Baciati dal sole sulle orme di Phileas Fogg
L'associazione franco-elvetica PlanetSolar sta sviluppando un progetto di trimarano capace di fare il giro del mondo utilizzando unicamente energie rinnovabili.
Un’idea avveniristica che si prefigge di fare evolvere le mentalità e la tecnologia nel settore dei veicoli ibridi e ecocompatibili.
«Il giro del mondo in 80 giorni». Per Raphaël Domjan, iniziatore del progetto PlanetSolar, questa frase non suona semplicemente come il titolo di un famoso romanzo di Giulio Verne, bensì come una sfida personale in favore dell’umanità.
In quel lasso di tempo, il ricercatore elvetico si è prefisso di circumnavigare la terra – in compagnia di un marinaio professionista – con un battello spinto soltanto da energie rinnovabili, principalmente dai raggi del sole.
Energie pulite
Alla base dell’idea della società PlanetSolar vi è essenzialmente la volontà di affrancarsi dalle energie fossili, destinate col tempo a scomparire e i cui effetti nocivi sull’atmosfera destano preoccupazioni ambientali sempre più gravi.
«Con le nostre ricerche speriamo di potere essere utili allo sviluppo su larga scala di nuovi tipi di veicoli ibridi, silenziosi e soprattutto più puliti», afferma l’ingegnere Richard Masple, capoprogetto della ditta franco-elvetica. «Siccome la gente è di natura piuttosto restia ai cambiamenti, occorrono dei progetti un po’ folli come il nostro per attirare l’attenzione generale sull’enorme potenziale delle energie rinnovabili», gli fa eco Raphaël Domjan.
Prima di potere concretizzare il progetto si devono però ancora superare un certo numero di ostacoli tecnologici, che vanno dallo sviluppo di nuovi materiali, all’ottimizzazione dello stoccaggio d’energia, fino all’integrazione delle differenti componenti in un’unica struttura al contempo solida e leggera.
Per vincere questa scommessa PlanetSolar ha stretto collaborazioni con validi esperti franco-svizzeri, quali l’Alta scuola d’ingegneria e di gestione del canton Vaud o il Laboratorio di studi per l’integrazioni delle componenti e dei sistemi elettronici di Bordeaux. Anche per quanto riguarda il finanziamento Raphaël Domjan svela di essere già in contatto con alcune importanti società interessate ad associare il loro marchio a questo progetto ecologico. Per scaramanzia tuttavia, preferisce per il momento non svelare i loro nomi.
Uccello di mare
Il trimarano dal design avveniristico ricorda un enorme uccello marino. Lungo una trentina di metri e largo sedici ha un lungo becco frangi-onde che fuoriesce da un corpo a tre scafi coperti da 180 metri quadrati di pannelli solari.
Per ora è ancora allo stadio di modellino, ma nel cantiere della società MV-Line di Yvonand nel canton Vaud – leader europeo nella costruzione di battelli elettrico-solari – si attende di poterlo concretizzare al più presto.
L’ancora sarà levata solo nel 2008-2009, per effettuare un primo giro del mondo in 120 giorni attingendo energia unicamente dai raggi del sole. «Per tale ragione abbiamo disegnato l’itinerario del viaggio lungo la rotta equatoriale, dove l’irradiamento solare è più forte e più costante», spiega l’ingegner Masple.
Questa prima avventura permetterà all’equipe di PlanetSolar di migliorare la visibilità internazionale del progetto e della filosofia che l’anima. Sono infatti previsti alcuni scali «pedagogici», con ogni probabilità uno per ogni continente.
Ma servirà anche a raccogliere il maggior numero di dati e d’informazioni tecniche possibile per prepararsi a compiere, nel 2010-2011, un’altra ambiziosa impresa: circumnavigare la terra in soli 80 giorni con un trimarano dal motore ad idrogeno e a energia fotovoltaica.
Pionieri nell’anima
L’itinerario dovrebbe seguire la rotta della regata Vendée Globe, con partenza e arrivo a Les Sables d’Olonne in Francia, passando dal capo di Buona speranza e dal mitico capo Horn. Un percorso di 43’000 km a una velocità media di 15 nodi (ca. 27 km/h), stavolta senza scali.
Per lanciarsi in questa avventura, l’equipe di PlanetSolar ha dovuto armarsi del coraggio del pioniere e come tale dovrà affrontare parecchie incognite: «Dovremo sfidare i ghiacci e condizioni atmosferiche estreme», sottolinea Domjan, «ma non temiamo queste avversità perché crediamo fermamente nella bontà del nostro progetto e dei veicoli ibridi in generale».
Se riuscirà nel suo intento, la società franco-elvetica scriverà probabilmente una nuova pagina della storia della mobilità. Raphaël Domjan ne è cosciente e con un sorriso cita la sua massima preferita, presa in prestito nientemeno che dal fondatore della Croce Rossa, Henry Dunant: «Solo chi è così pazzo da credere di potere cambiare il mondo ci riesce».
swissinfo, Anna Passera, Yvonand
Da 10 anni l’energia solare registra una crescita sostenuta, non solo a causa dell’incremento del prezzo del petrolio e delle norme ambientali sempre più rigide, ma anche per la chiara volontà politica di alcuni Stati, come Giappone e Germania, che puntano sul settore.
Tra il 1994 e il 2004 le capacità di produzione di energia solare nei paesi dell’OCSE sono cresciute annualmente del 33%. A livello mondiale, dal 2001 le capacità sono balzate del 20%.
In Svizzera, i consumi di energie rinnovabili combinate (solare, biomassa e eolica) sono rimasti bassi (solo lo 0,9% del consumo globale).
Lunghezza del trimarano: 30 m
Larghezza: 16 m
Peso: 10 t
Superficie dei pannelli solari: 180 m2
Potenza dell’istallazione solare: 30 kW
Velocità media: 10 nodi (ca. 18,5 km/h)
Velocità massima: 15 nodi (ca. 27 km/h)
Sempre nella Svizzera francese sta vieppiù prendendo forma il progetto Solar Impulse di Bertrand Piccard: un aereo che viaggia unicamente ad energia solare.
Piccard prevede di fare il giro del mondo con questo velivolo in 3 o 4 tappe nel 2010.
Fra PlanetSolar e Solar Impulse, non vi è concorrenza: “Entrambi lottiamo per un mondo più pulito”, spiega Domjan, che in futuro non esclude un reciproco scambio di conoscenze.
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