Gli svizzeri in vena di consumi
La fiducia della popolazione nell'economia svizzera ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi cinque anni, come indica il barometro sui consumi del seco.
L’attuale andamento positivo dell’economia svizzera non è confermato solo dalla propensione al consumo, ma anche dal forte aumento di imprese nel paese.
L’indice che misura il clima dei consumi ha proseguito la sua crescita raggiungendo 12 punti in luglio, contro i 7 di aprile, secondo l’ultima inchiesta del Segretariato di Stato dell’economia (seco), realizzata su un campione di 1100 economie domestiche.
In gennaio il barometro si situava a quota 2, in ottobre a meno 15. I tre indicatori che compongono l’indice generale non sono evoluti tutti allo stesso modo, rivela il sondaggio trimestrale pubblicato giovedì.
Quello relativo alla stima sulla situazione economica generale degli ultimi dodici mesi presenta l’evoluzione più spettacolare, con un balzo di 19 punti a +34.
La valutazione dei nuclei famigliari della loro situazione finanziaria nell’ultimo anno è però leggermente peggiorata (da meno 2 a meno 7), mentre la percezione della situazione finanziaria futura è migliorata (da +7 a +10).
Consumi al passo con la congiuntura
Le economie domestiche sembrano così mettersi al passo con le ultime previsioni sulla crescita economica. Secondo uno studio della Banca nazionale svizzera apparso il mese scorso, la congiuntura elvetica si presenta attualmente «più o meno senza nuvole». Quasi tutti i settori dell’economia si ritengono «molto soddisfatti» dei loro affari.
L’indice dei consumi dell’UBS, la più grande banca svizzera, segnala dal canto suo il livello più alto degli ultimi cinque anni. La congiuntura positiva si è manifestata anche sul fronte degli impieghi.
Il mercato del lavoro è rimasto vigoroso anche il luglio, riuscendo ad assorbire i giovani diplomati arrivati ora sul mercato. Il tasso di disoccupazione si è stabilizzato sul 3,1%. La percentuale di disoccupati è diminuita per l’undicesimo mese consecutivo.
Risultati contrastanti
Le risposte fornite dal sondaggio del seco riguardo agli altri indicatori, i cui risultati non sono inclusi nel calcolo del barometro sul clima di fiducia, segnalano tuttavia una situazione contrastante.
Da un lato, è migliorata la percezione della sicurezza del posto di lavoro. Le economie domestiche continuano inoltre a valutare positivamente l’andamento economico dei prossimi dodici mesi.
D’altro lato non si riscontrano però particolari cambiamenti per quanto riguarda la possibilità di risparmiare (che rimane moderata) e neppure per quanto concerne la disponibilità ad effettuare grandi acquisti che, come in aprile e nei trimestri precedenti, continua a fluttuare al di sotto della sua media pluriennale, osserva il seco.
Più imprese
Il boom economico elvetico si traduce anche in un maggiore numero di aziende attive nel paese. Nel primo semestre di quest’anno è stato registrato un chiaro aumento del numero delle imprese. Lo indica l’agenzia di informazioni economiche Creditreform in una nota pubblicata giovedì.
Tra inizio gennaio e fine giugno, nel registro di commercio sono state iscritte 17’335 nuove ditte, l’1,3% in più del pari periodo del 2005, a fronte di 11’838 cancellazioni, in flessione del 13,6%.
Risulta così una crescita netta di 5497 unità, un livello che supera del 61,1% il dato dei primi sei mesi dell’anno scorso. I fallimenti sono dal canto loro diminuiti del 4,6% a 2352.
La maggior parte delle nuove imprese proviene dal settore dei servizi (senza commercio): 7683 (+0,5%). In tale comparto le ditte stralciate sono state 5146, un dato in discesa dell’11,2%. Risulta una progressione netta di 2537 (+36,9%).
swissinfo e agenzie
Al momento, l’economia svizzera ha il vento in poppa. All’inizio dell’estate, tutti gli indicatori della congiuntura hanno subito delle correzioni al rialzo.
In luglio UBS ha segnalato dei tassi di crescita annuale del prodotto interno lordo (PIL) del 3,5% per il secondo semestre del 2006.
La Banca nazionale svizzera (BNS) prevede dal canto suo una crescita economica del 2,5% per l’anno in corso e dell’1,5% per il 2007.
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