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“Abbiamo evitato una catastrofe”

Il ministro dell'economia Pascal Couchepin ha spiegato così l'aiuto di Confederazione e banche a favore di 7'000 produttori di latte.

Le consegne a Swiss Dairy Food sono impagate da due mesi a causa della grave crisi in cui si dibatte l’azienda.

L’aiuto finanziario di Berna – 70 milioni di franchi, equivalenti al 90% dei mancati guadagni dei contadini – è stato deciso conformemente alla legge sull’agricoltura: permetterà a SDF di continuare regolarmente la produzione, in attesa che l’azienda venga posta in liquidazione secondo modalità ragionevoli.

Il Consiglio federale ha tutelato anche gli interessi del personale di SDF: ha infatti posto come condizione che l’azienda assicurasse il versamento del salario ai 1’600 dipendenti durante tutta la procedura della moratoria concordataria.

Nuove regole in vista

Il governo, attraverso un decreto urgente, proporrà in dicembre al parlamento di lasciare ai contadini la libertà di fissare autonomamente le quantità di latte da produrre nel periodo 2003- 2004.

Se rinunceranno a immettere sul mercato parte della quota loro spettante, potranno ribaltarla sull’anno successivo.

Difficoltà attuali saranno le chances futuro?

Couchepin ha affermato che il Consiglio federale aveva suonato il campanello d’allarme già due anni fa, ma i produttori si sono sempre rifiutati di prendere sul serio gli avvertimenti.

Agire ora, nel bel mezzo della crisi, non è una soluzione ideale: ma le difficoltà del momento possono anche costituire una «chance», se tutti gli interessati si comporteranno in modo razionale.

Un settore in difficoltà

Il sistema che chiede allo stato di stabilire le quote di produzione, lasciando nel contempo che i prezzi siano fissati dal mercato, appartiene definitivamente al passato, ha detto Couchepin.

Se si aumentano le giacenze di prodotti caseari e si dirigono le aziende senza una strategia orientata al mercato, va a finire che tutto il settore si ritrova destabilizzato.

swissinfo e agenzie

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