Il gigante americano Amgen scarta la Svizzera
Il gigante biotecnologico ha scartato la Svizzera e i siti di Galmiz e Yverdon-les-Bains per installarvi uno stabilimento. Preferita l'Irlanda.
La ditta americana investirà più di un miliardo di dollari (1,6 miliardi di franchi) a Cork, nel sud dell’Irlanda, dove si trovano già altre multinazionali americane. I posti creati, fino al 2010, saranno circa 1100.
Cork è stata scelta per la sua «comunità biotecnologica fiorente, le infrastrutture volte a sostenere i siti di produzione biotech e l’attraente clima per gli affari», ha commentato Fabrizio Bonanni, vicepresidente della Amgen e responsabile della produzione, citato in una nota diffusa martedì.
In corsa per il nuovo sito c’era, oltre alle due località elvetiche (Galmiz nel canton Friborgo e Yverdon-les-Bains nel canton Vaud) e all’Irlanda, anche Singapore.
«L’Irlanda ha compiuto uno sforzo notevole per attirare Amgen. Il sistema in Irlanda è meno complicato e facilita un insediamento del genere», commenta in proposito Stéphane Garelli, docente presso l’istituto internazionale di management di Losanna (IMD).
Svizzera attraente, ma complessa
La ditta americana, continua Garelli, è stata probabilmente scoraggiata dall’opposizione ai suoi piani di sviluppo incontrata nel Canton Friburgo e dalla complessità del sistema di investimenti che vige in Svizzera.
Per Amgen, la Svizzera – con l’alto livello di formazione della popolazione, eccellenti infrastrutture e una posizione geograficamente favorevole – era infatti uno dei paesi migliori per installare un nuovo stabilimento.
Il Canton Friburgo, non lontano dalla capitale Berna, aveva inoltre apportato dei cambiamenti al piano regolatore, declassando 55 ettari di terreno da zona agricola a industriale proprio per far posto alla fabbrica di Amgen.
Le associazioni per la protezione dell’ambiente avevano però protestato. L’Ufficio federale dello sviluppo territoriale era giunto alla conclusione che la modifica al piano non violava le leggi federali inerenti al territorio.
Sollievo degli ecologisti
Non sorprende dunque che l’annuncio odierno di Amgen sia stato accolto con grande soddisfazione dalla sezione friborghese dei Verdi, che l’anno scorso aveva partecipato ad una manifestazione di protesta nella zona in cui sarebbero dovuti sorgere gli impianti contestati.
Gli ecologisti sono tuttavia rammaricati per il fatto che nessun’altra località svizzera sia stata scelta dal gigante americano. «La promozione economica è stata condotta in maniera dilettantistica”, afferma il copresidente della sezione Hubert Zurkinden.
Sulla stessa lunghezza d’onda la Federazione svizzera per la protezione del paesaggio: «Invece di proporre una sola candidatura, e mi sembra che Yverdon avesse tutte le carte in regola, i due cantoni hanno preferito competere l’un l’altro», dice a swissinfo il direttore Raimund Rodewald, respingendo così le accuse di chi vede negli ambientalisti i principali responsabili della “fuga” di Amgen.
«In futuro bisognerà rafforzare la cooperazione intercantonale, per offrire le migliori condizioni alle grandi industrie interessate alla Svizzera», aggiunge.
Malcontento del governo
Di tutt’altra natura il commento del governo friborghese, il quale parla di «un’occasione mancata».
La Svizzera è passata a fianco di oltre mille posti di lavoro e di «un investimento superiore al miliardo di franchi in un settore innovativo quale quello della biotecnlogia», scrivono le autorità cantonali.
Nella faccenda Amgen è pure intervenuto il ministro svizzero dell’economia. Joseph Deiss si è detto dispiaciuto per la scelta di Cork, sebbene riconosca che l’opposizione degli ecologisti e la questione della fiscalità non hanno giocato un ruolo preponderante.
«La Svizzera deve trarre insegnamento da questo smacco», dichiara Deiss, per il quale bisogna rafforzare la piazza economica elvetica e la collaborazione tra cantoni.
swissinfo e agenzie
Amgen fa parte delle 500 più grandi ditte americane.
Impiega più di 14’000 collaboratori in tutto il mondo.
La sua sede principale è a Thousand Oaks, in California.
Il gruppo ha installato la sua sede internazionale nella città di Zugo, uno dei paradisi fiscali della Confederazione elvetica.
Nel 2004 ha registrato un fatturato di 10,6 miliardi di dollari.
A Galmiz, il terreno che era destinato ad Amgen si situa nel Grand Marais (in italiano: Grande Palude), una zona di orticoltura.
Nel dicembre 2004, il canton Friborgo ha dato il suo accordo per declassare 55 ettari di terreno da zona agricola a industriale, una mossa necessaria per permettere la costruzione degli stabilimenti.
La decisione non ha mancato di suscitare le critiche degli ecologisti.
Nonostante il progetto non rispettasse totalmente la legge sulla pianificazione del territorio, la Confederazione ha confermato il declassamento delle parcelle.
Altri contoni avevano avanzato la propria candidatura per ospitare la ditta americana: Vaud (con Payerne e Yverdon), il Vallese (Monthey) e il Ticino (Quinto).
In futuro, sarà la Confederazione a gestire i dossier concernenti l’installazione di grandi imprese nelle zone intercantonali o interregionali.
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