Cure di qualità, ma troppo care
I cittadini svizzeri vogliono conservare delle cure sanitarie di qualità, malgrado la metà degli assicurati abbia difficoltà a pagare i premi.
Lo rivela un sondaggio dell’Istituto gfs.bern, secondo il quale la maggior parte degli intervistati auspica l’introduzione di un sistema a bonus anche nell’assicurazione malattia.
Nell’ambito della salute pubblica, i cittadini svizzeri ricercano innanzitutto la qualità e la libertà di scelta. Questo nonostante il fatto che una vasta fascia della popolazione non abbia i mezzi per coprirne i costi.
“È un risultato interessante, che mostra come la gente voglia mantenere un’assistenza sanitaria adeguata e la libertà di scegliere il proprio medico, malgrado i problemi finanziari posti dai premi”, dichiara a swissinfo Dominique Sprumont, vicedirettore dell’Istituto di diritto della salute dell’Università di Neuchâtel.
Inoltre, la tanto criticata legge sull’assicurazione malattia (LAMal), soprattutto da parte dei responsabili politici e dai media, riscontra un giudizio positivo in seno alla maggioranza dei cittadini.
Anche il catalogo attuale delle prestazioni è oggetto di un largo consenso, a testimonianza del fatto che le ricette politiche che reclamano delle restrizioni di questi valori di base, non sono condivise dalla gente.
Stabilito dall’Istituto di ricerca gfs.bern su domanda di Interpharma, l’associazione svizzera dell’industria farmaceutica, il “Monitor della salute pubblica 2004”, presentato giovedì a Zurigo, indica la sensibilità dei cittadini in materia di politica della salute.
LAMal sempre più accettata
Nel contesto politico e mediatico del dibattito sui costi, la LAMal è spesso criticata. Questo non sembra tuttavia intaccare il consenso della gente. Anzi, sono sempre di più le persone che si dicono soddisfatte.
Dopo otto anni di LAMal, il 56% degli intervistati stila infatti un bilancio positivo, mentre erano il 46% nel 2003.
Con l’eccezione dell’Unione democratica di centro, tutti i partiti di governo presentano una base che si pronuncia in maggioranza in favore della LAMal.
Una delle ragioni che spiegano quest’approvazione crescente risiede nel catalogo delle prestazioni. Il 62% delle persone si dice soddisfatta e vorrebbe mantenerlo nello stato attuale. Solamente un debole 12% degli interrogati vorrebbe invece ridurre le prestazioni dell’assicurazione di base.
I dati diventano sorprendenti se si considera che, per la prima volta, una gran parte dei cittadini rivela di avere difficoltà al momento di pagare i premi.
La qualità prima di tutto
Nonostante le priorità in materia di salute pubblica siano la qualità e la libertà di scelta – e non, come si potrebbe pensare, la riduzione dei costi – il 52% degli intervistati ammette di avere problemi a pagare i propri premi.
Una proporzione che, da quattro anni, non ha smesso di aumentare, indica Interpharma.
Il problema è qualificato di “ricorrente” per il 24% di essi e di “occasionale” per il 28% rimanente. Le fatture del dentista e della farmacia sono ugualmente fonte di difficoltà.
“Gli assicurati che fanno fatica a pagare possono rivolgersi ai cantoni, che coprono l’integrità o una parte dei premi”, ci spiega Nicole Bulliard di Santésuisse.
“Ma ciò non è sufficiente”, aggiunge tuttavia la portavoce dell’associazione delle casse malati svizzere.
“Nell’ambito della revisione della LAMal discussa attualmente in Parlamento, c’è una proposta per aiutare maggiormente le persone i cui premi rappresentano più del 12% del reddito”.
Ciò nonostante, per il 90% dei cittadini la qualità dell’assistenza è un fattore determinante, così come la libertà di scegliere la propria cassa, il medico o il tipo di trattamento.
Il 51% delle persone interrogate ritengono così che le casse malati devono continuare a concludere accordi con tutti i medici. Solo il 41% è invece favorevole ad un alleggerimento di quest’obbligo, sebbene l’assistenza medica sia garantita in ogni cantone.
Beneficiare dei risultati della ricerca
I cittadini sono inoltre dell’avviso che tutti i pazienti debbano continuare ad avere accesso ai nuovi trattamenti e medicamenti, beneficiando così del progresso in campo medico.
Una maggioranza si pronuncia però in favore delle economie realizzate sui medicamenti utilizzati per curare malattie di minore importanza, che non dovrebbero essere forzatamente rimborsate.
Per le medicine, la qualità è sempre considerata come più importante dei costi.
La proporzione dei cittadini che auspicano un medico che prescrive sempre il medicamento più adeguato, indipendentemente dal prezzo, continua a crescere. Erano il 44% nel 2003, mentre sono il 53% quest’anno.
Un dato notevole, dal momento che, per tutti gli altri indicatori, si attribuisce grande importanza all’aspetto finanziario.
Pagare meno se in salute
I tre quarti degli svizzeri vorrebbero l’introduzione di un sistema a bonus, il quale permetterebbe di diminuire i premi in caso di non ricorso alle prestazioni.
Un po’ come succede per l’assicurazione veicoli: si paga meno se non si fanno incidenti.
swissinfo e agenzie
In Svizzera, si stima che tra il 30 ed il 40% degli assicurati debbano rivolgersi al cantone per pagare una parte dei propri premi.
L’aiuto finanziario è fornito, in parti uguali, dalla Confederazione e dai cantoni.
Le persone che non riescono a pagare ricevono, dopo due richiami, un atto di azione giudiziaria.
Alla fine della procedura, che può durare fino a due anni, intervengono i servizi sociali cantonali.
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