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AlpTransit, i sindacati chiedono più sicurezza

Un lavoro in condizioni estreme. www.alptransit.ch

Undici operai sono morti sul lavoro dall’inizio dei lavori per lo scavo delle gallerie di base attraverso le Alpi.

Unia – il più grande sindacato svizzero – chiede il miglioramento delle misure di sicurezza nei cantieri di costruzione dei tunnel.

Gli esperti e le aziende responsabili dei lavori ribadiscono che nei cantieri per i tunnel transalpini gli standard di sicurezza sono alti, ma ammettono non è possibile eliminare completamente i rischi.

L’iniziativa dei sindacati arriva dopo l’ennesimo incidente mortale in un cantiere AlpTransit. Il terzo, nelle ultime settimane.

“Ci tengo a sottolineare che Unia non cerca un capro espiatorio per gli incidenti. Il nostro obiettivo è piuttosto di trovare soluzioni per i problemi degli operai che lavorano in questi tunnel. E sono problemi legati alla sicurezza e alla salute”, spiega a swissinfo Dario Mordasini di Unia.

Uno dei più grandi cantieri d’Europa

Le ditte appaltatrici stanno costruendo due nuove tratte ferroviarie – una all’interno del Gottardo, nella Svizzera centrale e a sud delle Alpi, e l’altra nella parte occidentale del paese, nel massiccio del Lötschberg – per trasferire dalla strada alla rotaia il traffico merci che attraversa le Alpi.

Ma dall’inizio dei lavori nei due tunnel, nel 1996, 11 operai hanno perso la vita. Per questo Unia chiede ora, per la seconda volta, che la commissione parlamentare che vigila sull’intero progetto inviti tutte le parti coinvolte ad un incontro che affronti il problema.

Salute e sicurezza



“Due punti in particolare ci segnalano che si tratta di un argomento che necessita di essere affrontato: anzitutto, il fatto che ci siano stati ben tre incidenti fatali in sole due settimane. Ma anche che i lavori di costruzione si siano dovuti interrompere per la presenza di troppa polvere nel tunnel del Gottardo. Per questo Unia ha deciso di intervenire”, incalza Mordasini.

Il sindacato ricorda di avere già molte volte cercato di attirare l’attenzione sui problemi dei cantieri AlpTransit, per esempio sulle irregolari condizioni di lavoro e sui conseguenti rischi per la salute degli operai.

Mordasini spiega che il tributo in vite umane del progetto transalpino è alto, se messo a confronto con progetti simili nel resto d’Europa e cita ad esempio i 78,5 chilometri di ferrovia costruiti in Italia, fra Bologna e Firenze, dove è morto un solo operaio. E spiega che il sindacato teme che l’aumento del costo del progetto rispetto a quanto previsto inizialmente e la pressione sui tempi di realizzazione possano mettere a rischio la salute dei lavoratori.

Il responsabile del Dipartimento federale dei Trasporti ha in effetti annunciato in gennaio che i tunnel del Lötschberg e del Gottardo, che dovrebbero essere conclusi rispettivamente nel 2007 e nel 2015, dovrebbero alla fine costare 16,4 miliardi di franchi – cifra che era stata invece inizialmente fissata a 15 miliardi di franchi.

Non è d’altronde la prima volta che Unia solleva simili preoccupazioni. Già quattro anni fa, il sindacato aveva iniziato a lavorare su un nuovo programma di sicurezza per i cantieri, ma il progetto era stato respinto al mittente dai datori di lavoro, che avevano sostenuto che le misure di sicurezza erano sufficienti.

Standard di sicurezza

Le due aziende coinvolte nei lavori negano che nei cantieri ci sia un problema di sicurezza.

Ruedi Suter, addetto alle pubbliche relazioni di AlpTransit Gottardo, dichiara che gli standard di sicurezza sono buoni e che l’assicuratore Suva, così come i sindacati, compiono periodicamente sopralluoghi: “I cantieri non potrebbero essere più sicuri”, assicura Suter. E sostiene, al contrario di Unia, che il numero di operai morti è relativamente basso, considerando che i turni di lavoro si avvicendano sulle 24 ore e sette giorni alla settimana.

Ci tiene infine a precisare che solo uno degli 11 morti lavorava nella costruzione dei tunnel, mentre gli altri dieci sono deceduti nel corso di operazioni di trasporto o di altro genere.

Pericoli inevitabili

Hans-Rudolf Schalcher, del Dipartimento di ingegneria civile dell’Istituto federale per la tecnologia di Zurigo, ha svolto su incarico della Commissione parlamentare AlpTransit una ricerca sul progetto. E conferma a swissinfo che il numero di incidenti fatali non sarebbe in realtà così alto.

“Gli scavi di superficie sono estremamente pericolosi. E incidenti di questo genere possono accadere in questo genere di cantieri”, spiega. Schalcher racconta inoltre che AlpTransit Gottardo ha preso particolari misure per migliorare la sicurezza degli operai, tra cui delle esercitazioni specifiche per cercare di ridurre il rischio di incidenti.

La portavoce di BLS AlpTransit, Nicole Bayard, conferma che non ci sono in programma nuove misure di sicurezza, perchè le ditte appaltatrici ritengono di non potere fare più di quanto già stiano facendo per garantire la sicurezza degli operai sui luoghi di lavoro.

swissinfo, Katalin Fekete
(traduzione di Serena Tinari)

Le nuove gallerie ferroviarie attraverso le Alpi serviranno a trasferire dalla strada alla rotaia il traffico merci in transito.

Il progetto consiste in due tratte ferroviarie – di 35 chilometri nel tunnel del Lötschberg e di 57 nel Gottardo – la cui inaugurazione è prevista rispettivamente nel 2007 e nel 2014/15.

Gli scavi nel tunnel del Gottardo sono stati completati nella misura del 41.8 per cento del tunnel, quelli del Lötschberg nel 99.4 per cento.

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