1° Maggio: più rispetto per i lavoratori
"Siamo persone, più rispetto!": è con questo slogan che sindacati e sinistra hanno celebrato la Festa del lavoro. Sicurezza sociale, salari equi e migliori condizioni di lavoro sono stati alcuni dei temi abbordati.
Alle tradizionali manifestazioni del Primo maggio hanno partecipato diverse migliaia di persone. A Zurigo la giornata è stata marcata da alcuni incidenti.
Quest’anno, la Festa del Primo maggio si è iscritta nell’ambito della campagna mondiale denominata “Un lavoro decente per una vita decente”.
I numerosi leader sindacali e dei partiti di sinistra che hanno preso la parola ai quattro angoli del paese hanno posto l’accento soprattutto sulla necessità di ottenere migliori condizioni di lavoro, di lottare per dei salari equi e di opporsi allo smantellamento sociale.
No ai supersalari
La manifestazione più importante si è svolta a Zurigo. Circa 6’000 persone hanno preso parte al corteo sfilato per le vie della città. Il copresidente del sindacato Unia, Andi Rieger ha chiesto “lavori che offrano migliori prospettive” e ha criticato i salari milionari dei manager, che “si impossessano di beni creati da altri”.
Come da tradizione, al corteo zurighese hanno preso parte numerosi gruppi di stranieri, soprattutto tamil, curdi ed iraniani, che hanno attirato l’attenzione sulla situazione nei rispettivi paesi.
A Berna, la capogruppo alle Camere federali del Partito socialista, Ursula Wyss, ha pure rivolto aspre critiche ai dirigenti aziendali per i loro superstipendi. Corrado Pardini, del sindacato Unia, ha chiesto maggiore rispetto per i lavoratori da parte di chi guida l’economia.
In Svizzera, secondo l’Unione sindacale svizzera (USS), assicurare un lavoro decente per tutti deve “tornare ad essere la priorità della politica economica”. L’accesso al mondo del lavoro non deve essere precluso ai giovani e ai disoccupati. Invece di allungare il tempo di lavoro, bisogna ripartirlo tra un numero maggiore di persone. I datori di lavoro devono trasformare gli impieghi temporanei in occupazioni fisse. “Tutti devono approfittare della ripresa”.
Attacco alle casse pensioni
Il vicepresidente dell’USS Christian Levrat, intervenendo a La Chaux-de-Fonds, si è dal canto suo scagliato contro i fondi d’investimento, alimentati con il denaro che i lavoratori versano alle casse pensioni. Secondo il parlamentare socialista, “questi conglomerati” sono responsabili dello smantellamento delle aziende, della delocalizzazione e della precarietà.
Il sindacato cristiano Syna ha posto l’accento sulla necessità di regolamentare meglio il lavoro su chiamata, ad esempio fissando una durata minima del lavoro periodico.
Il discorso del presidente del Partito socialista Hans-Jürg Fehr, che ha preso la parola a Dietikon e a Sciaffusa, era invece più improntato alla prossima scadenza elettorale: le federali di ottobre.
Il nostro partitonon ha perso di vista la lotta in favore della “gente comune”, ha in sostanza affermato Fehr, respingendo le critiche emerse dopo la recente sconfitta elettorale nel canton Zurigo.
Assenti di marca di questa giornata erano i due ministri socialisti. Nel suo anno in qualità di presidente della Confederazione, Micheline Calmy-Rey ha rinunciato a tenere un discorso. Moritz Leuenberger, dal canto suo, non si è mai espresso regolarmente il Primo maggio. Quest’ultimo, lo scorso anno fu interrotto e contestato da un gruppo di autonomi di sinistra.
Incidenti a Zurigo
I raduni si sono svolti in generale in maniera pacifica. A Zurigo la giornata è stata però contraddistinta anche da numerosi disordini. Una rissa è scoppiata a margine del corteo tra una trentina di persone originarie dello Sri Lanka. Due persone sono rimaste leggermente ferite. La polizia non ha fornito spiegazioni sui motivi dello scontro.
I disordini più gravi sono però iniziati al termine della “tradizionale” manifestazione non autorizzata, alla quale hanno partecipato diverse centinaia di persone.
Un gruppo di circa 200-300 autonomi incappucciati ha cominciato a distruggere tutto quello che capitava sul suo cammino. I giovani hanno fracassato delle vetrine dei negozi, dato fuoco ad automobili e distrutto delle fermate di autobus e di tram.
La polizia, ostacolata dalla presenza di numerosi curiosi, è dovuta intervenire con i cannoni ad acqua e facendo uso di pallottole di gomma. Un centinaio di persone sono state arrestate.
swissinfo e agenzie
Il 1° maggio è il solo giorno festivo commemorato nei cinque continenti, indipendentemente dalle religioni.
La data ricorda il drammatico sciopero indetto nel 1886 a Chicago per ottenere la giornata lavorativa di 8 ore.
Nel 1889, il Congresso dell’Internazionale socialista ha proclamato il 1° maggio giorno delle rivendicazioni dei lavoratori.
In Svizzera il 1° maggio è stato festeggiato dal 1890, pochi mesi dopo la nascita del Partito socialista e mentre l’Unione sindacale svizzera contava ancora soltanto 5000 membri.
Dal 1968, alla festa dei lavoratori hanno fatto regolarmente la loro apparizione membri delle comunità straniere e attivisti di estrema sinistra.
In Italia, la manifestazione nazionale ha riunito 100’000 persone a Torino, secondo i sindacati. A Roma, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lanciato un appello per condizioni di lavoro più umane.
In Francia sono state organizzate circa 250 manifestazioni alle quali hanno preso parte migliaia di persone. A Parigi e in altre località, i dimostranti hanno colto l’occasione anche per esprimere la loro opposizione al candidato alla presidenza Nicolas Sarkozy.
In Germania il salario minimo obbligatorio ha dominato le manifestazioni. Nella capitale Berlino sono stati segnalati alcuni incidenti, meno gravi comunque rispetto agli anni scorsi.
Nella capitale cubana L’Avana, malgrado le speculazioni Fidel Castro non ha partecipato ai festeggiamenti. Degente da nove mesi, il leader cubano aveva finora mancato la festa del Primo maggio solo due volte.
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