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Brusca frenata per la borsa dei transiti alpini

La politica di trasferimento "è un processo lungo e difficile", ha sottolineato il ministro dei trasporti Moritz Leuenberger Keystone

L'idea di creare una borsa dei transiti alpini per stimolare il trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia, come proposto dal governo, non convince la camera alta del parlamento svizzero.

L’obiettivo di ridurre il traffico pesante attraverso le Alpi a 650’000 camion l’anno non potrà inoltre essere raggiunto prima del 2019.

Il Consiglio degli Stati ha rifiutato mercoledì di creare la base legale necessaria per instaurare una borsa dei transiti alpini, come proposto dal governo svizzero nel progetto di legge sul trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia, elaborato per sostituire la legge che scade nel 2010.

Per trasferire le merci dalla strada alla ferrovia, ha dichiarato mercoledì il consigliere agli Stati radicale Thomas Pfisterer, non è necessaria una borsa dei transiti alpini. Lo dimostrerebbero i risultati registrati in questi ultimi anni.

Un simile strumento non è una panacea capace di risolvere tutti i problemi e la sua applicazione non è garantita, ha aggiunto il senatore argoviese.

Il progetto di legge deve ora passare al vaglio del Consiglio nazionale, l’altra camera del parlamento svizzero.

Mandato negoziale

Le argomentazioni di Pfisterer hanno convinto la maggioranza dei suoi colleghi. I senatori hanno comunque deciso di affidare al governo un mandato negoziale con i paesi confinanti per esaminare la fattibilità di una borsa dei transiti.

In questo modo, però, un eventuale progetto di borsa sarà esposto ad una doppia minaccia di referendum popolare: contro il trattato internazionale e contro la legislazione d’applicazione.

Nell’ambito delle trattative coi paesi vicini, i consiglieri agli Stati hanno pure deciso che dovranno essere mantenuti sia il divieto di circolare la domenica e la notte, sia il peso massimo consentito per i mezzi pesanti. Il governo dovrà invece prevedere eccezioni per il traffico pesante interno fra regioni alpine.

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Questo contenuto è stato pubblicato al Il Consiglio degli Stati è la Camera alta del Parlamento svizzero composta dai rappresentanti dei cantoni. Conta 46 membri. Ogni cantone, indipendentemente dal numero di abitanti, ha due rappresentanti, mentre ogni semi-cantone uno. I semi-cantoni sono Obvaldo, Nidvaldo, Basilea Città, Basilea Campagna, Appenzello interno ed Appenzello esterno. Un membro della Camera alta è chiamato consigliere…

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650’000 camion… ma nel 2019

L’obiettivo fissato dall’attuale Legge sul trasferimento del traffico di ridurre i transiti di camion a 650’000 all’anno entro il 2009 potrà essere raggiunto ma non prima del… 2019.

Il Consiglio degli Stati ha così seguito il governo, che aveva proposto di fissare la nuova data limite due anni dopo l’entrata in funzione della galleria di base del San Gottardo, verosimilmente nel 2017.

La sinistra aveva dal canto suo proposto di anticipare il limite al 2012.

Come obiettivo intermedio è stato deciso di abbassare a un milione i transiti alpini entro il 2011.

Accelerare i tempi

Diversi oratori hanno tentato invano di convincere i colleghi ad accelerare i tempi.

Il senatore ticinese del Partito popolare democratico Filippo Lombardi ha ricordato che la riduzione del traffico pesante resta un obiettivo prioritario, soprattutto per i cantoni che soffrono direttamente del flusso continuo di camion, come il Ticino e Uri.

Il liberale radicale Dick Marty ha dal canto suo invitato i colleghi a percorrere più spesso l’asse del San Gottardo per rendersi conto in prima persona della situazione: “Ogni giorno decine e decine di camion sono fermi in colonna con il motore acceso per far funzionare il riscaldamento. È una situazione insopportabile”, ha detto ricordando anche l’allarme lanciato dai medici per l’aumento delle bronchiti e i continui superamenti dei limiti di emissioni di polveri fini.

Il governo in questo dossier non dimostra lo stesso attivismo che su altri temi, hanno sottolineato gli oratori socialisti. “La politica di trasferimento è un processo lungo e difficile”, ha risposto il ministro dei trasporti Moritz Leuenberger.

Senza le misure adottate finora – ha aggiunto – ci sarebbero 400’000 camion in più attraverso le Alpi.

swissinfo e agenzie

Nel 1981 312’000 veicoli pesanti hanno attraversato le Alpi.

Nel 1990 il loro numero era salito a 731’000.

L’apice è stato raggiunto nel 2000, con oltre 1,4 milioni di camion.

Nel 2006 il loro numero è sceso a 1,18 milioni.

In un’intervista pubblicata mercoledì dal Tages Anzeiger, il presidente del consiglio d’amministrazione della Hupac Hans-Jörg Bertschi si è detto convinto che con l’apertura dell’asse Alptransit del San Gottardo, prevista nel 2017, il traffico internazionale merci su rotaia diventerà redditizio.

Per questa ragione, l’azienda leader nel settore del trasporto combinato non avrà più bisogno di sovvenzioni.

La borsa dei transiti alpini è uno strumento fondato sui meccanismi di mercato il cui obiettivo è di contribuire al trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia.

In pratica viene fissato un numero massimo di autocarri in transito annualmente attraverso le Alpi e questi diritti di transito vengono messi all’asta.

Questo diritto si applica a tutti i valichi alpini del paese, fermo restando che gli autotrasportatori sono liberi di scegliere la via da percorrere.

Per evitare il traffico di aggiramento attraverso i paesi limitrofi, la borsa dei transiti alpini presuppone la messa a punto di una procedura coordinata nell’insieme dell’arco alpino.

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