FFS Cargo sopprimerà 80 impieghi entro la fine dell’anno
In seguito alla diminuzione dei clienti e dei loro trasporti, che ha comportato una perdita nettamente superiore alle attese, entro la fine dell'anno FFS Cargo Svizzera taglierà un'ottantina di posti di lavoro a tempo pieno sui circa 2'250 che conta in totale.
(Keystone-ATS) La misura riguarderà sia il personale amministrativo che operativo, indica un comunicato diffuso oggi. Ove possibile la riduzione degli effettivi avverrà con trasferimenti interni alle Ferrovie federali o con la fluttuazione naturale del personale: eventuali licenziamenti costituiranno un’eccezione, viene affermato. Le FFS sono in stretto dialogo con le parti sociali.
In una nota il Sindacato del personale dei trasporti (SEV) chiede a FFS Cargo di sospendere il suo progetto di ristrutturazione “G-enesis”, con il quale intende ridurre di nuovo drasticamente la rete del trasporto a carri merci completi (TCI) e aumentare i prezzi. Complessivamente, entro il 2030 gli effettivi dovrebbero scendere di circa un quinto. Pur di ottenere l’autonomia finanziaria nel TCI, FFS Cargo è disposta a perdere fino al 15% del volume di trasporti in favore della strada, afferma il sindacato.
“La via imboccata è sbagliata e l’obiettivo è irrealistico, come hanno mostrato a sufficienza le precedenti riorganizzazioni”, sostiene il SEV. “Con G-enesis le FFS rischiano di arrecare un danno irreversibile a tutti gli sforzi in atto per riportare le merci alla rotaia”, ammonisce il segretario sindacale Philipp Hadorn.
Affinché tale spostamento sia possibile, è necessario un finanziamento sicuro del TCI. “Nella nuova legge sul trasporto di merci sono previste sovvenzioni, sebbene limitate nel tempo; tuttavia occorre una base per un finanziamento duraturo del traffico a carri completi come parte del servizio pubblico”, spiega Hadorn.
La riduzione della rete e delle risorse è pure in contraddizione con le previsioni di sviluppo del traffico merci, che entro il 2050 dovrebbe segnare – per tutte le modalità di trasporto – aumenti fino al 40%, aggiunge il SEV. “Una crescita della quale dovrà poter beneficiare anche la ferrovia.”