Adecco confrontata con l’azionariato in collera
Il leader dell’impiego temporaneo dovrà passare alla cassa? Gli azionisti americani hanno già sporto denuncia. Cos’è veramente successo?
Nell’annunciare il rinvio della pubblicazione dei risultati 2003, il titolo Adecco è crollato ed in pochi minuti 7 miliardi di franchi sono finiti in fumo.
L’inasprimento dei regolamenti delle piazze finanziarie non impedisce di vedere i corsi azionari d’alcune società crollare in modo vertiginoso.
Adecco, la multinazionale svizzera numero uno mondiale del lavoro temporaneo, ne ha fatto l’amara esperienza lo scorso 12 gennaio.
Subito dopo l’annuncio del rinvio della pubblicazione dei risultati del bilancio 2003, il corso dell’azione Adecco è crollato quasi istantaneamente. In pochi minuti il gruppo ha perso 7 miliardi di franchi.
Di fronte ad un simile tonfo, grandi e piccoli azionisti ci hanno rimesso di tasca propria. Alcuni giorni dopo, diverse denunce sono state sporte davanti alla giustizia americana contro Adecco, i cui titoli sono quotati anche negli Stati Uniti.
Borsa svizzera circospetta
Mentre gli azionisti statunitensi si interrogano se riusciranno a farsi indennizzare per le perdite pecuniarie che hanno subito, la borsa svizzera resta molto più circospetta.
SWX ha pure aperto un’inchiesta preliminare contro Adecco, allo scopo d’accertare se il gruppo elvetico si sia assicurato un’eventuale pubblicità ad hoc nel render noto i problemi contabili all’origine del rinvio della pubblicazione dei conti 2003.
Il sistema giuridico è in definitiva il solo responsabile di queste differenze d’attitudine? “Negli Stati Uniti gli azionisti sporgono denuncia prima ancora di conoscere l’ammontare del danno”, precisa Dominique Biedermann, direttore della Fondazione Ethos di Ginevra.
“Generalmente gli investitori europei ragionano in modo diverso, dal momento che prima d’intraprendere un’azione giudiziaria cercano di sapere ciò che è realmente accaduto”, aggiunge Dominique Biedermann.
Investimenti e rischi
Passeranno sicuramente ancora diverse settimane prima che la giustizia americana sia in grado di accertare se le denunce che ha registrato sono fondate o meno. I delusi azionisti statunitensi d’Adecco hanno, comunque, il merito d’aver interpellato gli azionisti svizzeri per accertare se anch’essi possono reclamare degli indennizzi.
Ogni investimento finanziario comporta, infatti, una certa parte di rischio: nessun analista finanziario è in grado d’offrire garanzie totali. Gli andamenti contrastanti dei mercati finanziari dopo il marzo del 2000 lo hanno ormai più volte dimostrato.
“Il sistema perfetto non esiste, ci sono sempre degli incidenti di percorso e questo, in sé, non è necessariamente un male. Tutti sono consapevoli degli incidenti aerei, eppure la maggior parte della gente li usa”, aggiunge l’avvocato ginevrino Carlo Lombardini, specialista in diritto bancario.
Il problema sta nel fatto che, troppo sovente, i piccoli investitori ignorano la vera ampiezza dei rischi connessi ai loro investimenti finanziario.
Per l’avvocato Lombardini è il problema della disintermediazione finanziaria: “Le banche prestano molto meno denaro e, in mancanza di questa fonte di reddito, favoriscono l’emissione di titoli finanziari che vendono al pubblico”, precisa l’avvocato ginevrino.
Una truffa è sempre possibile
Quando il titolo va male è l’investitore che se ne deve assumere il rischio e, all’occorrenza, rimetterci dei soldi. Un dettaglio che le banche sorvolano, benché non siano esse le responsabili di tutti i mali.
Qualsiasi impresa, pur prestigiosa che sia, non è al riparo dagli atti delittuosi che potrebbe commettere uno dei suoi dirigenti: “Non ci sono regole, nemmeno le più severe, che possono impedire una truffa”, argomenta l’avvocato Lombardini.
Nel caso di Adecco, la questione è proprio quella di far luce: “Bisogna sapere cos’è realmente avvenuto e prendere le adeguate contromisure”, sottolinea Hans-Jacob Heitz, presidente dell’Associazione per la protezione degli investitori svizzeri.
La decisione compete ai giudici
Per il momento sono due le ipotesi prese in considerazione. Adecco potrebbe aver diffuso informazioni false ed in questo caso la società deve essere multata, mentre la direzione dovrà assumersene le responsabilità.
L’altra ipotesi, è che la multinazionale svizzera abbia adottato una strategia di comunicazione sbagliata. Un errore per il quale Adecco non può essere citata a comparire di fronte alla giustizia.
In entrambe le ipotesi saranno, comunque, gli azionisti a sopportare le perdite finanziarie.
Un indennizzo derivante da un’azione in giustizia non costituisce necessariamente la miglior forma di compensazione: “Gli azionisti possono anche esigere la convocazione di un’assemblea straordianaria. Un mezzo d’azione più trasparente e, soprattutto, più rapido di un processo in tribunale”, conclude Hans-Jacob Heitz,.
swissinfo, Jean-Didier Revoin
(Traduzione dal francese: Sergio Regazzoni)
Il 12 gennaio il valore dell’azione Adecco ha perso il 47,8 %, chiudendo a 52 franchi con un meno 35,2%.
La causa del tracollo è un laconico comunicato che annunciava il rinvio della pubblicazione dei risultati 2003 a causa della debolezza delle procedure di revisione negli Stati Uniti e di eventuali problemi contabili.
La comunicazione ed il tracollo del titolo hanno bruciato qualcosa come 7 miliaredi di franchi e certi azionisti si sentono defraudati.
Negli Stati Uniti sono già state deposte diverse denunce per ottenere degli indennizzi.
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