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Affossato il progetto “Transalp”

Cargo da sola sui binari italiani (foto: www.ffscargo.ch) swissinfo.ch

Le FFS e Trenitalia rinunciano al progetto che avrebbe dovuto favorire lo sviluppo del traffico merci tra Svizzera e Italia.

“Transalp” non ha avuto gli effetti sperati e le due imprese di trasporto hanno deciso di comune accordo la separazione.

Le Ferrovie federali svizzere e le Ferrovie statali italiane hanno deciso di abbandonare la cooperazione nel trasporto di mercanzia. Secondo le FFS, gli obiettivi iniziali non sono stati raggiunti. Per questo la compagnia elvetica ha deciso che l’anno prossimo fonderà una filiale di FFS Cargo nel Nord d’Italia.

Lunedì, con un comunicato, le FFS hanno annunciato che la sezione Cargo “mette fine al progetto ‘Transalp’ gestito in comune con le FS Trenitalia, poiché la qualità del traffico internazionale tra Svizzera e Italia non è migliorata nel modo desiderato”.

All’inizio dell’anno le FFS e Trenitalia avevano rinunciato alla fusione dei loro settori merci. Le due compagnie si erano tuttavia impegnate ad estendere la loro collaborazione a altre 21 località situate a nord di Milano. Evocando dei problemi di ‘puntualità’ le FFS rinunciano anche a questa collaborazione.

Ciascuno per la sua strada

FFS Cargo non intende però rinunciare al ricco mercato norditaliano e ha annunciato la creazione di una filiale in territorio italiano per l’anno prossimo. La società gestirà in modo autonomo il traffico merci in transito verso la regione di Milano.

Attualmente sono oltre un centinaio i convogli merci che le FFS Cargo conducono giornalmente in Italia. Il 50% di questi trasporti ha inizio o termina in quello che sarà il campo d’azione della nuova filiale italiana delle FFS. Secondo i piani delle ferrovie elvetiche, la filiale italiana dovrebbe essere operativa a partire dal dicembre 2003.

Il personale sarà reclutato in Italia. Nei prossimi anni l’offerta di prestazioni dovrebbe aumentare in modo continuo, per questo si prevede d’incrementare sia le locomotive sia il personale. Nella fase iniziale saranno impiegati un centinaio di macchinisti e 30 locomotive. Il personale di manovra dovrebbe aggirarsi intorno alle 50 unità.

200 milioni d’investimenti

Per i prossimi cinque anni sono stati preventivati 200 milioni d’investimenti per le locomotive. Dapprima in Italia si utilizzeranno locomotive elettriche e diesel. In seguito si utilizzeranno anche locomotori a doppia frequenza. Un primo contingente di 18 locomotive a doppia frequenza sarà ordinato in gennaio.

La nuova filiale concentrerà la sua attività nel settore della produzione. Le FFS non escludono la possibilità di vendere a terzi delle quote di minoranza della nuova sezione Cargo.

No al dumping sociale

Il sindacato del personale dei trasporti (SEV) ha chiesto che ai collaboratori della filiale italiana vengano concesse delle condizioni lavorative perlomeno pari a quelle garantite dalle Ferrovie statali italiane. Per il SEV, il fatto che non si sia riusciti a far fruttare la collaborazione tra Svizzera e Italia è deplorevole.

Il SEV fa notare che con la creazione di una filiale si mette in atto una strategia di crescita non esente da pericoli. Le FFS non devono trascurare il traffico interno per lanciarsi su mercati esteri.

swissinfo e agenzie

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