Gli Stucky e altri svizzeri nell’Italia dell’Ottocento
Gli Stucky, fanno parte di quel gruppo di famiglie industriali elvetiche che a cavallo fra '800 e '900 calarono in Italia.
Imprenditori, soprattutto del settore tessile o chimico, ma anche banchieri, editori che – soprattutto nel settentrione – diedero un grande impulso all’economia del paese.
Gli svizzeri erano molto attivi anche nel settore commerciale e si stabilirono nella maggior parte dei grandi porti italiani.
Cavour sollecitò ad esempio i banchieri elvetici a contribuire allo sviluppo della nascente industria dello zucchero. Ma anche nel comparto alberghiero e della ristorazione gli svizzeri erano molto presenti. Furono alcuni di loro a sviluppare il settore turistico sulla Riviera Ligure, a Firenze, Roma, Napoli e in Sicilia.
Alcuni nomi di prestigio
Molti i nomi noti, quasi tutti svizzero-tedeschi e di religione riformata. I banchieri Steinhauslin, i Legler che a Bergamo diedero grande impulso al settore tessile.
Gli Hassler a Roma (famosissimo ancora oggi l’Hotel che porta il loro nome a Trinità dei Monti) i pasticcieri Caflish a Catania. Non si può non citare, infine Ulrico Hoepli, che a Milano fondò una delle case editrici più prestigiose del paese.
Una cosa che pochi sanno è che furono imprenditori svizzeri che contribuirono a fondare all’ inizio del ‘900 alcune famosissime squadre di calcio come l’Internazionale di Milano, (un certo Manktl, il primo capitano nero-azzurro, era pure svizzero) il Torino e l’Atalanta di Bergamo.
swissinfo, Paolo Bertossa, Roma

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