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Il paradiso fiscale svizzero è minacciato

Zugo è uno dei più noti paradisi fiscali della Svizzera (imagepoint) imagepoint

Un nuovo studio avverte che la Svizzera potrebbe perdere terreno nella battaglia per attirare le imprese straniere con una bassa imposizione fiscale.

La concorrenza dell’Irlanda e dei paesi dell’est, assieme agli attacchi dell’Unione europea al sistema fiscale svizzero, potrebbero danneggiare la reputazione della Svizzera.

La Svizzera si situa al 13° rango in termini di imposizione delle imprese, in base a uno studio della società di revisione e di consulenza KPMG che ha passato in rassegna 86 paesi.

Cipro è la nazione che ha la mano meno pesante (imposta del 10% sugli utili), seguita dall’Irlanda (12,5%). Le altre posizioni fra i migliori dieci sono occupate da paesi dell’Europa dell’Est.

La classifica non tiene tuttavia conto di stati come le Isole Cayman e le Bermuda, dove il fisco esonera le società. In un comunicato diffuso mercoledì, la KPMG afferma che con un tasso d’imposizione medio delle imprese del 21,3% (28% nel 1993), la Svizzera si situa a un «livello intermedio».

La Francia con un tasso del 33,3% occupa il 24° rango della classifica, l’Italia con il 37,3% il 32°, la Germania con il 38,3% il 33°. Tra i paesi extraeuropei, gli Stati Uniti registrano un tasso d’imposizione sulle imprese del 40%, il Giappone del 40,7%.

Inquietudini nei cantoni

Molti cantoni svizzeri, che hanno tassi d’imposizione più bassi, si trovano tuttavia in ottima posizione nella competizione globale incentrata sull’abbassamento delle tasse per le imprese.

Le società pagano meno tasse nei cantoni di Obwaldo (tasso d’imposizione sugli utili del 13,1%), Svitto (15,6%) e Zugo (16,4%). Le condizioni offerte in otto cantoni sono in linea con quelle dei paesi dell’Europa orientale, 17 rientrano nella media. Tra questi si contano Zurigo (21,3%) e Ticino (21,4%). Fanalino di coda sono i Grigioni, con un tasso del 29,1%.

Un ulteriore sondaggio presso gli enti di promozione economica mostra che nell’80% dei cantoni è stata registrata una crescita dell’insediamento di imprese straniere negli ultimi due anni.

La maggioranza delle società proviene dalla Germania, seguita da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna. Gli enti preposti alla promozione economica ritengono che la situazione fiscale attuale in Svizzera venga considerata da buona a molto buona dagli investitori, ma quasi la metà prevede un peggioramento nei prossimi anni.

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Tassazione (sistema)

Questo contenuto è stato pubblicato al In Svizzera, le imposte sono riscosse dai comuni, dai cantoni e dalla Confederazione. Cantoni e comuni sono autonomi in materia fiscale. Le imposte possono quindi variare in maniera molto marcata da un luogo di residenza all’altro. L’imposta federale, invece, è uniforme in tutto il paese. Le imposte dirette finiscono per la maggior parte nelle casse…

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Conflitto con l’Unione europea

Olivier Gehringer, della KPMG, spiega a swissinfo che questo pessimismo si spiega in parte con il conflitto che oppone attualmente la Svizzera e l’Unione europea. L’anno scorso, la Commissione europea ha accusato certi cantoni di violare l’accordo di libero scambio del 1972.

«È un esempio tipico del modo con cui Bruxelles cerca di spingere la Svizzera a modificare il suo sistema fiscale. Alcuni pensano che il solo modo per far diminuire la pressione sia aderire all’UE», precisa Gehringer.

A suo avviso anche il costo elevato della vita e gli ostacoli burocratici scoraggiano le grandi imprese che vogliono stabilirsi in Svizzera. L’anno scorso, ricorda, la grande società di biotecnologia Amgen aveva rinunciato a costruire una filiale in Svizzera, optando per l’Irlanda.

Oltre all’aliquota fiscale, altri fattori giocano tuttavia un ruolo importante nella scelta di un luogo d’insediamento, tra cui l’efficienza delle autorità, la sicurezza giuridica, la disponibilità di manodopera qualificata e plurilingue e di servizi ben sviluppati. In questi fattori la Svizzera si situa sopra la media, sostiene la KPMG.

swissinfo e agenzie

La Gran Bretagna è ritenuta la prima ad aver dato avvio all’attuale concorrenza sul piano della tassazione delle imprese, abbassando il suo tasso dal 52% al 35% tra il 1982-1986. Il tasso è sceso nel frattempo al 30% – per ironia della sorte uno dei tassi più alti fra i paesi considerati dallo studio della KPMG.

La competizione si è intensificata negli ultimi anni, che hanno visto l’Irlanda tagliare il suo tasso dal 40% nel 1993 al 12,5% odierno. Anche molti paesi dell’Europa dell’est hanno recentemente abbassato notevolmente le loro imposte.

La Commissione europea ha sollevato per la prima volta la questione della concorrenza fiscale tra i cantoni svizzeri nel settembre del 2005. L’UE crede che questa concorrenza violi l’accordo di libero scambio firmato dalla Svizzera nel 1972. Nonostante molti incontri con le autorità svizzere, non è stato raggiunto nessun accordo.

Alcuni tassi d’imposta sulle imprese:
Giappone 40,7%
USA 40%
Germania 38,3%
Svizzera 21,3%
Irlanda 12,5%
Cipro 10%

Alcuni tassi cantonali:
Obvaldo 13,1%
Svitto 15,6%
Zugo 16,4%
Zurigo 21,3%
Grigioni 29,1%

KPMG International è una rete di servizi di revisione e consulenza alle imprese.

Impiega 104’000 persone in 144 paesi. In Svizzera, KPMG Holding impiega 1470 persone in 13 città.

Durante l’anno fiscale 2005, KPMG svizzera ha generato una cifra d’affari di 367 milioni di franchi, con una crescita del 12,9% rispetto al 2004.

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