Il lupo in Svizzera: pausa di riflessione
Un periodo di prova prima di decidere del futuro del lupo in Svizzera. Lo hanno concordato i cantoni e l'Ufficio federale dell'ambiente.
Un periodo di prova prima di decidere il futuro del lupo in Svizzera. Lo hanno concordato i cantoni e l’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP).
Tale periodo servirà a raccogliere ulteriori esperienze affinché si possano elaborare le migliori condizioni per gestire il ritorno naturale del lupo sul territorio elvetico.
Nel frattempo, ricorda oggi l’UFAPF in un comunicato, le regole stabilite nel Piano provvisorio riguardo alle autorizzazioni di abbattimento, alle misure di prevenzione e ai risarcimenti in caso di danni servono da riferimento.
A chiedere il periodo di prova sono stati i cantoni, in una riunione con la direzione dell’UFAFP. Ma affinché gli stessi cantoni possano nel frattempo appoggiarsi su regole chiare, il Piano serve da riferimento provvisorio.
I cantoni possono così autorizzare l’abbattimento di un animale che causa danni insopportabili (50 pecore predate in quattro mesi in un raggio di 5 chilometri).
Misure ad hoc
Per permettere ai cantoni di reagire più rapidamente in caso di attacchi importanti, precisa l’UFAFP, potrà essere rilasciata un’autorizzazione di abbattimento se più di 25 animali sono predati in un mese, in un raggio di 5 chilometri. A seconda delle circostanze, è possibile che vi sia un allentamento di questi criteri.
L’attuazione di misure di protezione è prioritaria nelle regioni popolate dal lupo. La Confederazione contribuisce ai costi relativi alle misure di protezione. In particolare, devono essere istituiti «centri di competenza per la protezione delle greggi di pecore».
Oltre all’allevamento e all’addestramento di animali da protezione – cani o asini – questi centri avranno pure il compito di consigliare gli allevatori di pecore, i quali potranno acquistarvi i propri animali da protezione.
In caso di danni arrecati al bestiame, la Confederazione paga l’80 per cento dei risarcimenti versati all’allevatore, mentre il cantone si assume il 20 per cento dei costi. Il cantone è responsabile di censire il numero di animali predati.
swissinfo e agenzie
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