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Chiare, fresche, dolci acque ticinesi

Dal rubinetto o nei torrenti, in Ticino l'acqua scorre pura. www.ticino-tourism.ch

La Svizzera italiana non ha proprio di che lamentarsi: la sua acqua potabile è tanta, buona e bevibile da qualsiasi rubinetto ticinese. Oligominerale, è pari a quella .... imbottigliata!

Il quadro è davvero positivo: parola del Laboratorio cantonale, di WWF e Associazione Consumatrici della Svizzera Italiana.

Blu…come l’oro!

Visto dal cosmo, il colore dominante sul nostro pianeta è il blu. Ed è proprio “oro blu” che viene detta l’acqua, sulla cui qualità, nella Svizzera italiana, veglia il Laboratorio cantonale, specializzato nella prevenzione sanitaria.

“Chi si occupa di acqua potabile nel Cantone siamo noi”, spiega a swissinfo Mario Jäggli, chimico cantonale e direttore del Laboratorio.

Diverse le modalità di controllo: si ispezionano gli acquedotti, si analizzano tutte le acque del Cantone, si fanno “blitz” di “Polizia degli alimenti”, ad esempio nei ristoranti, per vedere se è tutto a posto.

“Devo dire che per nostra fortuna in Ticino abbiamo acque potabili ottime. E sono pure abbondanti, a livello di sorgenti.”

Perché il territorio ticinese è abbastanza elevato rispetto al livello del mare e le molte sorgenti si trovano in montagna. Inoltre quasi tutte le captazioni dell’acqua potabile sono in zone non abitate, dove non ci sono fogne, stabilimenti industriali o attività lavorative di qualsiasi genere.

Un consenso unanime

“Mi risulta che il Canton ticino può considerarsi una regione privilegiata in materia di acque dolci, chiare, fresche e abbondanti.”

In pratica, rispetto al resto del mondo non abbiamo proprio di che lamentarci, dice a swissinfo Francesco Maggi, responsabile WWF Svizzera italiana.

“Ciò non toglie che dobbiamo imparare a rispettare maggiormente questo bene e soprattutto a ridurre gli sprechi.”

“Siamo effettivamente in una situazione di gran lusso”, gli fa eco Mario Jäggli, “perché possiamo usare l’acqua potabile per annaffiare il giardino, per lavare l’auto, per le toilettes. Il vero problema non è la potabilità ma l’eventuale mancanza d’acqua.”

A proposito di problemi

“Li abbiamo”, ci risponde Jäggli, “in periodi di precipitazioni fortissime, soprattutto nei piccoli comuni di montagna, quando le abbondanti acque di scorrimento superficiale riescono ad infiltrarsi nelle acque di sorgente. Allora l’acqua si intorbidisce e il Comune deve dichiararla immediatamente non potabile.”

Problemi di altro genere? “I rari inquinamenti chimici – a livelli bassissimi tra l’altro – sono avvenuti dove i pozzi di captazione erano in zone densamente abitate, con attività industriali.

Le faccio l’esempio accaduto proprio qui a Bellinzona negli anni ’90, quando un pozzo è stato inquinato da una lavanderia chimica che perdeva solventi da un tubo rotto.”

Acqua potabile anche dai laghi

Diversi Comuni ticinesi ricavano acqua potabile dal lago di Lugano. Cassarate, Viganello, Paradiso, Vico Morcote e Gandria bevono acqua di lago. Ma non era uno dei laghi più inquinati d’Europa?

“Attenzione”, puntualizza Mario Jäggli, “lo stato di salute del lago non ha niente a che fare con la sua idoneità ad essere potabilizzato.”

Bisogna sapere infatti che se non si interviene con opere di depurazione, un lago diventa uno stagno. Puzzolente, brutto da vedere, con la moria di pesci rari. Tuttavia ciò non avrebbe alcuna conseguenza dal punto di vista sanitario.

“Il Ticino ha comunque speso miliardi per depurare i suoi laghi e quello di Lugano è in fase di miglioramento. Però il fatto che la sua acqua si presta a diventare potabile, è semplicemente dovuto alla fortuna che nel lago non finiscono scarichi industriali.”

Un vicino scomodo?

Quanto pesa la vicinanza con l’Italia? “Ancora una volta la fortuna ci aiuta”, afferma Jäggli. “Sulle rive italiane ‘nostre’ non ci sono attività industriali inquinanti.”

Ed eventuali scarichi fognari, non depurati, che restano vicini alle rive ticinesi? “Semplicemente non si ripercuotono sulle nostre rive. Come vengono immessi nell’acqua, i batteri muoiono dopo poco tempo.” E l’acqua può essere resa potabile.

Vogliamo la certezza!

Possibile che sia tutto perfetto a livello di acqua in Ticino? Come San Tommaso ci rivolgiamo anche all’ACSI, l’Associazione Consumatrici della Svizzera Italiana.

E Fiamma Pelossi, presidente dell’ACSI, conferma tranquillamente a swissinfo di condividere tutte le considerazioni fin qui espresse.

A questo punto bisogna solo “rassegnarsi” al fatto che l’acqua dei rubinetti ticinesi è buonissima, ed è proprio la stessa che beve il direttore del Laboratorio cantonale di Bellinzona.

Che così conclude: “se la imbottigliassimo, la chiameremmo acqua oligominerale. Esattamente come tante bottiglie di marca che troviamo nei supermercati. E che paghiamo care. Ma si sa, anche l’acqua è di moda.”

swissinfo, Maddalena Guareschi, Bellinzona

Per la legislazione svizzera è potabile quell’acqua che, lasciata naturale o dopo essere stata trattata, è destinata ad essere bevuta, a cucinare, a preparare cibi e a pulire oggetti che entrano in contatto con derrate alimentari.

Il Laboratorio cantonale di Bellinzona è al servizio del consumatore per tutti i generi alimentari, acqua compresa.

In Ticino di problemi non ce ne sono: l’acqua potabile è tanta e buona. Bisogna “solo” fare attenzione a non sprecarla…

In Ticino in media ogni abitante consuma al giorno 500 litri di acqua potabile
Dal 1890 il Laboratorio veglia sulla qualità dell’acqua
Ad ogni ticinese il Laboratorio costa 12 franchi all’anno

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