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ABB cancella più di 10 mila posti

Drastica riduzione dei costi e massicci tagli di posti di lavoro Keystone

In difficoltà da tempo, il gruppo industriale elvetico svedese ha annunciato nuovi licenziamenti nel quadro del programma di risparmio.

Abb intende tagliare i propri debiti a 4 miliardi di dollari (5,8 miliardi di franchi) entro il 2005.

cambiamenti radicali e veloci

Il programma di compressione dei costi, annunciato il 24 ottobre, dovrebbe generare risparmi per 800 milioni di dollari (1,17 miliardi di franchi).

Il gruppo ha bisogno di «cambiamenti radicali e veloci», ha detto Jürgen Dorman, presidente della direzione e del consiglio di amministrazione, aggiungendo che oltre alla riduzione degli effettivi saranno snellite le strutture manageriali.

I due terzi dei risparmi saranno ottenuti eliminando posti di lavoro. Per ora non è possibile sapere «se in ultima analisi la compressione riguarderà 9 000 oppure 12 000 impieghi». Per quanto riguarda la Svizzera, il provvedimento non dovrebbe toccare più di 550 persone, ha comunicato la stessa società elvetica.

Tra cessioni di unità produttive ad altre società e soppressione d’impieghi, l’organico di ABB, secondo un portavoce – potrebbe scendere dagli attuali 146mila a 106mila.

In forza dal gennaio 2003

Il programma di risparmio verrà lanciato già a partire da gennaio e dovrebbe essere applicato nel giro di un anno e mezzo.

Il gruppo, negli ultimi dieci mesi, ha già cancellato 10mila posti di lavoro.

ABB aveva già annunciato un cambiamento di strategia riguardante soprattutto la vendita delle attività nel settore «Petrolio, Gas e Petrolchimica» (cifra d’affari annua di $ 3,4 miliardi e 12 000 lavoratori nel 2001, nessuno in Svizzera) e dei sistemi per la costruzione ($ 2,5 miliardi di fatturato).

La cessione del comparto «Structured Finance» all’americana General Electric (GE) per 2,3 miliardi di dollari dovrebbe andare in porto entro fine novembre. Martedì la transazione ha ottenuto il nullaosta di Bruxelles.

Le previsioni dei dirigenti

I dirigenti di ABB hanno fatto sapere che il margine operativo si fisserà all’1,5 % nell’esercizio corrente. L’anno prossimo dovrebbe però passare al 4 % per salire all’8 % entro il 2005.

Il fatturato dovrebbe progredire in media del 4 % all’anno nel periodo 2002-2005, secondo le previsioni del management. Nell’esercizio corrente registrerà una stagnazione o una lieve flessione.

Il 24 ottobre il gruppo aveva comunicato che la situazione si era deteriorata nel terzo trimestre, con un margine operativo sceso allo 0,9 %, mentre nel periodo compreso tra inizio gennaio e fine settembre era ammontato al 2,5 %.

Sindacati vogliono dare battaglia

La nuova drastica riduzione dell’organico ha sollevato immediatamente le critiche delle associazioni dei lavoratori. Il Sindacato dell’industria, della costruzione e dei servizi (FLMO) ha annunciato di voler opporsi alla massiccia soppressione dei posti di lavoro, assieme al personale di ABB e ai sindacati degli altri paesi toccati dal provvedimento.

In un comunicato, l’FLMO denuncia i pesanti sbagli compiuti dalla direzione dell’impresa che dovranno venir pagati ancora una volta dai dipendenti. Come il suo predecessore Jörgen Centerman, anche l’attuale numero uno dell’ABB, Jürgen Dormann, dimostra una mancanza di strategia industriale, sostiene il sindacato.

L’FLMO chiede ai vertici dell’azienda di accordare al personale il diritto di prendere parte alle decisioni in merito al programma di ristrutturazione. Il sindacato esige inoltre trasparenza per quanto concerne salari, gratifiche e altri redditi attribuiti ai membri della direzione.

I dirigenti che hanno portato l’ABB sull’orlo del fallimento, in seguito a errori di management e ad arricchimento personale, dovranno assumersi le loro responsabilità penali, conclude il comunicato.

swissinfo e agenzie

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