Cartella in spalla a 6 anni
Dal mondo politico arrivano segnali sempre più convinti in favore di una scolarizzazione a partire dai sei anni, in tutta la Svizzera.
L’idea si inserisce nel pacchetto di riforme costituzionali in materia di insegnamento obbligatorio.
In un Paese come la Svizzera, dove le regioni sono sovrane in materia di scolarità, bisogna fare i conti con 26 sistemi scolastici differenti, uno per cantone.
Non c’è quindi nulla di sorprendente se nei discorsi sui bisogni della scuola, uno dei termini più ricorrenti sia “armonizzazione”.
Fra i numerosi temi sollevati quando si parla di standardizzare l’insegnamento a livello nazionale, l’idea di anticipare l’età di scolarizzazione in Svizzera prende sempre più piede.
La Commissione della scienza e dell’educazione del Consiglio nazionale lo ha chiaramente evidenziato, accettando quasi all’unanimità (13 voti contro 1) una proposta di mandare a scuola tutti i bambini già a partire dall’età di 6 anni.
Un ostacolo alla mobilità
Il progetto è frutto di un’iniziativa parlamentare del deputato liberale Felix Gutzwiller, per il quale “in Svizzera, il fatto di iniziare relativamente tardi la scuola elementare provoca una conclusione degli studi ritardata rispetto alla situazione europea”.
La proposta di Gutzwiller, che prevede una modifica a livello costituzionale, vuole però anche essere un passo in favore delle famiglie con bambini che decidono di traslocare da un cantone all’altro.
“La mobilità è ostacolata siccome l’inizio della scolarizzazione non avviene allo stesso momento in tutti i cantoni”, osserva il consigliere nazionale zurighese.
Più poteri allo Stato
Dopo il sostegno manifestato dalla commissione del Nazionale (il suo omologo alla Camera alta deve ancora pronunciarsi), l’età di scolarizzazione potrebbe dunque essere presa in considerazione dall’attuale revisione delle disposizioni costituzionali relative alla formazione.
Il progetto prevede una maggiore competenza per la Confederazione in un ambito in cui, al momento, le decisioni sono prese autonomamente dai singoli cantoni.
“La modifica costituzionale prevede l’intervento della Confederazione in alcune questioni relative alla scolarizzazione, come ad esempio la durata delle tappe della formazione, se i cantoni non riescono a trovare una soluzione coordinata”, spiega a swissinfo Gabriela Fuchs, portavoce della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE).
L’accordo tra i cantoni
Sovranità dei cantoni nella scuola non significa tuttavia che ognuno possa agire senza curarsi di ciò che fanno gli altri.
Il lavoro della CDPE, creata nel lontano 1897 proprio per armonizzare i diversi sistemi scolastici, ha infatti portato alla nascita, nel 1970, del “concordato scolastico”.
Firmato da tutti i cantoni, il concordato sancisce le condizioni quadro per il livello primario (scuola elementare) e per quello secondario (scuola media).
“Tra i suoi punti figura anche la scolarizzazione a sei anni”, indica Fuchs. Quest’indicazione è però interpretata oggi in modo diverso: se nei Grigioni i 6 anni devono essere compiuti entro il 31 dicembre dell’anno che precede l’ingresso a scuola, a Ginevra si devono invece compiere i 6 anni entro il 31 ottobre dell’anno in cui si comincia la scuola.
Imitare l’esempio del Ticino
La scolarità precoce, il Ticino la conosce molto bene.
“Siamo l’unico cantone in Svizzera a scolarizzare i bambini addirittura prima dei sei anni”, afferma Diego Erba.
Il direttore della Divisione della scuola del Dipartimento dell’educazione ticinese spiega infatti che nelle classi del cantone si trovano anche allievi di cinque anni.
“Basta che l’allievo compia i 6 anni entro il 31 dicembre dall’inizio della scuola”, precisa Erba.
Ma che cosa ne pensano nella Svizzera tedesca del modello ticinese?
“Tutta la Svizzera dovrebbe seguire questo esempio”, ci risponde Urs Keller, presidente della sezione zurighese dell’associazione svizzera dei maestri (ZLV).
Per Keller, la scolarizzazione anticipata è un ottima proposta, dal momento che “favorirebbe la socializzazione”.
“Sarebbe inoltre una possibilità per i migranti di imparare prima la nuova lingua”, aggiunge il presidente della ZLV.
swissinfo, Luigi Jorio
La Costituzione federale fissa le competenze dei cantoni per quanto concerne la scuola, il diritto alla formazione, l’obbligo scolastico, la gratuità della frequenza scolastica e la vigilanza dello Stato.
La Conferenza svizzera dei direttori della pubblica educazione (CDPE) assicura invece la cooperazione intercantonale ed il coordinamento scolastico.
Tra i compiti della CDPE vi sono la creazione di piani quadro degli studi e la stipulazione di accordi sul riconoscimento di diplomi e scuole.
Il “concordato scolastico” tra i cantoni prevede la scolarizzazione a partire dai 6 anni.
L’obbligo scolastico di 9 anni.
Una durata minima di 38 settimane per l’anno scolastico, che deve iniziare tra agosto e settembre.
Una formazione di almeno 12 anni e al massimo di 13 per conseguire la maturità.
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