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Dimenticare il supermercato

Oltre ai prodotti tipici, ma anche vestiti tradizionali e musica locale al Salone del gusto di Bulle. Salon suisse des Goûts & Terroirs

Il Salone svizzero dei «Goûts et terroirs» è l'occasione per scoprire i prodotti tipici regionali.

Un tentativo per uscire dai sentieri della globalizzazione del gusto.

Fragole spagnole, pasta italiana, cookies inglesi o bibite americane: basta aggirarsi tra gli scaffali di un qualsiasi grande magazzino per rendersi conto che la globalizzazione è una realtà, anche e soprattutto nel settore degli alimenti.

Nell’ampia offerta di cibi provenienti da ogni angolo del mondo, pubblicizzati su larga scala e disponibili anche fuori stagione, quale spazio rimane ai prodotti tipici dei piccoli coltivatori e artigiani locali?

Per tutti i gusti

Spesso prodotti nel rispetto di antiche tradizioni e di metodi di lavorazione tramandati di generazione in generazione, gli alimenti regionali costituiscono un vero e proprio patrimonio, sia dal punto di vista culinario che culturale.

Per farli conoscere al vasto pubblico, è stato creato il Salone svizzero del gusto: la vetrina nazionale, dei prodotti tipici e della tradizione gastronomica regionale.

Giunta alla sesta edizione, la fiera di Bulle, ha assunto una fama sempre maggiore, divenendo un appuntamento quasi inevitabile per tutti gli amanti dei prodotti alimentari di prossimità, provenienti da ogni parte della Svizzera.

«Una manifestazione che, pur rimanendo fedele a se stessa e ai propri principi, non smetterà mai di sorprendere»: Béat Kunz, direttore del Salone, ne è convinto. Nella presentazione di cibi e bevande tradizionali, ma anche nella proposta di numerose attività e animazioni, la fiera rinnova infatti ogni anno la propria ricetta, in modo da stuzzicare la curiosità – ma soprattutto le papille gustative – dei numerosi visitatori.

Visitando gli atelier del gusto, si potranno ad esempio scoprire i segreti delle erbe aromatiche o le diverse lavorazioni del fegato d’oca, ma anche degustare il mitico assenzio prodotto da un «vecchio clandestino» della Val-de-Travers, nel Cantone di Neuchâtel.

Lo spettro dei prodotti tipici è è incredibilmente vasto. Mentre negozi e supermercati offrono al massimo tre o quattro tipi di mele, al Salone di Bulle si scopre che al mondo ne esistono almeno 365 qualità differenti. Chi l’avrebbe detto poi, che la sola regione del Canton Friborgo conta oltre 40 diversi tipi di formaggio?

Don Chisciotte dei palati

Benché numerosissimi e spesso di ottima qualità, i prodotti tipici fanno fatica a ritagliarsi uno spazio al di fuori delle frontiere regionali.

Difficile infatti rimanere competitivi in un mercato dove le pubblicità delle più grandi catene di distribuzione di alimentari in Svizzera sono sempre più improntate sul fattore prezzo. A tal punto da farlo sembrare il più importante, se non l’unico elemento di scelta per il consumatore fra un bene e l’altro.

Christophe Darbellay, presidente del Salone, ne fa l’amara constatazione: «È evidente che i prodotti tipici regionali non potranno mai rispondere alla pubblicità dell’industria agro-alimentare e che la maggior parte di loro non ha alcuna possibilità essere un giorno venduto in un supermercato».

Il consigliere nazionale si dichiara deluso delle strategie dei grandi distributori elvetici: «Mettendo in avanti soltanto la garanzia del prezzo più basso, dimenticano di parlare di qualità, di origine, di metodi di produzione, di conoscenze e di autenticità».

Ma i piccoli produttori, così come gli organizzatori del Salone di Bulle, non si lasciano scoraggiare e, sicuri che il consumatore saprà fare la scelta giusta, hanno adottato lo slogan della manifestazione «la classe e non la massa».

L’affluenza crescente alla manifestazione sembra dar loro ragione.

swissinfo, Anna Passera

Come ogni anno, due regioni – una svizzera e una straniera – sono invitate d’onore alla manifestazione.

Dalla Svizzera, il comune di Isérables, sulle pendici delle montagne vallesane, non mancherà l’occasione per far scoprire ai visitatori il proprio sciroppo d’acero di tradizione ancestrale, ma anche l’«abricotine», un liquore all’albicocca particolarmente apprezzato dai buongustai romandi.

Invitato anche il Belgio, più precisamente Bruxelles e la regione della Vallonia, famosi per la birra e per il cioccolato che, si dice, sia migliore persino di quello elvetico.

Il 6. Salone dei «Goûts et terroirs» si tiene al centro dei congressi e di esposizioni Espace Gruyère di Bulle dal 25 al 29 maggio.
8000m2 occupati dall’esposizione
30’000 visitatori all’incirca
200 espositori
oltre 1000 prodotti da degustare

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