Chalet svizzeri, compratori stranieri
Stanno per cadere i limiti imposti dal 1961 agli stranieri che vogliono comprare una casa di vacanza in Svizzera. Ci sarà un boom di acquisti?
Di sicuro c’è già chi si sta preparando alla sperata invasione di turisti stranieri, soprattutto dall’Italia, desiderosi di costruire o acquistare chalet o appartamenti nelle stazioni non lontane dalla frontiera.
Il governo svizzero ha proposto di abolire la Lex Koller, che limita l’acquisto di immobili su suolo elvetico da parte di stranieri, per far cadere anche l’ultimo ostacolo agli investimenti esteri e dare in questo modo impulsi all’economia, soprattutto montana.
Settori come la ristorazione, gli impianti di risalita, oltre naturalmente a quello edile aspettano con ansia la caduta della legge. Le associazione di protezione dell’ambiente temono invece uno sfruttamento troppo intenso del suolo che comprometterebbe la qualità del paesaggio.
La proposta di abrogazione della legge Koller è in consultazione e potrebbe venir adottata già quest’anno. Nell’attesa, l’interesse per gli acquisti immobiliari in zone rinomate come Zermatt o St. Moritz da parte di facoltosi clienti stranieri non potrà che crescere. In Vallese, nel pittoresco villaggio di Ernen, c’è chi già si prepara.
Un cliente tira l’altro
Heinz Seiler che da anni si occupa di costruzione e vendita di case di vacanza a stranieri, sa che quando un cliente è contento, di solito ne attira altri, amici e parenti che comprano nello stesso villaggio.
Ora per il suo ultimo progetto, sei appartamenti di lusso, punta tutto sui clienti italiani. In altre zone non lontane dall’Italia, come l’Engadina, nomi come Berlusconi, Agnelli, la famiglia Ranieri negli anni passati hanno già fatto da apripista a facoltosi compratori italiani.
Celerina, in Engadina, è addirittura soprannominata «La piccola Milano». Negli ultimi anni sono però soprattutto i russi ad avere “invaso” la regione.
Alta gamma
L’interesse degli italiani per l’acquisto di case in montagna viene confermato dal direttore dell’Ufficio del Turismo del Vallese, Urs Zenhäusern.
“Notiamo un forte interesse da parte degli stranieri nel settore immobiliare. L’ho percepito in modo molto chiaro a Torino, durante i giochi olimpici. Ho avuto parecchi contatti con degli italiani interessati ad acquistare un appartamento in montagna. Da noi cercano soprattutto la qualità, l’atmosfera dei piccoli villaggi, lontano dallo sfruttamento di stazioni come Sestriere.”
Se il Vallese non vuole mettere a repentaglio la qualità dell’offerta, dovrà però evitare un boom incontrollato. “Saas Fe e Zermatt hanno capito che se non frenano ora, avranno grossi problemi in futuro”, aggiunge Zenhäusern.
Italiani in testa alle classifiche
Il quotidiano svizzero tedesco Tages Anzeiger citava di recente le statistiche relative agli acquirenti stranieri di case in Svizzera: gli italiani sono in testa, e negli ultimi due anni stanno ritornando in forze nei Grigioni.
Ma Ernen, che nel lontano 1979 ha vinto il premio Wakker per la salvaguardia del patrimonio nazionale, non si può paragonare a St. Moritz. Non ci sono discoteche, boutique di lusso, cosa può attirare un milanese in questi luoghi? «La natura intatta e la pace. Questo è apprezzato dai turisti del nord Italia», sottolinea Heinz Seiler.
I promotore si appresta a costruire appartamenti non per tutte le tasche, visto che i prezzi variano dai 600 mila agli 800 mila franchi: «Sono appartamenti grandi, di circa 200 metri quadrati, con uno standard molto elevato. Ogni stanza da letto ha il proprio bagno, c’è la sauna, l’idromassaggio.»
Letti freddi e riscaldamenti sempre accesi
Un problema generale del turismo di montagna è che le case di vacanza portano meno benefici all’economia locale rispetto agli alberghi, perché sono abitati solo poche settimane l’anno, durante l’alta stagione. Il fenomeno ha perfino un nome: letti freddi.
Uno spreco ambientale e una fonte d’inquinamento inutile, legati al fenomeno, sono stati recentemente denunciati da Greenpeace. Le case di vacanza in montagna restano spesso con il riscaldamento acceso, fino a 20 gradi, anche quando sono vuote.
Comunque una cosa Heinz Seiler l’ha notata: chi più spende per un appartamento, più spesso torna: «In residenze di standard eccellente, la gente si sente davvero a casa e viene per periodi più lunghi. Con le nuove tecnologie si possono anche passare mesi in montagna, continuando a lavorare da casa con il computer, come fa un mio cliente che sta in Vallese quattro, cinque mesi l’anno».
swissinfo, Raffaella Rossello
Il 12% circa del totale delle abitazioni in Svizzera è costituito da residenze secondarie.
Grigioni e Vallese hanno il maggior numero di case di vacanza (rispettivamente il 37,1 e il 35,1%).
In Vallese, le residenze secondarie sono circa 62’000.
Il governo elvetico vorrebbe abolire la Lex Koller, che limita la vendita di immobili agli stranieri. La legge potrebbe cadere già nel corso del 2006.
In futuro chi risiede all’estero potrebbe perciò acquistare senza complicate procedure di autorizzazione anche terreni edificabili e immobili d’abitazione al solo scopo di investire capitali.
Il governo si impegna ad introdurre parallelamente nuove misure di pianificazione del territorio e di protezione del paesaggio.
Gli ambienti ecologisti temono però una cementificazione incontrollata del territorio alpino.
Nel giugno dello scorso anno, gli abitanti dell’Alta Engadina hanno già votato in favore di un’iniziativa che chiede una limitazione dell’edificazione di appartamenti e case di vacanza.
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