I costi della salute in Svizzera tra i più cari al mondo
La spesa per la salute in Svizzera rappresenta più del 10 percento del Prodotto interno lordo: è la seconda più cara al mondo dopo agli Stati Uniti.
I costi della salute si sono fissati nel 2001 a 43,3 miliardi di franchi, il 4,1 percento in più rispetto al 1999. L’incremento è risultato leggermente superiore alla media dei cinque anni precedenti (3,7 percento), indica oggi l’Ufficio federale di statistica (UST).
Spese fuori controllo
Le spese sanitarie hanno rappresentato il 10,7 percento del Prodotto interno lordo (Pil), mentre nel 1999 la quota era del 10,5 percento: ciò non significa che i costi della salute siano sotto controllo, mette in guardia l’UST. L’apparente stabilizzazione è infatti da ricondurre alla vigorosa crescita economica (più 4,1 percento) registrata nel
2000.
Stando ad una classifica internazionale stilata dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in base alle spese sanitarie, la Svizzera è da tempo al secondo posto, dietro agli Stati Uniti, che presentano costi molto elevati, pari al 12,9 percento del Pil.
Complessità del calcolo
I costi del sistema sanitario non vanno tuttavia confusi con quelli dell’assicurazione malattia. Il sistema sanitario comprende infatti vari fornitori di cure, le cui prestazioni in generale non sono coperte dall’assicurazione malattia (LAMal): assistenza negli istituti per handicappati, cure dentistiche, psicoterapeutiche, ecc. Inoltre, i costi degli istituti medico-sociali e delle cure a domicilio sono rimborsate solo parzialmente.
A conti fatti e dopo la deduzione delle partecipazioni degli assicurati alle spese, nel 2000 la LAMal ha contribuito al pagamento della fattura totale del sistema sanitario solo nella misura del 32 percento. Contando anche le uscite dei poteri pubblici per gli ospedali, gli istituti medico-sociali e le cure a domicilio, tale tasso salirebbe al 45 percento.
Più prestazioni dalla LaMal
La legge sull’assicurazione malattia, entrata in vigore nel 1996, ha esteso il diritto alle cure sanitarie all’insieme della popolazione residente in Svizzera ed ha armonizzato e ampliato il catalogo delle prestazioni rimborsate. Non è dunque sorprendente che la sua parte di finanziamento, dopo deduzione delle partecipazioni degli assicurati ai costi, sia aumentata negli ultimi cinque anni.
La sua crescita non è tuttavia spettacolare: dal 30 percento nel 1995 è passata al 32,5 percento nel 2000, una progressione rallentata anche dall’importante aumento delle partecipazioni degli assicurati ai costi. Le economie domestiche pagano oggi in questa forma per la salute circa un miliardo di franchi in più del 1995.
Disimpegno degli assicuratori
Il finanziamento del sistema sanitario – rileva l’UST – presenta le seguenti tendenze: il volume dei pagamenti versati direttamente dalle economie domestiche ai fornitori di cure (ospedali, medici, dentisti, ecc.), che nel 1996 era diminuito dello 0,2 percento, ha registrato una netta progressione dell’ordine del 5 percento durante ciascuno degli anni successivi.
Nel 2000, tuttavia, la crescita è rallentata: è stata infatti del 2,8 percento, ossia inferiore all’aumento generale dei costi della salute (4,1 percento). Questa evoluzione dei costi a carico delle economie domestiche è dovuta principalmente a un disimpegno delle assicurazioni private, che induce gli assicurati a rinunciare alle assicurazioni complementari o ad optare per tipi di contratto con franchigie annue maggiori.
Tariffe ospedaliere in aumento
Nel complesso, nel corso degli ultimi cinque anni i prezzi dei beni e dei servizi sanitari non hanno subito un’evoluzione sostanzialmente differente da quella dell’indice dei prezzi al consumo. Nel dettaglio, tuttavia, le evoluzioni sono contrastanti.
Sulla base di un indice 100 nel 1995, le tariffe ospedaliere, che includono anche i settori privato e semiprivato, salgono a 109,1nel 2001, mentre l’indice «sanità» raggiunge solo quota 104,7. L’indice delle prestazioni mediche è praticamente stabile (100,9), mentre quello delle prestazioni dentarie (106,3) si avvicina all’indice «sanità». L’indice dei farmaci è nettamente più basso, con un valore di 95,9.
Raffronto internazionale
La percentuale delle spese della salute rispetto al prodotto interno lordo rappresenta un indicatore attendibile del carico economico o dell’utilizzazione delle risorse del sistema sanitario. Secondo le cifre dell’OCSE per il 1998, sono gli Stati Uniti che presentano le spese più elevate con un tasso del 12,9 percento. La Svizzera con il 10,4 percento e la Germania con il 10,3 percento occupano rispettivamente il secondo ed il terzo posto. Seguono la Francia (9,3%) e il Canada (9,3%). Figurano invece in fondo alla lista la Turchia (4,8%), la Corea (5,1%) e il Messico (5,3%).
I tassi modesti di alcuni Paesi anglosassoni e scandinavi non mancano di stupire: Irlanda (6,8%), Regno Unito (6,8%) e Finlandia (6,9%). Probabilmente, questi Paesi non integrano, – commenta l’UST – o lo fanno in modo incompleto, i costi dei fornitori di cure del settore privato. Problemi di delimitazione del settore sanitario, in particolare nel campo medico-sociale, un’utilizzazione di fonti statistiche differenti possono inoltre generale qualche divergenza.
Le cifre pubblicate venerdì dall’UST scaturiscono da un nuovo modello di stima revisionato interamente nel 2001. I metodi sono stati migliorati ed i risultati sono presentati in modo tale da rispondere ai nuovi bisogni d’osservazione dell’evoluzione del sistema sanitario e dell’assicurazione malattia.
swissinfo e agenzie
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