Doris Leuthard: viaggi d’affari per mercati più aperti
La consigliera federale Doris Leuthard vuole rafforzare i rapporti commerciali con i nuovi mercati emergenti. Una prima missione l'ha condotta la scorsa settimana in Brasile.
La ministra dell’economia nell’intervista a swissinfo auspica una maggiore apertura dei mercati, non solo nei settori dell’industria e dei servizi, ma anche in quello agricolo.
swissinfo: Nel suo primo viaggio d’affari si è recata in Brasile. Quali sono secondo Lei gli aspetti più importanti di questo viaggio?
Doris Leuthard: Con il Brasile abbiamo firmato un Memorandum of Understanding, una piattaforma che serve a risolvere questioni economiche concrete, con una commissione mista composta da rappresentanti dell’economia privata. E poi si è discusso naturalmente del ciclo di Doha, in cui il Brasile gioca un ruolo fondamentale.
swissinfo: Dunque si può dire che ne valeva la pena?
D.L.: Certamente. Il Consiglio federale ha inaugurato in dicembre la cosiddetta strategia-BRIC. Ora dobbiamo applicarla. Questa è stata una prima misura, sono soddisfatta del risultato.
swissinfo: Quali problemi ha constatato in Brasile?
D.L.: In Brasile, un mercato emergente, la crescita economica l’anno scorso è stata relativamente debole: 2,7%. Il governo vorrebbe che raddoppiasse.
Le ragioni sono molteplici: il Brasile è un paese piuttosto burocratico, con tasse e dazi ingegnosi e come in altri paesi, anche in Brasile c’è il problema delle falsificazioni. Su questo punto abbiamo ad esempio discusso se non sarebbe meglio inasprire le pene, con effetto dissuasivo sui potenziali falsari.
swissinfo: Prima ha accennato ad un gruppo di paesi (BRIC). Perché sono interessanti per la Svizzera?
D.L.: Penso che questi paesi non sono interessanti solo per noi. Si tratta di grandi paesi con grandi potenzialità di mercato.
Sono interessanti per la Svizzera in quanto paese esportatore, perché abbiamo conoscenze e prodotti ad altissimo livello da offrire. Perciò è importante per noi esserci dall’inizio.
swissinfo: Lo sviluppo economico è sempre legato anche ad effetti collaterali negativi. Quale importanza dà, nei suoi viaggi d’affari, a temi quali la protezione dell’ambiente e i diritti umani?
D.L.: L’ambiente e i diritti umani fanno parte dei valori importanti per cui la Svizzera si impegna. Affrontiamo anche questi temi. Nel settore economico si discute di più di ambiente, perché è difficile legare la tematica dei diritti umani direttamente agli investimenti. In Brasile i diritti umani non erano in primo piano, perché non sono un problema in quel paese. Sul tema ambiente: ci siamo informati concretamente sul settore del bioetanolo.
swissinfo: I diritti umani saranno però un tema in Cina. Ha già un’idea di come lo affronterà?
D.L.: Questo viaggio è allo stadio di preparazione. Il mio compito principale non è quello di criticare la Cina. Vogliamo sensibilizzare e migliorare i rapporti economici. Che devono andare di pari passo con i nostri principi. Dovrebbe essere un percorso costruttivo. Non vogliamo presentarci come dei moralisti.
swissinfo: Per quanto riguarda l’OMC, gli interessi della Svizzera e quelli degli stati BRIC sono alquanto discordanti. La Svizzera farà delle concessioni, o manterrà una linea dura?
D.L.: È stato proprio l’aspetto positivo dell’incontro ministeriale a Davos: anche gli stati BRIC, i G20, hanno detto che il loro accento è sul settore agrario, ma che sono consapevoli che si può arrivare ad un risultato solo quando anche gli altri stati sono in una situazione vincente.
Per noi il beneficio può basarsi solo sull’apertura dei mercati nel settore dei beni industriali e dei servizi. E lì hanno mostrato di essere flessibili. Ciò ci permette di affrontare l’apertura del mercato nel settore dei prodotti agricoli.
swissinfo: Questo dovrà ancora spiegarlo ai contadini svizzeri.
D.L.: Di questo siamo consapevoli, ma anche i contadini vedono come si sviluppano le cose. Non possiamo essere l’unico paese al mondo che fa fallire il ciclo di Doha.
E poi la pressione sui prezzi in Svizzera nel settore dei prodotti agricoli è una realtà. E non viene dall’OMC, ma dai paesi vicini, dove i prodotti sono dal 20 al 40 per cento meno cari. Per questo cerchiamo con la riforma agraria di indirizzare i nostri contadini nella direzione giusta. È una questione di velocità.
swissinfo: Pensate di accelerare o di frenare?
D.L.: Il Consiglio federale ha portato avanti le riforme strutturali con la Politica agraria 2011, di cui si discute al momento in parlamento. Bisogna far presto, perché la pressione dell’Ue e degli altri stati è grande. Non si aiutano i contadini spostando i problemi.
Nell’applicazione della politica agraria invece vogliamo rispettare il cambio generazionale, che in questo settore è di grande importanza.
Intervista swissinfo: Christian Raaflaub e Christian Schmid
Il Brasile, seguito da Messico e Argentina, è il più importante partner commerciale della Svizzera in America Latina.
Esportazioni svizzere in Brasile (gennaio – novembre 2006): 1,29 miliardi di franchi.
Esportazioni brasiliane in Svizzera (gennaio – novembre 2006): 719 milioni di franchi.
Le imprese svizzere impiegano circa 91’000 persone in Brasile.
La ministra dell’economia, Doris Leuthard, è stata in Brasile dal 6 al 9 febbraio, con una delegazione economica elvetica.
Ha incontrato il ministro brasiliano dell’industria, Luiz Fernand Furlan e con il ministro degli esteri, Celso Amorim, ha firmato un memorandum d’intenti per la creazione di una commissione economica comune.
Insieme al presidente brasiliano, Lula da Silva, Doris Leuthard ha inaugurato una fabbrica della Nestlé, in cui dovrebbero essere fabbricati prodotti a buon mercato per i consumatori finanziariamente più deboli.
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