Cifre rosse, ma maggiore fiducia per ABB
Il gruppo elvetico-svedese ha registrato nel 2003 una perdita di 767 milioni di dollari, praticamente identica a quella del 2002, pari a 783 milioni.
Diversi indici lasciano comunque prevedere un andamento migliore nel 2004, dopo i miglioramenti conseguiti dai nuclei principali di attività.
Nel 2003, il fatturato è aumentato dell’8%, raggiungendo 18,795 miliardi di dollari, contro 17,466 l’anno precedente.
Il gruppo tecnologico ABB è rimasto comunque anche l’anno scorso nelle cifre rosse, con una perdita netta di 767 milioni di dollari (949 milioni di franchi).
Un risultato praticamente identico a quello conseguito nel 2002, dove il disavanzo si era fissato a 783 milioni di dollari.
Miglioramenti si denotano invece per quanto concerne l’utile operativo Ebit, che ha registrato una progressione del 90%, passando da 346 milioni di dollari nel 2002 a 656 milioni l’anno scorso.
Le divisioni principali del gruppo elvetico-svedese hanno aumentato le loro vendite l’anno scorso: la divisione Automazione del 17% e la divisione Energia del 10%.
In crescita anche le commesse, salite complessivamente dell’8% ad un valore di 18,7 miliardi di dollari. Le ordinazioni della divisione Energia sono progredite del 25%, mentre quelle della divisione Automazione sono aumentate del 22%.
L’indebitamente del gruppo rimane ancora alquanto alto: 7,9 miliardi di dollari, ossia 0,4 miliardi in meno rispetto al 2002.
Previsioni rispettate
Il presidente e direttore operativo, Jürgen Dormann, considera positivi i dati del 2003, tenendo conto in particolare della crisi che il gruppo ha dovuto affrontare negli ultimi anni.
“Il 2003 ha rappresentato una svolta”, ha dichiarato il numero uno di ABB, secondo il quale le misure adottate per ridurre i costi hanno avuto gli effetti sperati, permettendo risparmi pari a 655 milioni di dollari.
Per il futuro, Jürgen Dormann intende proseguire il programma di riconcentrazione delle attività sui settori Energia e Automazione che, a suo avviso, “hanno registrato prestazioni significative su mercati contrastati”.
I risultati del gruppo sono stati accolti positivamente dai mercati finanziari: le quotazioni del titolo ABB hanno segnato una sensibile progressione nel corso della giornata.
Gli analisti rilevano tra l’altro che i risultati ottenuti nel 2003 corrispondono alle previsioni formulate all’inizio dell’anno scorso da Dormann.
Particolarmente importante viene considerato il fatto che i nuclei centrali di attività hanno registrato cifre nere nel corso dell’ultimo esercizio.
Vertenza dell’amianto quasi risolta
Nonostante una serie di drastiche ristrutturazioni, il gruppo elvetico-svedese si era ritrovato tra il 2002 e il 2003 ai bordi del fallimento.
L’indebitamento era salito ad oltre 8 miliardi di dollari, in seguito ad una campagna di aquisizioni a livello internazionale in diversi nuovi settori di attività.
Oltre ad un contesto economico mondiale difficile, negli ultimi due anni il futuro di ABB era stato minacciato in particolare dalla vertenza sull’amianto scoppiata negli Stati uniti.
Nel corso dell’estate del 2003, un tribunale americano ha finalmente approvato il progetto di indennizzo di 1,3 miliardi di dollari per la maggior parte delle vittime dell’amianto dell’impresa Combustion Engineering, filiale americana di ABB.
Il numero uno del gruppo, Jürgen Dormann, spera di poter risolvere definitivamente questa delicata vertenza nel primo semestre del 2004, con un accordo di indennizzo per tutti i casi in sospeso.
Massiccia riduzione del personale
La crisi del conglomerato elettrotecnico ha portato nel 2003 alla soppressione di altri 22’600 posti di lavoro.
Quasi 10’000 impieghi sono stati sacrificati in seguito alle misure di ristrutturazione e risparmio, mentre circa 13’000 posti di lavoro rientrano nella vendita di diverse aziende.
Attualmente, ABB occupa 115’000 persone in oltre 100 paesi. Nel 2001 dava ancora lavoro a 164 mila dipendenti.
Per l’anno in corso, il gruppo prevede una crescita della produzione nella maggior parte dei settori di attività, come pure un miglioramento della redditività, soprattutto nel secondo semestre.
“Nel 2003, ABB ha sofferto anche in relazione agli oneri provocati dalla ristrutturazione e dall’amianto. Nel 2004 questo carico dovrebbe essere nettamente minore”, ritiene Sebastien Petit, analista della banca Barclays di Londra contattato da swissinfo.
A suo avviso, dopo aver disperso le forze in altri settori, per riavere successo ABB deve “concentrare nuovamente le sue attività sui mercati nei quali dispone da molto tempo di una forte posizione”.
swissinfo e agenzie
ABB è nata nel 1988 dalla fusione dell’azienda svizzera BBC e della società svedese Asea.
Le attività di base del colosso elettrotecnico riguardano principalmente la produzione di macchinari e di strumenti per l’industria elettrica.
Attualmente, il gruppo ABB occupa 115’000 persone ed è attivo in oltre 100 paesi.
18,795 miliardi di dollari il fatturato nel 2003 (17,466 nel 2002).
767 milioni di dollari il disavanzo (787 milioni nel 2002).
7,9 miliardi di dollari l’indebitamento (- 0,4 miliardi).
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