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Dichiarata la guerra alle polveri fini

In 24 ore, questo filtro per misurare la concentrazione di polveri fini a Zurigo è passato dal bianco al nero Keystone

Il ministro dell'ambiente Moritz Leuenberger vuole proteggere maggiormente la popolazione da questa fonte d'inquinamento, che può provocare il cancro.

Il suo piano d’azione comprende nove misure urgenti in particolare nel settore dei trasporti. In un futuro prossimo Leuenberger vuole pure rendere obbligatorio il filtro per i motori diesel.

Il Governo svizzero è corso ai ripari dopo che questo fine settimana l’inquinamento causato dalle polveri fini ha raggiunto un nuovo record in Svizzera.

Lunedì il ministro dei trasporti e dell’ambiente Moritz Leuenberger ha annunciato un piano d’azione per cercare di ridurre questa fonte d’inquinamento.

Il compito – come ha ammesso lo stesso Leuenberger – è tutt’altro che facile, visto che le fonti d’emissioni sono molteplici: traffico, industrie, macchine agricole e da cantiere, riscaldamento…

3’700 morti ogni anno

Ogni anno, le polveri fini causano 3’700 decessi e il costo per il sistema sanitario ammonta a 4,2 miliardi di franchi.

Cifre drammatiche che Leuenberger vuole ridurre in un primo tempo con un pacchetto di nove misure urgenti.

Una di queste prevede che dal 2007 gli autobus con motori diesel dovranno essere equipaggiati «con la migliore tecnologia possibile per limitare le emissioni di polveri fini».

Inoltre, pure dal 2007, i riscaldamenti a legna (che con l’incenerimento dei residui forestali rappresentano il 15% delle emissioni) dovranno essere muniti di un certificato di conformità con l’Unione Europea.

Effetti già dal prossimo inverno?

La costruzione di centrale termiche a legna – una tecnica molto pulita – sarà incoraggiata. In tal modo si vuole evitare la moltiplicazione dei piccoli riscaldamenti non muniti di filtro per le particelle.

Per quanto concerne l’industria e l’artigianato, il Dipartimento dei trasporti e dell’ambiente introdurrà valori limite di emissioni di polveri fini inferiori.

Bruno Oberle, direttore dell’Ufficio federale dell’ambiente, ha sottolineato che in linea generale la politica ambientale avanza in modo «relativamente lento». Oberle è comunque persuaso che questo piano produrrà degli effetti tangibili già a partire dal prossimo inverno.

Filtro per automobili diesel

Oltre a questo primi provvedimenti, Moritz Leuenberger presenterà prossimamente ai suoi colleghi di Governo un pacchetto di misure supplementari.

In particolare, il ministro dell’ambiente vuole rendere obbligatorio il filtro per particelle nelle automobili e nei camion nuovi a motore diesel.

Questa proposta deve ricevere l’avallo del Governo, ma Leuenberger si è detto fiducioso, vista la situazione attuale allarmante.

Questo secondo pacchetto contempla pure incitazioni fiscali per quelle imprese di trasporti pubblici che prendono misure appropriate per ridurre le emissioni. Gli autocarri già dotati di filtro dovrebbero inoltre essere integrati nella categoria più economica della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (la tassa applicata ai camion in Svizzera).

I trasportatori parlano di isteria

Per quanto concerne eventuali limitazioni alla circolazione per ridurre i tassi record di questi giorni, Leuenberger ha sottolineato che simili misure sono di competenza dei cantoni e non della Confederazione.

L’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG) ha accolto in maniera assai critica i provvedimenti odierni.

Pur dicendosi favorevole a incitazioni finanziarie per quei camion provvisti di tecnologia all’avanguardia, l’ASTAG non ha esitato a parlare di «isteria» e ha sottolineato che il trasporto su gomma è responsabile di appena il 10% dell’emissione di polveri fini.

Il Touring Club Svizzero si è dal canto suo detto poco convinto dell’efficacia di queste nuove misure. Secondo la portavoce del club Sylvie Debons, alla fine del 2005, circa il 40% delle nuove automobili diesel erano già equipaggiate con un filtro.

In un comunicato congiunto, l’Associazione trasporti e ambiente (ATA), i medici in favore dell’ambiente e il sindacato Unia hanno chiesto al Consiglio federale di introdurre l’obbligo del filtro a particolati il più presto possibile e hanno sottolineato che il piano d’azione presentato lunedì è per loro solo «una prima tappa».

swissinfo e agenzie

In Svizzera circa 3 milioni di persone vivono in zone dove la soglia massima di polveri fini è regolarmente superata.
Questo limite è di 50 microgrammi al metro cubo. Nell’Unione Europea è pure di 50 microgrammi, mentre negli USA è di 150.
Ogni anno in Svizzera vengono immesse nell’atmosfera 21’000 tonnellate di polveri fini.
Il 56% delle emissioni sono causate dalle abrasioni (freni, pneumatici…) del traffico privato e pubblico.
Il restante 44% è causato nell’ordine dai motori diesel (17%), dal legname bruciato (15%), da altri materiali inceneriti (10%), da benzina e altri combustibili (2%).

Il limite massimo di polveri fini è superato regolarmente nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea.

Una direttiva dell’UE prevede che in caso di superamenti le autorità debbano vietare il traffico nei centri città.

Nel 2005, la Commissione europea ha allentato questa direttiva: le città hanno cinque anni di tempo per adattare la loro politica in materia.

Il pedaggio urbano introdotto a Londra nel 2005 ha fatto abbassare del 18% il traffico e le polveri fini si sono ridotte del 12%. In Italia sono state introdotte le domeniche senz’auto.

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