Diventerà pericoloso respirare, in Ticino?
Allarme aria in Ticino, dove i limiti d’inquinamento stabiliti dalle ordinanze federali sono regolarmente superati.
I rischi per la popolazione e l’ecosistama aumentano. Impotenti, le autorità ricorrono alla limitazione della velocità sulle autostrade: una misura che non suscita unanimità.
L’aria cattiva non proviene, come spesso si sente dire in Ticino, dalla vicina Lombardia. All’origine vi è una causa locale: il traffico motorizzato.
Ad esempio, la fonte primaria di diossido d’azoto è il traffico stradale, dove questo elemento inquinante si forma durante la combustione del carburante. Le polveri fini, invece, possono avere cause naturali come gli incendi di boschi. Ma anch’esse sono prodotte soprattutto dall’uomo: traffico motorizzato, combustione della legna e fuochi all’aperto, impianti di riscaldamento e industrie, agricoltura, pavimentazione stradale, usura dei pneumatici e dei freni.
2003: annus horribilis
Nel 2003 la qualità dell’aria nel Ticino è sensibilmente peggiorata rispetto agli anni precedenti.
È quanto afferma il recente studio “Analisi della qualità dell’aria 2003” dell’Ufficio protezione dell’aria del Canton Ticino. In particolare, i valori d’immissione per diossido d’azoto (NO2), polveri fini (PM10) e ozono (O3) sono rimasti ben al di sopra le soglie permesse dalle leggi federali.
I valori limite di diossido di zolfo (anidride solforosa, SO2) e di monossido di carbonio (CO) sono invece stati rispettati.
L’inquinamento atmosferico in Ticino durante il 2003 è stato caratterizzato innanzitutto da una straordinaria concentrazione di ozono durante i mesi estivi. Da aprile a settembre le condizioni meteorologiche sono state infatti particolarmente favorevoli alla formazione e all’accumulo di ozono. L’estate 2003 è stata la più calda in assoluto dal 1863. Di conseguenza, il limite orario è stato superato durante quasi 1700 ore, ossia tre volte di più che negli anni precedenti. La relativa ordinanza federale permette solo un superamento del limite orario all’anno!
Anche il periodo invernale è stato contraddistinto da condizioni climatiche particolari. Tra gennaio e marzo le situazioni di inversione termica erano molto frequenti e si sono prolungate nel tempo, ostacolando il ricambio d’aria e causando così alte concentrazioni di polveri fini e di ossidi di azoto.
Gravi conseguenze sulla salute
La qualità dell’aria incide molto sulla salute della popolazione e sugli ecosistemi. Ad elevate concentrazioni, il diossido di azoto causa problemi all’apparato respiratorio e agisce negativamente su piante ed ecosistemi delicati.
L’NO2 è anche all’origine, assieme ad altri inquinanti dell’aria, delle piogge acide ed è uno dei precursori principali dell’ozono troposferico e di conseguenza dello smog estivo.
Ma anche le polveri fini possono avere gravi conseguenze sulla salute, in particolare sul sistema respiratorio e cardiocircolatorio. Man mano che le polveri fini (e soprattutto quelle ultrafini) entrano apparato respiratorio aumentano le probabilità che inneschino processi infiammatori. Le polveri ultrafini penetrano anche nelle ramificazioni più sottili dei polmoni, raggiungendo i vasi sanguigni e linfatici. La loro struttura irregolare favorisce il legame di sostanze tossiche, alcune delle quali cancerogene.
Provvedimenti
Per far fronte all’emergenza ambientale le autorità cantonali hanno previsto una serie di misure a breve termine, soprattutto in vista dell’estate.
Verrà così introdotta la riduzione della velocità in autostrada (80 km/h), già proposta con successo nell’agosto 2003, nel caso di un massiccio aumento delle concentrazioni di ozono.
Si vuole anche sensibilizzare la popolazione attraverso informazioni sulle concentrazioni di ozono tramite SMS e Internet, informazioni telefoniche, bollettini sull’ozono alla radio e nei giornali.
Un altro tassello importante di questa strategia è la promozione dei trasporti pubblici, attraverso la riduzione dei prezzi. Nei giorni in cui le concentrazioni delle sostanze inquinanti sono particolarmente alte è prevista anche l’introduzione di trasporti pubblici gratuiti.
Scetticismo
Dal canto suo, la Confederazione è piuttosto scettica su questo tipo di misure che hanno un carattere d’urgenza.
E nemmeno i difensori dell’ambiente sono convinti. Per Raffaele Domeniconi, dell’Associazione della mobilità sostenibile di Mendrisio, “le misure proposte, pur necessarie, sono dei palliativi, che andrebbero integrati con una politica di medio termine maggiormente incisiva”.
Secondo Domeniconi, manca anche un’interpretazione relativa
alle attuali condizioni quadro e un confronto con altre regioni di riferimento,
“per farci meglio capire a che punto si trova il Ticino nel suo cammino verso
il risanamento dell’aria”.
swissinfo, Nenad Stojanovic, Lugano
Il caldo da primato dell’estate 2003 ha favorito la formazione di ozono.
I valori limite orari possono essere superati una volta all’anno.
In Ticino sono stati superati durante 1700 ore.
La qualità dell’aria in Ticino è fra le peggiori della Svizzera. La situazione era grave soprattutto nel 2003, in parte a causa delle condizioni meteorologiche.
I valori di ozono, diossido di azoto e polveri fini superano di gran lunga i limiti previsti dalla legge. All’origine dell’inquinamento vi è soprattutto l’attività dell’uomo e in particolare il traffico motorizzato. Le conseguenze sulla salute e sull’ecosistema sono gravi.
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