Berna vuole concludere in fretta i Bilaterali II
L'accordo sulla tassazione del risparmio raggiunto dall'Ue spiana la strada anche agli altri punti ancora in sospeso nella seconda fase dei negoziati bilaterali.
Ma il ministro delle finanze Kaspar Villiger ammonisce: “Non cediamo all’euforia!”
Il consigliere federale Kaspar Villiger, responsabile del Dipartimento federale delle finanze (DFF), ha espresso mercoledì a Berna la sua soddisfazione per l’intesa raggiunta martedì dai ministri delle finanze dei Quindici, circa la tassazione del risparmio dei cittadini Ue non residenti.
Tuttavia, ha puntualizzato Villiger, nonostante l’esito positivo la Svizzera aspetta di concludere i negoziati Bilaterali II con Bruxelles prima di firmare l’accordo.
Vantaggi per la Svizzera
«Non è il momento di vantarsi – ha affermato il capo del DFF – anche se la fine del negoziato su questo dossier mi rende felice».
A suo parere, l’entrata in vigore dell’accordo gioverà alla piazza economica svizzera, grazie tra l’altro all’abolizione delle imposte alla fonte sui dividendi, sugli interessi e sui diritti di licenza tra società controllate.
La Svizzera intende raggiungere accordi anche su tutti i dossier dei Bilaterali bis, prima di approvare quello sulla tassazione del risparmio. Villiger si è detto ottimista circa la rapida conclusione dei negoziati sui temi più spinosi, come gli accordi di Schengen e Dublino.
Adattamenti nel settore bancario
L’intesa raggiunta martedì dovrebbe entrare in vigore nel gennaio del 2005: per Villiger, un lasso di tempo sufficiente, «purché il settore bancario operi i cambiamenti tecnologici e amministrativi necessari per farsi trovare pronto e referendum permettendo».
Nell’accordo, ha sottolineato Robert Waldburger dell’amministrazione federale delle contribuzioni, viene specificato che l’entrata in vigore dell’intesa si farà nel rispetto delle istituzioni democratiche svizzere. Sarà quindi necessario saper vendere i Bilaterali bis alla popolazione, ha sottolineato Villiger.
Circa le ripercussioni sulle casse federali, Villiger ha detto che è troppo presto per fare previsioni. Per contro, le banche dovranno sborsare diverse centinaia di milioni per preparasi alla data fatidica.
Soddisfazione tra i banchieri privati
I banchieri privati si sono detti in linea di massima soddisfatti per l’accordo raggiunto ieri a Lussemburgo, dato che la direttiva Ue permette di preservare il segreto bancario.
Anche se l’intesa raggiunta non soddisfa pienamente tutti, ha affermato a nome dell’Associazione dei banchieri privati svizzeri Michel Dérobert, quanto pattuito ha permesso di raggiungere una certa calma da un punto di vista politico, dopo 14 anni di litigi.
Ma per i banchieri è essenziale, ha aggiunto, che le misure concordate con la Svizzera siano applicate anche ai paesi non europei, sennò tali disposizioni potrebbero fare la fortuna delle piazze finanziarie di Singapore e Hong Kong.
L’Ue dovrebbe adottare inoltre una visione coerente per quanto attiene alle piazze«offshore», come le Isole Caiman, Jersey e Guernsey (GB) nonché le Bermuda.
swissinfo e agenzie
Martedì, i ministri delle finanze dell’Ue si sono accordati sull’armonizzazione fiscale per i redditi esteri dei cittadini della Comunità.
A partire dal 2005, gli stati dell’Ue si scambieranno le relative informazioni, mentre Belgio, Lussemburgo e Austria adotteranno l’imposizione alla fonte, la cui percentuale sui redditi verrà portata al 35% entro il 2001.
Questa disposizione dovrebbe valere anche per la Svizzera, che potrà così preservare il suo segreto bancario.
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