Forte opposizione dei camionisti a una nuova tassa
L'Associazione svizzera degli autotrasportatori ASTAG non vuole passare nuovamente alla cassa per il trasporto delle merci su strada.
Per bloccare il secondo aumento della tassa pesante commisurata alle prestazioni, previsto nel 2008, ha raccolto oltre 150.000 firme.
Le firme per la petizione nella quale si chiede di non aumentare la Tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) sono state raccolte in solo sette settimane.
Martedì, gli iniziativisti le hanno consegnate al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec).
Previsto il 10-15% d’aumento
Introdotta nel 2001, in seguito ad un accordo raggiunto con l’Unione europea, la tassa era già stata aumentata una prima volta nel 2005.
Dal 2008 dovrebbe venir ritoccata nuovamente verso l’alto, come previsto dagli accordi bilaterali tra la Svizzera e l’Unione europea (UE).
Il transito attraverso il territorio elvetico di un camion da 40 tonnellate salirebbe così dagli attuali 295 a 325 franchi, con un incremento del 10-15%.
TTPCP e trasporti interni
Per il governo, la tassa dovrebbe contribuire a spostare il traffico locale dalla strada alla ferrovia. Ma l’ASTAG contesta questo punto di vista e afferma che l’emolumento rappresenta un pericolo per l’economia nazionale.
«La TTPCP, come si è dimostrato nei cinque anni dalla sua introduzione, non è uno strumento idoneo al trasferimento su rotaia del traffico di transito alpino», scrive l’ASTAG in un comunicato stampa diffuso martedì, «anzi, in primo luogo danneggia i trasporti interni e quindi gran parte dell’economia nazionale», aggiunge.
A sostegno della sua tesi, l’associazione svizzera dei trasportatori stradali ricorda che i ¾ della tassa sono pagati dalle aziende elvetiche e sottolinea che «per contro, il traffico di transito – che più avanti dovrà essere adeguatamente trasferito sulle nuove trasversali ferroviarie alpine – ne risentirà molto meno per via delle distanze più lunghe».
Applicare la costituzione
Al posto dell’aumento generalizzato della TTPCP i firmatari della petizione chiedono l’applicazione dell’articolo costituzionale sulla tutela delle Alpi.
Sono quindi concordi sul fatto che il traffico di transito attraverso le Alpi debba essere trasferito su rotaia da frontiera a frontiera. Al riguardo si applicherebbe una tassa sul transito alpino, come già previsto dall’accordo sul traffico su strada tra Svizzera e Unione europea.
UE che, come la popolazione svizzera, aveva già approvato una maggiorazione di questa tassa pari al 15%, ricorda l’ASTAG.
«Tutti appoggiano il mandato costituzionale secondo cui il traffico di transito attraverso le Alpi deve essere trasferito da frontiera a frontiera». LA TTPCP non deve però essere lo strumento per la realizzazione di questo mandato: «Ne soffrirebbero in primo luogo le nostre aziende produttrici, i loro dipendenti nonché i consumatori», conclude l’ASTAG.
swissinfo e agenzie
La tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) è stata approvata dal popolo nel 1998. È applicata su tutto il territorio svizzero e riscossa sugli automezzi pesanti in base alla distanza coperta, al loro peso ed alle emissioni inquinanti.
Essa comprende i costi di costruzione, esercizio e manutenzione delle strade nonché una parte quantificabile dei costi esterni (incidenti, rumore, inquinamento dell’aria). Questa tassa viene utilizzata dal 2001 in parte per il finanziamento dell’infrastruttura ferroviaria.
L’ASTAG contesta il concetto di “costi esterni”, perché si tratta di una “nozione molto teorica e la sua interpretazione resta vaga”.
Nel 2005 la tassa contro cui l’ASTAG si batte ha subito un aumento del 50% e per il 2008 è previsto un ulteriore aumento.
151’859 persone hanno firmato la petizione dei camionisti contro un nuovo aumento della tassa sul traffico pesante.
L’ASTAG, creata nel 1979, conta circa 5000 membri e 18 sezioni cantonali.
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