Università: più mezzi per più studenti
Gli studenti dovrebbero aumentare del 17 per cento entro il 2010. Si rafforzano le rivendicazioni per un maggiore impegno pubblico per formazione e ricerca.
In futuro sempre più giovani imboccheranno la via della formazione accademica nelle università e nelle scuole universitarie professionali (SUP). In base alle previsioni, effettuate dall’Ufficio federale di statistica (UFS), il numero di studenti universitari dovrebbe aumentare dai 99’600 dello scorso anno ai 113mila nel 2010. Nello stesso periodo nei campi di studio di competenza federale delle SUP gli iscritti dovrebbero passare da 19’300 a 26’000.
Scienze umane e sociali in crescita, medicina in calo
Nelle università le scienze umane e sociali faranno registrare i più forti tassi di crescita di matricole, tanto da raggruppare nel 2010 il 41% di tutti gli studenti. Assieme alle scienze economiche queste facoltà dovrebbero sfornare tra il 38 per cento dei diplomati, mentre nel 2000 rappresentavano il 24per cento. A causa del numerus clausus introdotto lo scorso anno, gli studenti in medicina dovrebbero diminuire (-7%) come pure i diplomati (-19%).
L’aumento nel settore universitario classico è da ricondurre in massima parte al numero sempre crescente di studentesse che optano per la formazione superiore. A livello di diploma le donne rappresenteranno la metà degli iscritti nel 2003, nel 2006 in tutti i gradi di formazione e nel 2009 sull’insieme dei diplomati.
SUP trainata dall’informatica, materia molto richiesta
Il boom di iscritti nelle SUP sarebbe invece dovuto al crescente interesse suscitato nei giovani dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. A queste discipline si dovrebbe buona parte del 44 per cento di iscritti supplementari tra il 2000 e il 2010. Più in generale, l’informatica attira molti studenti e dovrebbe registrare un significativo balzo in avanti nel numero di diplomi.
Già nel 2004 nei diversi ambiti di formazione dovrebbero essere rilasciati 4200 diplomi (2150 nel 2000) Un aumento considerevole nonostante il fatto che in questo campo vi saranno studenti che cumuleranno più attestati.
Qualità in pericolo
L’aumento di persone con una formazione superiore rappresenta una buona notizia, ha osservato Jean-Marc Rapp, presidente della Conferenza dei rettori delle università svizzere, che ha voluto però attirare l’attenzione sul deterioramento del sistema accademico. Già oggi gli investimenti nella formazione e nella ricerca sarebbero insufficienti.
Se l’ente pubblico non rafforzerà il suo impegno finanziario, la qualità della formazione elvetica perderà ulteriore terreno su scala internazionale, ha ammonito Rapp: “Il sapere è la materia prima della Svizzera e dobbiamo perciò fare di tutto se vogliamo restare competitivi”.
Luca Hoderas
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