Berna sostiene la nuova strategia dell’FMI
Durante la sua prima visita ufficiale a Berna, il direttore del Fondo monetario internazionale, Rodrigo de Rato, ha sottolineato la "credibilità" della Svizzera.
Da parte sua, il ministro svizzero delle finanze Hans-Rudolf Merz ha lodato la nuova strategia dell’istituzione per la prevenzione di crisi economiche.
Durante il loro incontro a Berna, Rodrigo de Rato e Hans-Rudolf Merz si sono intrattenuti in particolare su questioni di carattere internazionale.
Al centro dei dibattiti vi sono stati la nuova strategia del Fondo monetario internazionale (FMI), il finanziamento dell’istituzione di Bretton Woods e il programma di cancellazione del debito dei paesi in via di sviluppo.
Il capo del Dipartimento delle finanze ha sottolineato il ruolo fondamentale svolto dall’FMI, di cui fanno parte 184 paesi, per garantire una stabilità economica e finanziaria a livello mondiale.
Prevenzione delle crisi
Negli ultimi decenni l’FMI si è occupato principalmente di sostenere, con crediti a breve termine, i suoi membri confrontati a gravi difficoltà finanziarie.
Questa funzione di «pompiere» in caso di crisi finanziarie internazionali è quasi scomparsa negli ultimi due anni, da quando l’economia mondiale ha ritrovato la via della crescita.
Dal momento che oggi ci troviamo in una situazione di “relativa stabilità”, il Fondo può impegnarsi maggiormente nella prevenzione delle crisi e nella sorveglianza dell’economia mondiale.
Una strategia, quest’ultima, che è pienamente sostenuta anche dalla Confederazione, ha affermato Hans-Rudolf Merz.
Da notare che, grazie al miglioramento della situazione economica, alcuni paesi, come il Brasile e l’Argentina, sono attualmente in grado di rimborsare i debiti assunti addirittura in anticipo rispetto ai termini concordati.
Annullamento dei debiti
Il ministro elvetico delle finanze ha inoltre elogiato il programma di cancellazione del debito dei paesi più poveri del pianeta, lanciato nell’autunno scorso. Anche la Svizzera ha deciso in seguito di aderire a questa iniziativa.
A tale proposito, il Rodrigo de Rato ha d’altro canto ribadito che l’FMI non è un’agenzia di aiuto allo sviluppo.
Il Fondo non può quindi risolvere da solo tutti i problemi finanziari dei paesi più poveri, ha aggiunto il direttore generale dell’FMI, secondo il quale neppure le Nazioni unite dispongono di mezzi sufficienti a tale scopo.
Rodrigo de Rato ha inoltre osservato che, dalla sua creazione oltre mezzo secolo fa, l’istituzione di Bretton Woods è riuscita ad adattarsi ai cambiamenti della situazione mondiale.
Il mondo è passato da due-tre economie dominanti a una situazione molto più frammentata in termini di peso dei paesi, ha ricordato il direttore generale dell’FMI.
In futuro, il Fondo intende, tra l’altro, fornire più dettagli nelle sue previsioni economiche e vuole specificare meglio la sua visione della prevenzione delle crisi.
Ruolo importante della Svizzera
De Rato ha pure dichiarato che la Svizzera svolge un ruolo importante in seno all’istituzione.
La Confederazione gode di una «credibilità» basata sulla sua «politica macroeconomica efficiente» e sulla stabilità dei prezzi che dura da un decennio.
L’ex ministro spagnolo dell’economia e delle finanze ha rilevato che Berna ha intrapreso riforme in diversi settori al fine di accrescere la concorrenza.
L’FMI si aspetta una crescita mondiale del 4,3 per cento per il 2006, pronostico che risale all’autunno scorso e che non sarà modificato prima della primavera, ha detto de Rato.
I rischi di cattive sorprese sono abbastanza deboli, visto che l’espansione dell’economia poggia su «una base ampia», ha aggiunto il direttore dell’FMI.
swissinfo e agenzie
Il Fondo monetario internazionale (FMI) e la Banca mondiale (BM) sono nati in seguito ad conferenza tenuta nella località di Bretton Woods (USA) nel 1944.
La BM è incaricata in particolare di accordare prestiti, assistenza tecnica e consigli istituzionali ai paesi membri.
L’FMI si occupa di sostenere la cooperazione monetaria internazionale, la stabilità del sistema finanziario e la prevenzione delle crisi economiche.
La Svizzera, entrata a far parte delle due istituzioni nel 1992, in seguito ad una votazione federale, presiede un gruppo di voto che comprende Polonia, Serbia-Montenegro, Azerbaijan, Uzbekistan, Kirghizstan, Tagikistan e Turkmenistan.
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