In Svizzera, i ricchi sono sempre più ricchi
La classifica del mensile economico Bilanz presenta i 300 miliardari elvetici. Rispetto all'anno scorso i ricchi sono più stranieri e soprattutto ancora più ricchi.
La lezione della statistica: grande industria e grandi eredità fanno di uomini e donne milionari.
Ormai è tradizione: ogni anno, il mensile economico «Bilanz» guarda nei portamonete degli svizzeri più ricchi. Nella classifica sono elencati i 300 superricchi del paese. Complessivamente queste persone dispongono di una sostanza stimata a 369 miliardi di franchi.
Si tratta di dignitosi 17 miliardi in più dell’anno scorso, un elemento che conferma la loro industriosità. Evidentemente, chi ha si adopera con successo per avere ancora di più. In media, i fortunati rintracciati da Bilanz dispongono di 1’230 milioni di franchi a testa.
Il dato più interessante è la crescente presenza dei miliardari stranieri che risiedono in Svizzera. Nelle prime dieci posizioni si incontrano infatti cinque svizzeri e cinque immigrati; analoga la situazione nei ranghi seguenti.
Paradiso per gli stranieri
Il primo in assoluto della lista è Ingvar Kamprad, signore di un patrimonio stimato fra i 15 e i 16 miliardi di franchi. Lo svedese Kamprad è il fondatore e padrone della catena del mobile «al prezzo giusto» Ikea. Malgrado i prezzi modici – si deduce – esiste anche in questo settore un margine di guadagno.
Al secondo posto c’è un altro nome svedese, quello della famiglia Rausing. Questi ospiti sono gli azionisti di riferimento della multinazionale dell’imballaggio Tetra Pak che ha trovato sulle rive del lago Lemano una sede centrale dignitosa.
Poi, sorpresa, all’ottavo posto si incontra il principe Hans-Adam del Liechtenstein. «Se si può discutere sulla politica del monarca – commenta Bilanz – bisogna attestargli indiscusse capacità economiche». Dalla centrale di Vaduz, gestisce un patrimonio di 6-7 miliardi di franchi che hanno un loro peso anche sull’economia svizzera.
Ma ci sono anche altri nomi eccellenti: la poco conosciuta Charlene L. de Carvalho-Heineken, erede del gruppo di birrai olandesi, la donna più ricca in assoluto. Più nota è Athina Onassis che vive nel canton Vaud (4-5 miliardi di Franchi); è la figlia di Jaqueline, vedova dell’ex-presidente statunitense Kennedy, e dell’armatore greco Aristoteles Onassis.
Certo la Svizzera è bella e le classifiche internazionali le attestano anche un’alta qualità di vita, ma la ragione di questa presenza non è solo affettiva. Grazie ad accordi fiscali, chi guadagna all’estero trova in Svizzera delle condizioni particolarmente interessanti. Inoltre, rispetto a paradisi come Monaco, c’è ancora lo spazio per una residenza dignitosa.
Costanti e newcomer
Confermando i dati degli anni scorsi, la classifica di Bilanz vede al terzo posto l’erede dell’impero della chimica basilese Gigi Oeri. Di origine tedesca, la vedova di uno degli esponenti della quarta generazione Oeri e Hoffmann amministra con mano di ferro i suoi 12 miliardi di franchi e la squadra di calcio della città sul Reno.
Segue poi Ernesto Bertarelli. Figlio di un manager italiano, il patron del colosso biotecnologico Serono si distingue anche per il suo successo nella vela con Alinghi.
Ma ci sono anche volti nuovi fra i ricchissimi: 23 dinastie o persone singole hanno conquistato una posizione fra i 300 miliardari. Fra questi ci sono gli eredi Peugeot, produttori d’automobili arrivati dalla Francia, ma anche gli eredi Geiger che grazie alla vendita di Gaba – produttrice fra l’altro del dentifricio Elmex – hanno ormai molte centinaia di milioni in contanti in tasca.
Fra i nuovi arrivati ci sono soprattutto i manager di banche e industria. Grazie ai salari vertiginosi e, soprattutto grazie alle opzioni in azioni, anche i direttori hanno avuto accesso alle sfere della grande proprietà. Fra questi c’è Rainer E. Gut, prima alla testa del Credit Suisse e oggi presidente di Nestlé. Dispone di beni e azioni per circa 100 milioni di franchi.
I perdenti
Quest’anno si registra una perdita di rilievo: dopo la morte del re del giardinaggio, lo zurighese Werner Spross, non si sa ancora cosa succederà della sostanza. Una divisione dei 500 milioni potrebbe far uscire i figli dalla statistica.
Fra i perdenti c’è anche Kjeld Kirk Kristiansen, un altro scandinavo rifugiatosi in Svizzera. La crisi che attraversa la sua Lego, produttrice dei celeberrimi mattoncini di plastica, gli hanno fatto perdere circa 1,8 miliardi di franchi.
swissinfo
300 nomi di persone sempre più ricche; questo è letteralmente il bilancio del mensile economico svizzero-tedesco «Bilanz» e del suo gemello romando «Bilan».
La ricchezza produce ricchezza, sembra dicano anche i giornalisti delle due testate editoriali: il numero che annualmente è dedicato ai più ricchi è anche quello meglio venduto, dunque più redditizio.
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