2002: Swissair è morta. Viva Swiss
Il fallimento della compagnia aerea di bandiera elvetica è uno degli avvenimenti che hanno contrassegnato l'anno che si sta per concludere.
Riviviamo la vicenda con Jean-Claude Donzel, portavoce di Swiss e già uomo simbolo della comunicazione di Swissair.
“Sono fiero di aver potuto lavorare per Swissair ed ancora oggi, anche se il disastro è totale e fa male riandare a tutto quanto è capitato, ho un ricordo positivo”.
Il fallimento della compagnia aerea di bandiera elvetica nelle parole di Jean-Claude Donzel, già portavoce di Swissair ed ora di Swiss, la compagnia aerea che ne ha ereditato colori e prestigio.
A Swissair Donzel era arrivato nel 1967: in tasca il diploma della Scuola federale d’amministrazione e dei trasporti e l’orgoglio di iniziare a lavorare per quella che, unanimemente, era considerata tra le compagnie aeree più prestigiose al mondo.
Stallo e caduta a vite
“Nessuno è stato in grado di capire cosa stava succedendo. Tutto è stato così improvviso, rapido, incredibile.
“Un vero e proprio trauma per tutti quelli che, come me, hanno lavorato decenni per Swissair e si sono sempre impegnati per fornire l’eccellenza nelle prestazioni”.
53 anni, originario di Bienne, padre di due figli, Jean-Claude Donzel incarna l’ideale continuità tra Swissair e Swiss.
Lo certifica il curriculum professionale: 35 anni con Swissair e, adesso, questi primi mesi con Swiss, lo rendono il portavoce per antonomasia della compagnia aerea di bandiera elvetica.
Volo a vista
“Dopo lo choc iniziale e dopo aver saputo che per l’ammalato grave Swissair non c’era malauguratamente più nulla da fare, abbiamo affrontato il periodo del dolore e del lutto”.
Deglutisce Jean-Claude Donzel. Il ricordo della festicciola coi colleghi per i suoi 35 anni a Swissair è un boccone ancora amaro: una ricorrenza celebrata proprio il mese successivo al fallimento.
Le speranze per Jean-Claude Donzel e per le centinaia d’ex dipendenti Swissair si riaccendono all’alba del 31 marzo scorso.
Sono le 6 e 42 minuti quando dall’aeroporto di Basilea il capitano Markus Chatelain ed il co-pilota Christian Münch fanno decollare il primo aereo con i colori di una nuova compagnia aerea di bandiera elvetica.
Direzione Zurigo per il presidente della direzione generale di Swiss Airlines André Dosé e per i 64 passeggeri protagonisti del battesimo dell’aria.
Quindici minuti di volo che rappresentano un nuovo capitolo nella storia dell’aviazione commerciale in Svizzera.
Un volo interno di corto raggio per lanciare l’erede della “banca volante”, come definivano Swissair i capi scalo delle altre compagnie aeree.
Sergio Regazzoni, swissinfo
Alla fine dello scorso mese di marzo dall’aeroporto di Basilea decollava il primo volo di Swiss.
Un battesimo dell’aria per lasciarsi alle spalle uno degli avvenimenti più traumatici della storia economica svizzera contemporanea, il fallimento di Swissair, la compagnia aerea di bandiera elvetica.
Un capitolo nuovo dell’aviazione commerciale elvetica, vissuto nella Confederazione con incredulità, delusione e rabbia.
Oltre 11 mila i dipendenti di Swiss
130 i velivoli in dotazione
Tasso d’occupazione dei voli attorno al 70 %
1,38 miliardi la cifra d’affari nel terzo trimestre 2002
135 milioni di franchi la perdita netta
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