Lugano arrivederci: terminata la visita di Ciampi
Lo spirito di buon vicinato tra Svizzera e Italia è stato confermato in Ticino dal presidente svizzero Couchepin e dal presidente della Repubblica italiana Ciampi. Nei discorsi, in primo piano Europa, pace, integrazione e collaborazione internazionale.
Ciampi ha ricordato che Ticino e Italia sono legati da cultura, lingua e desiderio di libertà.
Ultimo giorno della visita di Stato del presidente italiano in Svizzera, Carlo Azeglio Ciampi, che ha passato la mattinata di giovedì a Lugano.
In fibrillazione già dalle 8 lo staff della sicurezza che circondava l’area del campus universitario. Tra decine di poliziotti, un addetto cantonale ha confermato a swissinfo la presenza di una decina di “angeli custodi” visibili. Quelli invisibili c’erano, e tali sono rimasti.
Una visita difficile da gestire? “No, simili visite avvengono almeno una volta al mese.”
Mai avuto problemi come l’uomo che si denuda e attraversa urlando il campo visivo del personaggio di turno? “No, no”, ridacchia, “tutto sempre molto tranquillo.”
Arrivano Carlo e la Signora Franca
Infine, puntuali come il classico orologio svizzero, alle 10:50 del mattino Ciampi e l’immancabile Signora Franca sono arrivati all’Università della Svizzera italiana, l’unica università di lingua italiana nella Confederazione e la sola di lingua italiana fuori dai confini dell’Italia.
Centinaia le persone presenti: calorosa l’accoglienza del Governo ticinese, di personalità della politica e della cultura della Svizzera italiana.
Numerosi anche gli studenti: ad alcuni di loro è probabilmente dovuto il tentativo di micro-contestazione no global con la fugace apparizione di uno striscione che recava la scritta: “neo-liberismo ovunque, giustizia da nessuna parte.”
Oltre le barriere
Dopo il benvenuto ufficiale, i discorsi di rito. Confermando l’importanza della visita di Ciampi per la giovane Università della Svizzera italiana, il presidente della Confederazione Pascal Couchepin ha sottolineato che la missione dell’USI è quella di “sfruttare la vicinanza geografica e culturale per creare reti transfrontaliere.”
Insomma, i tempi in cui i confini costituivano delle barriere sono passati e “il mondo universitario in particolare ha superato questa visione nazionalista delle frontiere.”
Dunque, la Svizzera italiana non può che trarre vantaggi dalla vicinanza di regioni italiane come la Lombardia e il Piemonte, tra i poli economici più dinamici dell’Europa.
Europa e non solo
Carlo Azeglio Ciampi ha preso la parola rivolgendosi subito ai giovani: “siete il futuro dell’umanità, per cercare soluzioni di pace.” Che nessun Paese può permettersi di cercare da solo.
Questo è l’aspetto centrale del suo discorso: “crisi, guerre, minacce globali di terrorismo, rischi ecologici, sono le sfide 21mo secolo”, ha detto il presidente italiano.
“Sono sfide che richiedono una risposta collettiva. Bisogna quindi riaffermare il ruolo dell’Europa e dell’ONU.” Prima di concludere, Carlo Azeglio Ciampi ha ricordato che “la Svizzera ha sviluppato una forte identità nazionale, riuscendo ad accomunare minoranze e realtà locali nel rispetto per le diversità.”
Per l’Europa in costruzione, il modello elvetico è motivo dunque d’ispirazione. Applausi scroscianti e standing ovation.
Un regalo prezioso
Durante la cerimonia all’università, la Radio della Svizzera italiana ha regalato a Ciampi una rara registrazione, l’unica radioconferenza tenuta dal filosofo italiano Benedetto Croce.
Così, commosso per l’omaggio Ciampi si è nuovamente rivolto ai giovani studenti universitari presenti: “leggete Benedetto Croce, leggete la sua ‘Storia d’Europa nel secolo decimonono’ il cui capitolo iniziale si intitola: la religione della libertà.” Nuovo applauso scrosciante, è un presidente che piace.
Il forte legame tra italiani e Ticino
Molti gli italiani presenti alla giornata luganese di Carlo Azeglio Ciampi. Anche una delegazione dell’Associazione nazionale alpini italiani, sezione Ticino. “Nel cantone siamo 150 alpini e siamo venuti a rendere onore al nostro presidente.”
Ha parlato anche il presidente del Governo ticinese, Marco Borradori, ricordando che l’Italia e il Ticino hanno combattuto la stessa lotta per affrancarsi dalla miseria. “Siamo legati da storia, cultura, destino, lingua e dallo stesso desiderio di libertà.”
La visita di Stato ufficiale si è conclusa nel pomeriggio di giovedì al palazzo Civico di Lugano, di fronte al Lago. Qui Ciampi ha ricordato che il suo primo viaggio all’estero con la moglie fu “proprio nel canton Ticino, all’inizio degli anni ’50.”
Alla fine della giornata, bagno di folla, inno svizzero e inno italiano, strette di mano e il rientro in Italia.
swissinfo, Maddalena Guareschi, Lugano
Il Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi ha compiuto una visita di Stato di due giorni in Svizzera, nella capitale Berna e nel canton Ticino.
Accompagnato dalla moglie Franca e dal presidente svizzero Couchepin, giovedì Ciampi ha visitato l’USI, Università della Svizzera italiana, ricordando i forti legami storici e culturali che hanno intrecciato i destini di Italia e Svizzera, Ticino in particolare.
All’USI Ciampi ha lodato lo spirito universitario e spronato gli studenti a promuovere pace ed integrazione, nel contesto di un’Europa che deve crescere unita.
Ciampi ha visitato l’Università della Svizzera italiana
L’USI è un ponte accademico con l’Italia
Conta 1500 studenti: 23% sono italiani
300 docenti: 39% sono italiani
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