Gli accessori indispensabili alla festa
Trionfo del calcio o trionfo del commercio? Il tifoso che si rispetti va allo stadio munito di bandiere e sostiene la sua squadra sfoggiando cappellini e gadget vari.
Dalle classiche figurine alle proiezioni delle partite negli stadi svizzeri: l’eurocalciomania fa contenti gli sponsor della nazionale e i commercianti.
Il manto verde degli stadi portoghesi: un sogno che per la nazionale svizzera di calcio diventa realtà in questo giugno 2004. Un’avventura sportiva con degli importanti risvolti economici. Sì, perché avvenimenti come gli europei sono una buona occasione per chi vuole fare affari e per chi vuole farsi pubblicità tra la gente.
Nel pentolone del commercio, la parte del leone la fanno gli articoli di merchandising ufficiali: più di 3000 prodotti, composti per il 70% da capi d’abbigliamento, distribuiti su licenza Uefa dalla Warner Bros Consumer Products.
Figurine che passione
Tra i prodotti classici legati alle grandi manifestazioni calcistiche ci sono gli album delle figurine prodotti dalla Panini. Nei negozi svizzeri sono apparsi alla metà di aprile e da allora sui piazzali scolastici è tutto uno scambiarsi le immagini adesive dei calciatori.
«Faccio la raccolta con un mio compagno di classe. Abbiamo un album in due, così è più divertente», ci racconta Nicolas, 10 anni. «Le figurine doppie le scambiamo a scuola. Non è un problema, tanto l’album l’hanno quasi tutti, anche le bambine».
L’album, per sua natura internazionale, riporta i nomi delle squadre nella lingua originale. La soluzione per denominare la quadrilingue Svizzera? Helvetia. Per completare la raccolta sono necessarie 334 figurine diverse. Un traguardo che i ragazzini cercano di raggiungere svuotando il salvadanaio, tormentando i genitori e commerciando in figurine.
Calcio, orgoglio nazionale e simpatia
Se le figurine sono una dichiarazione d’amore per il calcio in generale, non mancano certo le iniziative volte a cementare l’amore per una squadra in particolare: la nazionale. Si va da «I setze alls» (Ce la metto tutta) la canzone realizzata dai Plüsch – una band svizzero tedesca – per accompagnare i rossocrociati in Portogallo e si arriva ai 504 esemplari dell’orologio Carrera disegnato dal calciatore Murat Yakin.
Il Credit Suisse, principale sponsor della nazionale, ha lanciato una campagna pubblicitaria per risvegliare nella popolazione la voglia di calcio: poster dei rossocrociati all’aeroporto di Kloten e nelle filiali della banca, inserzioni nella stampa e uno spot televisivo per inneggiare allo spirito di gruppo.
«Gli europei per noi sono un’occasione unica» confida a swissinfo Adrian Schüpbach, direttore del settore Sponsorship & Event Services del Credit Suisse. «Come sponsor della nazionale abbiamo l’opportunità di guadagnare molte simpatie, di fare qualcosa per la squadra, per i tifosi e per l’orgoglio della nazione».
Una maglietta per ricordare
Tra le attività previste dal Credit Suisse ci sono un minitorneo per bambini, la proiezione delle partite della Svizzera in alcuni stadi e la distribuzione di cappellini, magliette e quant’altro per permettere ai tifosi di sfoggiare il loro amore per la nazionale.
E se qualcuno dovesse aver dimenticato l’inno svizzero, poco male, sulla maglietta, rigorosamente rossa, sono stampate le parole della prima strofa nelle quattro lingue nazionali. Un’altra maglietta, gigante questa volta, servirà da cartolina d’auguri.
«La portiamo a spasso per la Svizzera» ci dice Schüpbach «e la gente può apporvi i suoi messaggi d’auguri alla nazionale. Durante i campionati sarà esposta all’entrata dell’hôtel dove alloggia la squadra. Così i ragazzi l’avranno sempre sotto gli occhi. Questo darà loro una carica ulteriore. Si ricorderanno che c’è tutto un popolo che li sostiene».
Bandiere al vento
E quale miglior sostegno che sventolare la bandiera con i colori della nazione? Tanto più che è particolare. «Se si prescinde da Città del Vaticano – che non è una vera e propria nazione – siamo gli unici ad avere una bandiera ufficiale quadrata e non rettangolare», ci spiega Pierre Karlen proprietario della Fabbrica di bandiere di Berna, la più vecchia del paese.
Ma c’è di più: la Confederazione ha stabilito quale deve essere il rapporto tra le dimensioni della bandiera e quelle della croce, ma per quanto riguarda la tonalità di rosso chiede solamente che sia “rosso sangue”. «Ognuno ha la sua idea di cosa significhi “rosso sangue”», commenta Karlen «il nostro è abbastanza scuro. Molti ci criticano, ma altri ci imitano, forse perché siamo i fornitori della Confederazione».
Tra i clienti di Karlen ci sono anche l’Uefa, la Fifa e Alinghi. Certo la grande folla non si serve da lui – sul mercato ci sono prodotti importati molto più economici – ma avvenimenti come i campionati europei di calcio contribuiscono comunque a far lievitare le vendite di un buon 10%. «Le richieste ci arrivano soprattutto da ristoranti e hôtel che vogliono decorare le sale dove proiettano le partite».
swissinfo, Doris Lucini
3,3 milioni l’anno: i soldi messi a disposizione della nazionale dagli sponsor, la metà circa di questa cifra è coperta dal Credit Suisse
3000 prodotti ufficiali di merchandising
Distribuiti in Svizzera più di 350’000 album e 20 milioni di buste con le figurine dei calciatori
Storia di passione, affari e simpatia: il pallone nel cuore d’oro, simbolo degli europei 2004, e la croce svizzera sono alla conquista dei tifosi elvetici. Gli sponsor principali di Euro 2004, ma anche diverse agenzie di viaggio, hanno lanciato dei concorsi con in palio i biglietti per le partite.
Chi resta a casa potrà sostenere la nazionale indossando una delle tante magliette in stile “Forza Svizzera” che si trovano sul mercato o che vengono offerte da chi è alla ricerca di simpatie, come il Credit Suisse, sponsor principale della nazionale. Anche una nota marca di detersivi ha inserito una maglietta nell’imballaggio dei suoi prodotti per il bucato.
Chi preferisce la tenuta ufficiale ai prodotti creati ad hoc, può ricorrere ai negozi specializzati. Una delle nuove magliette con le quali la nazionale andrà in Portogallo e disputerà, in seguito, le partite di qualificazione per i mondiali del 2006, costa circa 110 franchi.
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