Dal 2008 una tassa sul CO2
La Svizzera non ha raggiunto gli obiettivi di riduzione dei gas responsabili dell'effetto serra. Dall'anno prossimo introdurrà quindi una tassa sul CO2 per i combustibili fossili.
La tassa su gasolio e gas mira ad incentivare le imprese e la popolazione a ridurre il consumo di combustibili fossili, e ad investire in energie rinnovabili.
Nel 2006 le emissioni prodotte dai combustibili sono calate solo del 4,6% rispetto al 1990. Non è stato quindi raggiunto l’obiettivo minimo del 6% fissato da Parlamento e governo. L’introduzione della tassa è quindi necessaria affinché la Svizzera possa rispettare l’impegno assunto nel quadro del Protocollo di Kyoto.
L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ha annunciato giovedì che la tassa diventa effettiva a partire dal primo gennaio del prossimo anno. La Direzione generale delle dogane riscuoterà sui combustibili fossili importati 12 franchi per ogni tonnellata di CO2 emessa, pari a circa 3 centesimi per litro di olio da riscaldamento e a 2,5 centesimi per metro cubo di gas.
La tassa aumenterà progressivamente a 24 e 36 franchi nel 2009 e nel 2010 se nel frattempo le emissioni di CO2 non saranno state sufficientemente ridotte. Il legno e la biomassa invece sono esentati.
Proventi ridistribuiti alla popolazione
Visto che non si tratta propriamente di un’imposta, ma di una misura d’incentivazione, i proventi saranno ridistribuiti due anni dopo alla popolazione, attraverso le assicurazioni malattia, e alle imprese, proporzionalmente alla massa salariale.
Le aziende che si impegnano formalmente a ridurre le emissioni di gas ad effetto serra saranno dispensate dal pagamento della tassa. Finora 600 imprese hanno già concordato un obiettivo di riduzione con la Confederazione.
Nella legge sul CO2 è stato fissato uno specifico obbiettivo di riduzione per il biossido di carbonio, principale responsabile dell’effetto serra: entro il 2010 le emissioni dovranno diminuire del 10 % rispetto al 1990.
Fine di un lungo dibattito
Il governo ha deciso di adottare misure supplementari perché i provvedimenti volontari non sono stati sufficienti a raggiungere la riduzione sperata di CO2.
Oltre alla tassa sul CO2 le misure introdotte dal governo sono la riscossione di un “centesimo per il clima” sui carburanti da parte del settore privato e la defiscalizzazione dei biocarburanti.
In un primo tempo il governo aveva deciso di fissare l’importo della tassa a 35 franchi per ogni tonnellata di CO2 emessa. Dopo un lungo dibattito, nel marzo di quest’anno, il Parlamento ha deciso di aumentare la tassa progressivamente in funzione del raggiungimento o meno degli obiettivi di riduzione delle emissioni.
swissinfo e agenzie
Il parlamento ha accettato il principio di una tassa sul CO2 in rapporto agli obiettivi.
12 fr. per tonnellata di CO2 (3 ct. per litro di gasolio) a partire dal 2008, se nel 2006 la riduzione delle emissioni è, rispetto al 1990, inferiore del 6 per cento.
24 fr. per tonnellata di CO2 (6 ct. per litro di gasolio) a partire dal 2009, se nel 2007 la riduzione delle emissioni è, rispetto al 1990, inferiore del 10 per cento.
36 fr. per tonnellata di CO2 (9 ct. per litro di gasolio) a partire dal 2010, se nel 2008 la riduzione delle emissioni è, rispetto al 1990, inferiore del 13,5 per cento o inferiore del 14,25 per cento rispetto a uno degli anni successivi.
Nell’ambito del Protocollo di Kyoto, Berna si è impegnata a ridurre le emissioni, nel periodo 2008-2010, dell’8 % rispetto al 1990.
per raggiungere lo scopo, il governo ha deciso di adottare l’introduzione della tassa sul CO2 per i combustibili, la riscossione di un “centesimo per il clima” sui carburanti da parte del settore privato e la defiscalizzazione dei biocarburanti.
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