Alluvione, un conto da due miliardi
In cinque giorni, l'alluvione che ha colpito la Svizzera ha provocato danni superiori a quelli registrati in tutto il 1999, anno d'alluvioni, valanghe e tempeste.
L’Associazione svizzera d’assicurazione ha dichiarato che rimborserà interamente i danni. Finora dai privati sono arrivate richieste di risarcimento per 805 milioni di franchi.
La fattura dell’alluvione che ha colpito la Svizzera a fine agosto sarà molto salata, più del doppio di quella presentata dal 1999, anno in cui il paese era stato vittima di un’altra alluvione e di due tempeste, tra le quali molti ricordano «Lothar».
Alle richieste di risarcimento dei privati – per il momento 805 milioni di franchi – vanno aggiunti i costi di riparazione di strade, ferrovie e altre infrastrutture e le compensazioni per le perdite di guadagno. Albert Lauper, presidente dell’Associazione svizzera d’assicurazione (ASA), ritiene «molto realistica» la previsione di una somma complessiva di 2 miliardi di franchi.
Mercoledì, nel corso di una conferenza stampa dell’ASA, Lauper ha fatto però notare che la Svizzera è uno dei paesi meglio assicurati al mondo e che esistono dei fondi specifici accantonati per fare fronte alle catastrofi naturali.
«La maggior parte dei danni sarà coperta dagli istituti d’assicurazione», afferma Lauper. «Riconosciamo i nostri doveri e siamo disposti ad assumerceli rapidamente e con professionalità».
«Questo farà in modo che migliaia di persone che hanno subito dei danni saranno risarcite. In questo modo potranno dare il loro contributo alla ricostruzione della Svizzera».
Premi in aumento?
Lauper non si è espresso sull’eventualità che, dopo le catastrofi naturali di quest’anno e del 1999, i premi assicurativi subiscano dei ritocchi al rialzo.
«Non è un tema che stiamo discutendo in questo momento», spiega Lauper a swissinfo. «Per prima cosa dobbiamo evadere le richieste di risarcimento. In seguito ci domanderemo se i premi sono adeguati o se è il caso di aumentare i margini».
Jürg Marty, direttore dell’Associazione degli istituti cantonali d’assicurazione incendio, respinge l’opzione di un aumento dei premi. Gli assicuratori cantonali – che rispondono dei danni causati dal fuoco e dalle catastrofi naturali agli edifici privati – prevedono di dover pagare una fattura di 500 milioni di franchi.
«Le compagnie d’assicurazione devono decidere ognuna per sé», ha dichiarato Marty a swissinfo, «ma penalizzare le persone con dei premi più elevati ed essere più selettivi nella tipologia di rischi da assumere non è il modo giusto di fare le cose».
«Dobbiamo esercitare della pressione sui cantoni per migliorare le misure di prevenzione in caso d’alluvione», continua Marty. Dopo quanto avvenuto nel 1999 si sarebbe dovuto reagire più in fretta e lavorare in modo più incisivo per migliorare la prevenzione. «Certo, la gente dovrà pagare per questo, ma è una soluzione migliore che farla pagare aumentando i premi delle polizze d’assicurazione».
Si fanno i conti
Il canton Berna, duramente colpito dall’alluvione, annuncia danni per 190 milioni di franchi agli edifici privati.
L’Unione svizzera dei contadini afferma che il settore agricolo è uscito relativamente bene dalla catastrofe. Riserve di foraggio e raccolti distrutti, uniti alla perdita di guadagno, porteranno la fattura a 9 milioni di franchi.
Per il momento le autorità federali non si sbilanciano sui costi di riparazione delle strade e di altre infrastrutture pubbliche. Una prima stima si avrà solo dopo la metà di ottobre.
Il ministro dei trasporti Moritz Leuenberger ha assicurato il contributo del governo agli sforzi di ricostruzione, pur senza precisare quale sarà l’entità della somma destinata ad aiutare i cantoni.
Le strade principali e le autostrade, così come le ferrovie private, beneficeranno del sostegno statale. Leuenberger ha aggiunto che per contro non ci saranno contributi del governo per le Ferrovie federali svizzere che hanno stimato a 50 milioni di franchi i danni arrecati alle loro infrastrutture.
Solidarietà
Nonostante la Svizzera sia un paese con un grado d’assicurazione notevole, non tutti i danni sono coperti. La Catena della Solidarietà ha così deciso d’organizzare una giornata nazionale in favore delle vittime del maltempo.
Alle 21, le promesse di donazione sfioravano i 13 milioni di franchi. Dalla Svizzera tedesca sono giunte donazioni per 9 milioni di franchi. La Svizzera francese ha contribuito con 1,7 milioni. Notevole lo slancio di solidarietà della Svizzera italiana, dove sono stati raccolti 617’000 franchi. A questi vanno aggiunti 1,5 milioni promessi via internet.
Prima della giornata nazionale di colletta del 31 agosto erano già stati versati sul conto 10-15000-6 della Catena della solidarietà 8,8 milioni di franchi.
swissinfo, Matthew Allen
(traduzione, Doris Lucini)
L’alluvione del 2005 ha fatto più danni in cinque giorni di quelli registrati nell’intero 1999.
Il numero di richieste di risarcimento inoltrate da privati ha già raggiunto quota 23’000.
L’ammontare totale dei danni potrebbe superare i 2 miliardi di franchi.
Il canton Berna, uno dei più colpiti, annuncia danni agli edifici privati per 190 milioni di franchi.
Mercoledì 31 agosto la Catena della solidarietà ha organizzato una giornata nazionale in favore delle vittime del maltempo. Alle 22, le donazioni avevano raggiunto i 13 milioni di franchi. A questi vanno aggiunti gli 8,8 milioni raccolti nei giorni precedenti.
Il record di donazioni per una catastrofe naturale in Svizzera è stato registrato nel 2000, quando in seguito alle alluvioni in Vallese e in Ticino furono raccolti 74 milioni di franchi.
Oltre ogni termine di paragone è stata la solidarietà dimostrata alle vittime dello Tsunami (dicembre 2004). In quell’occasione, la Catena della solidarietà raccolse più di 200 milioni di franchi.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.