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Il congedo paternità si diffonde tra le aziende svizzere

Secondo un sondaggio, l'80% degli svizzeri sostengono l'introduzione di un congedo paternità Keystone

Mentre il Parlamento ha bocciato appena pochi giorni fa una proposta che mirava ad introdurre un congedo paternità in tutta la Svizzera, questo diritto si sta già diffondendo nel mondo del lavoro.

Dal 1° gennaio del 2008 alcune grandi aziende e l’amministrazione federale garantiscono infatti un congedo di almeno di 5-10 giorni ai loro dipendenti che sono diventati padri.

Mercoledì scorso, la Camera alta ha bocciato una mozione inoltrata dalla Camera del popolo, che chiedeva l’istaurazione di un congedo paternità pagato per tutta la Svizzera.

Secondo la proposta, sostenuta dalla sinistra in nome della parità dei sessi e della promozione della famiglia, le indennità sarebbero state finanziate tramite un aumento dei contributi versati per l’assicurazione di Indennità per perdita di guadagno (IPG).

Un congedo paternità generalizzato sarebbe auspicabile, ma non è necessario, ha ritenuto la maggioranza del Senato, sostenuta dal capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) Pascal Couchepin. A detta del consigliere federale, questa assicurazione va negoziata nell’ambito dei rinnovi dei Contratti collettivi di lavoro (CCL).

Aziende all’avanguardia

Mentre il Parlamento non sembra avere fretta, varie imprese hanno già introdotto un congedo paternità su base volontaria.

È il caso ad esempio della Migros, di Swiss Re e di Swisscom, che offrono già ora un congedo di due settimane ai collaboratori che diventano padri. Un diritto accordato anche da un’azienda pubblica, le Ferrovie federali svizzere.

Dal primo gennaio del 2008, anche la Coop, Ciba e Globus introdurranno un congedo paternità della durata di 5 – 10 giorni. Su iniziativa della ministra dell’economia Doris Leuthard, il personale dell’amministrazione federale avrà diritto, a sua volta, ad un congedo di 5 giorni.

I sindacati chiedono di più

Secondo i sindacati, la questione deve essere regolata nell’ambito di una legge federale, come per l’assicurazione maternità. In attesa, le organizzazioni dei lavoratori fanno pressione per ottenere l’inserimento del diritto ad un congedo paternità nei CCL.

“Tutti i padri dovrebbero essere trattati su un piano di uguaglianza”, ha dichiarato Valérie Borioli Sandoz, di Travail.Suisse. In occasione del suo congresso del 15 dicembre, questo sindacato ha adottato una risoluzione per un congedo paternità legale, pagato e della durata di 20 giorni.

“E’ un periodo realistico, tanto più che la proposta sindacale prevede che il congedo potrà essere suddiviso nel tempo”, ha precisato Valérie Borioli Sandoz. Attualmente le aziende più generose in questo campo sono la Banca alternativa e la società di car-sharing Mobility, con quattro settimane di libertà ai neopadri.

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Contratto collettivo di lavoro

Questo contenuto è stato pubblicato al Il contratto collettivo di lavoro (CCL) è un accordo tra datori di lavoro o associazioni di datori di lavoro di un determinato settore e associazioni di lavoratori. Queste convenzioni contengono disposizioni sulla stipulazione, il contenuto e la fine del contratto di lavoro individuale, nonché prescrizioni sui diritti e gli obblighi delle parti contraenti e sull’applicazione…

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Costi sostenibili

Secondo i sindacati, i costi di un congedo paternità sarebbero facilmente finanziabili e avrebbero oltretutto ricadute positive per le aziende. Secondo Travail.Suisse il costo annuo del congedo paternità ammonta a 155 milioni di franchi.

I sindacati prendono ad esempio uno studio pubblicato nel 2005 per conto della Confederazione e di varie grandi aziende elvetiche. Secondo tale studio, eventuali misure atte a conciliare lavoro e famiglia permetterebbero un ritorno superiore all’8%.

L’assicurazione maternità, in vigore da due anni e mezzo, avrebbe già permesso ai datori di lavoro di realizzare risparmi di 300 milioni di franchi l’anno, fino al 2011.

Da notare ancora che, secondo un sondaggio realizzato la scorsa primavera dal settimanale romando “L’Hebdo”, circa l’80% degli svizzeri è favorevole al principio del congedo paternità. Per il 60% degli interrogati esso dovrebbe durare almeno un mese, mentre il 20% lo respinge, affermando che non è compito dello Stato finanziare la scelta famigliare di avere un figlio.

swissinfo e agenzie

La legge svizzera non regola il congedo paternità, contrariamente a quanto fa dal 2005 per il congedo maternità. La possibilità per i padri di rimanere a casa dopo la nascita di un figlio dipende dalla buona volontà del datore di lavoro.

In diversi paesi europei la situazione è più favorevole ai neo-papà. La Svezia, ad esempio, offre 15 mesi di congedo per i genitori, di cui almeno uno per il padre.

In Norvegia, i genitori hanno diritto a 39 settimane, di cui sei almeno riservate al padre.

Dal primo gennaio di quest’anno, in Germania i genitori possono dividersi 14 mesi di congedo (con due terzi del salario).

I papà finlandesi e spagnoli beneficiano invece di un congedo di 3 settimane, da sfruttare nel corso dei primi 4 mesi di vita del neonato.

Il principio di creare un’assicurazione maternità era stato approvato dal popolo svizzero nel 1945.

Dopo numerose proposte respinte in parlamento o in votazione federale, l’assicurazione maternità è finalmente entrata in vigore 60 anni dopo, ossia il 1° luglio 2005.

In base alle nuove disposizioni legali, le puerpere hanno diritto a indennità pari all’80% del salario durante 14 settimane, ma al massimo 172 franchi al giorno.

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