Basilea locomotiva della ripresa
Basilea polo più dinamico dell’economia svizzera in recessione con una crescita del prodotto interno lordo dell’1,2 per cento.
L’analisi dell’istituto di ricerche congiunturali BAK, indica che la regione basilese primeggia sul bacino lemanico, che stagna. Ticino sotto la media.
Il dinamismo dell’economia renana è evidente nei tassi di crescita positivi registrati in questi primi nove mesi dell’anno, in controtendenza rispetto a quello svizzero e delle altre regioni del Paese.
Per quest’anno gli esperti del BAK prevedono, infatti, che il prodotto interno lordo (Pil) registri in Svizzera una contrazione dello 0,4%.
Dello 0,2 % la contrazione del Pil in Ticino e dello 0,6 nella regione dell’Altopiano.
Il bacino lemanico, invece, alla fine dell’anno registrerà una marcia sul posto, con una crescita zero del Pil.
Dati negativi per tutti, quindi, a parte l’eccezione di Basilea che cresce, come detto, dell’1,2 %.
Ripresa dietro l’angolo
Sulla scia del rilancio dell’economia a livello mondiale, gli esperti del BAK s’attendono una ripresa, che nella Confederazione è pronosticata all’1,3 per cento.
La ripresa riguarderà tutte le zone della Confederazione, ma l’intensità sarà diversa. Nella regione di Basilea sarà doppia rispetto a quella nazionale, ossia del 2,6 %.
Oltre che per la regione di Basilea, il BAK pronostica un tasso d’espansione superiore alla media nazionale anche per il bacino lemanico (1,6 %).
Nella regione dell’Altopiano la ripresa pronosticata è dell’1,2 %, nella Svizzera orientale dello 0,6 % ed in Ticino dello 0,9 %.
Il traino di Basilea
“La regione di Basilea trae dinamismo e profitti dalla forte presenza sul suo territorio d’imprese chimiche e farmaceutiche”, spiega l’economista del BAK Richard Kämpf.
Il settore chimico-farmaceutico, nonostante il rallentamento dei tassi di crescita registrati negli ultimi anni, vanta sempre performance superiori alla media.
Il dinamismo economico di Basilea deriva anche dall’infrastruttura dei trasporti ed in particolare dal porto delle chiatte sul Reno (dal quale transita il 20 % del tonnellaggio merci elvetico), nonché dall’aeroporto di Mulhouse, sede di Swiss.
Il ruolo dell’export
“L’economia elvetica non uscirà da sola dalla crisi”, prevede l’economista del BAK Stefan Eitenmüller.
Il motore della congiuntura non sarà perciò avviato dalla domanda di consumo privata né dagli investimenti. La spinta proverrà dall’export.
Nel 2003– sempre secondo il BAK – le esportazioni regrediranno dell’1,9%, mentre nel 2004 si assisterà ad una crescita del 3% e nel 2005 del 3,6%.
Mercato del lavoro
Nel 2005 la ripresa si farà quindi più sostenuta: gli economisti del BAK s’attendono un tasso di crescita dell’1,8%.
La situazione sul mercato del lavoro tuttavia non migliorerà tanto presto, avverte l’istituto di ricerche congiunturali.
L’anno prossimo il numero dei disoccupati dovrebbe cifrarsi a 150.000, pari a un tasso del 3,8%.
Nel 2005 dovremmo invece assistere a una contrazione del tasso dei senza lavoro al 2,9%, ossia ai livelli degli anni 1998/99.
swissinfo e agenzie
Basilea in controtendenza sull’andamento economico recessivo che sta attraversando la Svizzera.
La regione renana vanta infatti un tasso di crescita positivo, mentre il resto del Paese stagna o è in recessione.
La ricetta del successo: il dinamismo e la produttività dell’industria chimico-farmaceutica e del settore del trasporto merci.
Le previsioni congiunturali d’ottobre del BAK prevedono per quest’anno una contrazione dello 0,4% del prodotto interno lordo
In Ticino dello 0,2%
Il BAK indica nel 2004 l’inizio della ripresa e la fissa all’1,3%
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