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Evitare il caos lungo l’asse nord-sud

È attualmente impossibile raggiungere Lugano passando dal Gottardo Keystone

Visto che il collegamento stradale del Gottardo rimarrà chiuso per almeno tre settimane, la Svizzera vuole trovare un'alternativa al traffico nord-sud con l'aiuto dei Paesi vicini.

La Confederazione auspica che questa collaborazione possa servire a meglio gestire la difficile situazione per il traffico pesante.

La Svizzera si sta attivando a tutto campo per far fronte alle conseguenze del blocco della circolazione sull’autostrada A2 nel canton Uri, che si protrarrà almeno sino al 25 giugno.

Mentre nella zona di Gurtnellen i geologi lavorano per preparare i distacchi della roccia con la dinamite, l’attenzione si sposta verso il traffico pesante, dove si preannuncia un braccio di ferro con l’Italia.

Il canton Ticino e l’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (ASTAG) chiedono infatti che la priorità sia data ai collegamenti interni, mentre i camionisti della Penisola invitano la Confederazione a mantenere fluido un asse di transito, se necessario permettendo anche la circolazione notturna.

Priorità

Stando a quanto riferito dai media, martedì è previsto un primo incontro a Berna presso l’Ufficio federale delle strade (ASTRA) fra le varie autorità interessate, a cominciare dalle polizie urana, grigionese e ticinese. Seguirà poi una presa di contatto con l’Italia.

La volontà del Ticino appare chiara: occorre fare in modo che il traffico pesante internazionale non passi sul territorio cantonale nelle prossime settimane, ha detto ai microfoni della Radio svizzera di lingua italiana (RSI) il consigliere di stato Marco Borradori. «L’obiettivo è riservare il San Bernardino al traffico interno», ha aggiunto il responsabile del Dipartimento del territorio ticinese.

Perfettamente sulla stessa linea l’ASTAG, che chiede alla Confederazione di assumere il coordinamento della situazione sulla base di priorità chiare. Secondo l’ASTAG la precedenza deve essere data ai camion che circolano fra località elvetiche, secondariamente a quelli attivi nel settore dell’export/import e solo in terzo luogo ai TIR in transito. «Altrimenti la Svizzera sarà confrontata con problemi economici», fa notare l’associazione.

Resistenze da parte dell’Italia

Non la pensa però allo stesso modo l’ufficio federale delle strade. «Non si può dare sempre la precedenza al traffico interno perché non vi è lo spazio dove mettere in attesa gli altri camion», ha affermato il portavoce dell’ASTRA Thomas Rohrbach.

Più che sulla costrizione le autorità federali sembrano quindi voler puntare sulla collaborazione: Berna intende infatti chiedere questa settimana ai paesi confinanti di aiutare a fare in modo che le merci in transito aggirino la Svizzera, ha detto Rohrbach.

Da parte italiana emergono però già sin d’ora forti resistenze. Intervistato dalla RSI il segretario nazionale della Conftrasporto, Pasquale Russo, esprime stupore per i tempi di chiusura dell’A2 e si chiede se essi non rappresentino un modo per bloccare la viabilità.

Secondo Russo la Confederazione non può invitare i camionisti a prendere la strada del Monte Bianco o del Fréjus, ma deve proporre vere alternative. L’unica in questo senso è a suo avviso il San Bernardino.

Chiesto l’intervento delle FFS

Per prepararsi all’eventualità di una chiusura prolungata dell’autostrada del Gottardo, la Confederazione sta intanto studiando insieme alle ferrovie federali svizzere (FFS) la possibilità di introdurre dei treni navetta sull’asse nord-sud sui quali trasportare le automobili private.

«Almeno per il momento tuttavia, non disponiamo del materiale necessario alla realizzazione di questo progetto», precisa il portavoce delle FFS Roland Binz.

Dopo la chiusura dell’asse del Gottardo, il traffico è stato spostato essenzialmente sul San Bernardino, poco adatto però ad assorbire flussi elevati. Durante l’intero lungo week-end di Pentecoste si sono perciò formate code fino a dieci chilometri nei due sensi.

Le FFS hanno potenziato ulteriormente l’offerta aggiungendo vagoni ai convogli esistenti e facendo circolare alcuni treni fuori orario. L’affluenza è risultata elevata, ma tutto è proceduto regolarmente e i treni sono circolati puntuali. Per far fronte alla maggiore domanda, le Ferrovie delle Alpi bernesi (BLS) hanno dal canto loro aumentato i treni navetta al Lötschberg.

swissinfo e agenzie

Il tunnel del San Gottardo è lungo 17 km.
Ogni giorno transitano in galleria più di 10’000 veicoli.
Nei weekend si contano tra i 12’000 e i 13’000 veicoli al giorno.
Nel periodo di Pasqua del 2006, si sono registrate tra le 20’000 e le 25’000 automobili al giorno.

Il tunnel del San Gottardo è il più importante collegamento in territorio svizzero tra il nord e il sud delle Alpi.

Le frane e le ripetute cadute di massi sulla carreggiata dell’autostrada A2 si sono verificate nella zona di Gurtnellen, nel canton Uri. Si tratta di un passaggio obbligato da o per la galleria o il passo del San Gottardo.

La chiusura della A2 comporta notevoli disagi al traffico. Alternative al Gottardo sono offerte dalla A13 del San Bernardino (dove ci sono diversi cantieri), dal tunnel del Monte Bianco e dai passi del Lucomagno, del Giulia e del Maloja, del Sempione, del Gran San Bernardo.

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