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Democrazia e mercato per i paesi più poveri

Per Joseph Deiss vanno aiutati soprattutto i paesi più poveri dell'ex blocco sovietico Keystone

Al meeting della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS), il ministro elvetico dell'economia ha lanciato un appello in favore dei paesi più poveri.

Per Deiss, che ha parlato domenica a Belgrado, vanno sostenuti soprattutto quei paesi dell’ex blocco sovietico dove la gente sta lottando per la democrazia.

Domenica, il consigliere federale Joseph Deiss si è recato a Belgrado per partecipare alla 14esima sessione annuale della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS). Deiss ha invitato la BERS a impegnarsi maggiormente per offrire un valido sostegno ai paesi poveri.

«L’anno scorso otto dei 27 paesi che beneficiano dell’aiuto della BERS sono entrati a far parte dell’Unione europea», ha detto Deiss che rappresentava la Svizzera in qualità di governatore della BERS. «La nostra banca deve ora impegnarsi a ridiscutere la sua strategia».

La lotta alla povertà in Asia centrale, nell’Europa del sud-est e nel Caucaso è uno dei compiti centrali della BERS. «Bisogna sostenere le indispensabili riforme nei paesi in cui non c’è un ambiente favorevole agli investimenti», ha spiegato Deiss.

Il responsabile del Dipartimento federale dell’economia ha in particolare fatto allusione alla sanguinosa repressione verificatasi in Uzbekistan nove giorni prima dell’assemblea della BERS, il cui mandato è proprio quello di dare sostegno a popolazioni come quella uzbeka, che «esigono il rispetto dei loro diritti democratici e reclamano un miglioramento della loro situazione economica».

Progetti più coraggiosi

Lanciata l’anno scorso, l’iniziativa volta a rafforzare l’impegno della BERS nei paesi ai primi stadi di una transizione verso la democrazia, ha dato i suoi frutti. «Sono stati dati degli impulsi importanti. L’iniziativa ha permesso di aumentare l’interesse per regioni fin qui dimenticate», ha constatato Laurent Guye, direttore esecutivo svizzero alla BERS.

Spostando il suo centro d’influenza verso l’Est e verso il Sud, l’istituto è stato portato a finanziare progetti più piccoli e rischiosi. «Questo pone dei problemi di costi al momento della preparazione dei progetti», ha avvertito Joseph Deiss, «ma anche quando si tratta di seguirli».

Nel 2004, il 47% dei 6,4 miliardi di franchi (4,1 miliardi di euro) di fondi della BERS sono andati ai paesi meno avanzati nelle loro riforme economiche. I paesi allo stadio avanzato hanno ricevuto il 23% dei finanziamenti e la Russia il 30%.

Accento sulle piccole e medie imprese

Per quanto riguarda il tipo di aziende finanziate, la BERS accentuerà il suo impegno nei confronti delle piccole e medie imprese (PMI). «Le PMI permettono di penetrare il tessuto sociale di un paese», ha sottolineato Laurent Guye.

swissinfo e agenzie

La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) è stata fondata nel 1991 con l’obiettivo di favorire la transizione degli ex paesi del blocco sovietico verso l’economia di mercato.

Nel 2004, la BERS, presieduta dal francese Jean Lemierre, ha sostenuto, con 4,1 miliardi di euro, 129 progetti. Le sue principali operazioni sono effettuate attraverso prestiti e partecipazioni volte a finanziare aziende operanti in diversi settori.

La riunione annuale della BERS a Belgrado riveste un’importanza particolare per la Svizzera, che rappresenta la Serbia e il Montenegro nel suo gruppo di voto presso le istituzioni di Bretton Woods e presso la stessa BERS.

Il ministro dell’economia Joseph Deiss approfitterà del viaggio a Belgrado per incontrare il premier serbo Vojislav Kostunica e il suo vice Miroljub Labus.

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