Effetto Credit Suisse, giapponese Mitsubishi ritarda emissione AT1

Il mondo bancario internazionale rimane parecchio influenzato dalle ultime decisioni della Finma. KEYSTONE/EPA/EVERETT KENNEDY BROWN sda-ats

(Keystone-ATS) Il colosso finanziario giapponese Mitsubishi UFJ Financial Group (MUFG) sta ritardando la vendita di un ulteriore prestito obbligazionario AT1 almeno fino a metà maggio, a seguito del crollo di questo tipo di debito a livello globale.

Il tutto è stato innescato dalle svalutazioni di Credit Suisse decise dalla Finma.

La più grande holiding bancaria nipponica, scrive Bloomberg, ha deciso di cambiare il suo piano sulla base del mercato e della domanda degli investitori, ha spiegato un portavoce. In precedenza l’istituto aveva segnalato l’intenzione di vendere le obbligazioni già a fine aprile.

La decisione mette in evidenza l’impatto di vasta portata delle perdite imposte agli obbligazionisti AT1 di Credit Suisse dalla Finma: come noto l’autorità di vigilanza elvetica ha cancellato completamente il valore di questi titoli (per un ammontare di 16 miliardi di franchi), ma non delle azioni.

Alcuni investitori hanno avvertito che qualsiasi nuova emissione sarà difficile da vendere. Da quando la Finma si è mossa nel modo indicato – cioè dal 19 marzo – nessuna grande banca globale ha emesso obbligazioni AT1.

Gli AT1 (Additional Tier 1) sono titoli di debito emessi dalle banche, che appartengono alla categoria di strumenti finanziari definiti come “strumenti di patrimonializzazione” (o “strumenti di capitale ibrido”), dalle norme internazionali di Basilea III volte a migliorare la solidità degli istituti a scongiurare crisi finanziarie. Si tratta di titoli a rendimento più elevato di altri, perché esposti a rischi maggiori: in caso di un evento scatenante, come un salvataggio statale, gli AT1 possono infatti prevedere clausole di “write-off” (cioè di cancellazione contabile) o di conversione in azioni.