Gli svizzeri riscoprono i loro vini
Gli svizzeri apprezzano sempre di più i loro vini, e ritengono che non abbiano nulla da invidiare a quelli esteri.
Lo dimostra un sondaggio pubblicato giovedì, da cui traspare anche la tendenza a bere meno vino, ma di migliore qualità.
Agli svizzeri piacciono sempre di più i vini… svizzeri. È quanto risulta dal sondaggio condotto dall’istituto MIS di Losanna per conto di Swisswine, l’organizzazione interprofessionale svizzera del vino.
Dall’inchiesta, pubblicata giovedì, appare chiaro che la maggioranza dei consumatori ritiene che i vini indigeni non hanno nulla da invidiare a quelli esteri. E il sondaggio ha pure messo in risalto la tendenza a bere meno vino, ma di migliore qualità.
Consumatori in aumento
Comndotto presso 3’041 persone tra i 18 e i 74 anni di età, di tutte le regioni svizzere, il sondaggio mostra inoltre che i consumatori di vino sono sempre più numerosi, anche se bevono più moderatamente e meno spesso di un tempo.
Quasi l’80 percento degli interrogati ritengono che i vini svizzeri reggono qualsiasi confronto con quelli stranieri. E questo anche grazie all’introduzione del marchio di Denominazione di origine controllata (DOC).
«Sono risultati incoraggianti», ha detto Jürg Büssmann, direttore di Swisswine, secondo il quale la riduzione del rendimento nei vigneti e l’aumento delle varietà ha contribuito a migliorare la qualità dei vini svizzeri. «In particolare», ha aggiunto, «abbiamo ottenuto molte soddisfazioni con il Pinot noir, un vitigno difficile ma dall’alto potenziale».
Specialità poco conosciute
Il settore deve tener conto delle mode, senza per questo dimenticare che deve lavorare sulla lunga scadenza. Nei vini bianchi, per esempio, è molto di moda il Chardonnay, mentre nei rossi dopo il Cabernet si sta ora profilando la Syrah. Ma non per questo si può cambiare direzione ogni tre o quattro anni, sottolinea Büssmann.
Sul piano della promozione rimane comunque ancora parecchio da fare, soprattutto per far conoscere le varie specialità. Nella Svizzera tedesca, per esempio, soltanto il 5 percento dei consumatori conosce la Syrah e la Petite arvine del Vallese.
«Per questo», continua il direttore di Swisswine, «abbiamo lanciato una campagna di promozione dei vini svizzeri, che si rivolge a un pubblico sopra i 25 anni».
Troppo cari nei ristoranti
Ma se hanno riconquistato parte dei consumatori entro le mura domestiche, i vini svizzeri sono ancora poco bevuti nei ristoranti.
Dal sondaggio risulta che i giovani preferiscono tuttora quelli esteri, specialmente quelli italiani o spagnoli, a causa del miglior rapporto prezzo-qualità.
Ma spesso si tratta di un fattore psicologico, sostiene Büssmann: un Fendant del Vallese a 45 franchi la bottiglia sembra ancora più caro, sapendo che per 12 franchi lo si può comperare nel negozio.
Ciononostante, la maggior parte degli interrogati ritiene che nei ristoranti svizzeri i vini sono in genere troppo cari. «E qui l’industria vinicola svizzera paga per la difficile situazione del settore della ristorazione», afferma Roland Vergères, direttore di Provins, uno dei maggiori produttori vinicoli della Svizzera, «e sarà così per molti anni ancora».
I ristoratori, sostiene Vergères, si battono contro le difficoltà finanziarie e cercano in tutti i modi di far quadrare il bilancio, invece di approfittare di una situazione che permetterebbe loro di evolvere nel tempo.
E che permetterebbe anche ai vini svizzeri di conquistare una migliore posizione sul mercato interno.
swissinfo
Le principali regioni vinicole svizzere sono la Romandia, in particolare i cantoni Vallese e Vaud, e il canton Ticino nella Svizzera italiana.
La Svizzera copre circa il 4% percento della produzione vinicola europea, e meno dell’1% della produzione mondiale.
La produzione vinicola svizzera è scesa da 1’309’613 ettolitri nel 1999 a 1’112’400 ettolitri nel 2002. Soltanto il 2% della produzione viene esportata.
Negli ultimi cinque anni, l’immagine dei vini svizzeri è migliorata tra i consumatori.
Un sondaggio dimostra che il 77 percento dei consumatori considerano i vini svizzeri altrettanto buoni di quelli esteri.
Secondo l’organizzazione interprofessionale svizzera del vino, i risultati sono da attribuire alle attività promozionali e alla migliore qualità dei vini.
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.