Il Ticino corteggia la Lombardia
Il cantone Ticino vuole sedurre le aziende dell'Italia settentrionale, convincendole che oltre alle banche vi sono molti validi motivi per spostarsi qualche chilometro più a nord. Se ne è parlato recentemente a Milano.
Per gli italiani il Ticino è sinonimo di finanza, conti bancari, capitali da investire nelle banche più sicure del mondo, casinò. Uno stereotipo cementato col tempo nell’immaginario collettivo d’oltre frontiera che oggi appare superato dato che il cantone svizzero di lingua italiana basa la sua economia anche su altri solidi pilastri: ricerca e sviluppo, formazione e innovazione, turismo.
Di come far conoscere questi aspetti e di come aumentare e migliorare i rapporti economici tra Lombardia (e Italia in generale) e Ticino e resto della Svizzera, si è parlato alcuni giorni fa a Milano in una conferenza che si è tenuta presso la Camera di Commercio svizzera al Palazzo di via Palestro.
Maggior dialogo
Un incontro organizzato per far conoscere ai lombardi e agli italiani le opportunità del Ticino all’indomani della pubblicazione dello speciale di 10 pagine sulla rivista economica del Corriere della Sera, Il Mondo, intitolato «Svizzera italiana: un’economia oltre la piazza finanziaria».
Italia e Svizzera, due mondi che si conoscono marginalmente e che dialogano troppo poco anche dal punto di vista politico come conferma Franco Ambrosetti, presidente della Camera di Commercio del canton Ticino: «Le Alpi sono un ostacolo naturale ma grigionesi e soprattutto ticinesi dovrebbero fare qualcosa di più per avvicinare i due paesi, non dimenticandosi che in Svizzera ci sono 600’000 italiani di prima e seconda generazione e che l’Italia è secondo partner commerciale della nostra economia dopo la Germania».
Ticino come opportunità di investimento per le aziende italiane e lombarde, specialmente in un momento di contrazione dell’economia globale a cui nessun paese si sottrae. Ma soprattutto come cerniera tra i due paesi, portatore di un messaggio importante grazie anche alle radici comuni culturali e linguistiche con l’Italia.
Fiscalità vantaggiosa
Un Ticino che, come dice il sindaco di Lugano Giorgio Giudici, rispolverando John Ford: «Deve saper investire proprio in un momento di crisi come già fece nel 1991 quando inaugurò l’Università della Svizzera Italiana, oggi fiore all’occhiello internazionale frequentato non solo da ticinesi e svizzeri, ma anche da tantissimi studenti stranieri da tutto il mondo».
Ma il Ticino oggi può attrarre gli imprenditori italiani grazie ad una legislazione liberale, ad una burocrazia più snella rispetto all’Italia e ad un’imposizione fiscale favorevole. «Già molte aziende italiane si sono trasferite qui», conferma Luca Albertoni, direttore della Camera di commercio del canton Ticino.
Il 50% dei nuovi insediamenti non effettuati da ditte locali è infatti rappresentato da imprese italiane appartenenti soprattutto al comparto moda e a quello farmaceutico attratte da condizioni fiscali vantaggiose e dalla funzionalità dell’apparato amministrativo e legislativo ticinese.
Ricerca e territorio
Sul Ticino della conoscenza come forza trainante dell’economia ha insistito Gabriele Gendotti, Presidente del Consiglio di Stato del cantone Ticino. Del resto le aziende del settore farmaceutico che hanno sede nel cantone, e il fiore all’occhiello dell’Istituto di ricerca in biomedicina di Bellinzona, costituiscono delle vere e proprie eccellenze nel campo della ricerca.
Senza dimenticare il settore medico, dove strutture come il Cardiocentro Ticino e l’Istituto oncologico della Svizzera italiana sono all’avanguardia internazionale nello studio e nella cura del cuore e dei tumori.
E poi c’è il Ticino come piazza culturale e turistica grazie alla bellezza dei suoi territori e all’offerta culturale che soprattutto la città di Lugano offre con il progetto Polo Culturale (un punto di ritrovo per tutte le manifestazioni cittadine che verrà ultimato nel 2013) e con strutture adeguate come il nuovo Centro Culturale.
Le potenzialità non mancano e le scadenze sono dietro l’angolo. «L’Expo 2015 assegnato a Milano è un evento di cui deve beneficiare anche il Ticino» insiste ancora Giudici che annuncia di aver già avviato contatti in questo senso con gli organizzatori milanesi.
Michele Novaga, Milano, swissinfo.ch
Dopo la Germania, l’Italia è il secondo partner commerciale della Svizzera in ordine di importanza.
Stando ai dati del 2008, le esportazioni elvetiche verso la Penisola ammontavano a oltre 18 miliardi di franchi. Le importazioni superavano i 20 miliardi.
Nell’ambito della collaborazione transfrontaliera, il Cantone Ticino e le province italiane limitrofe hanno inoltre fondato, nel 1995, la comunità di lavoro «Regio Insubrica».
In Italia risiedono circa 43’000 cittadini svizzeri.
Quotidianamente, oltre 40’000 lavoratori frontalieri si spostano dall’Italia al canton Ticino.
La galleria di base del Gottardo sarà la più lunga del mondo coi suoi 57 chilometri di lunghezza. L’opera sarà pronta nel 2017: a quel momento, ci si potrà recare da Zurigo a Milano in meno di tre ore.
Uno dei maggiori nodi da sciogliere è relativo alla continuazione della linea a sud di Lugano e al collegamento con il sistema ad alta velocità italiano, già operativo.
Nel 2013 dovrebbe inoltre essere ultimata la ferrovia Mendrisio-Varese-Malpensa, che garantirà – oltre all’accesso diretto dal Ticino allo scalo milanese – collegamenti più rapidi ed efficienti in tutta la regione.
In Lombardia, a breve nasceranno anche nuove arterie stradali come la Pedemontana e la BreBeMi (collegamento diretto tra le città di Milano e Brescia).
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