Inflazione negativa in luglio
Per la prima volta del dicembre del 1998, il tasso di inflazione nella Confederazione è stato negativo. Lo ha reso noto martedì Statistica svizzera.
Solo a luglio, i prezzi sono scesi dello 0,5 percento rispetto al mese precedente, che aveva registrato un incremento annuo dell’inflazione dello 0,3%. Il calo piuttosto accentuato dell’inflazione, che si registra da qualche mese, ha incitato la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ad allentare la propria politica monetaria, al fine di evitare un eccessivo apprezzamento del franco sull’euro. Tale evoluzione rischia infatti di penalizzare ulteriormente le esportazioni elvetiche verso i paesi dell’Unione europea (Ue). La BNS intende inoltre sostenere una ripresa economica che stenta a decollare.
L’importanza delle rilevazioni
Sul risultato negativo dell’inflazione ha influito anche il cambiamento introdotto per il rilevamento dei prezzi nei gruppi abbigliamento e calzature. Tale operazione è stata anticipata di un mese per rendere la registrazione più adeguata dal punto di vista dei tempi. I saldi per gli indumenti estivi (meno 11,8%) hanno influenzato i risultati dell’indice già nel mese di luglio, mentre lo scorso anno ciò è avvenuto soltanto in agosto (meno 10,3%).
Rispetto al luglio del 2001 è stata quindi rilevata per questi gruppi una diminuzione del 12,4%. Nel 2001, le rilevazioni erano state effettuate nei mesi di febbraio, maggio, agosto e novembre. Le svendite erano state prese in considerazione nell’indice nel mese di febbraio (svendite invernali) e di agosto (svendite estive). Quest’anno, invece, la rilevazione dei prezzi dell’abbigliamento viene effettuata nei mesi di gennaio, aprile, luglio e ottobre: in questo modo i saldi figurano nell’indice già nei mesi di gennaio e di luglio.
Per il luglio del 2002, è quindi risultato un rincaro annuo negativo (meno 0,1%) dell’indice totale. Se si esclude il gruppo indumenti e calzature, l’indice del luglio del 2002 è rimasto però stabile rispetto a quello di giugno del 2002, mentre è aumentato dello 0,6% rispetto al luglio del 2001.
Merci indigene più care
L’effetto al ribasso ottenuto con il cambiamento di rilevazione verrà compensato nel mese di agosto, precisa la nota dell’UST: il rincaro tornerà ad essere leggermente positivo, a patto che non si verifichino movimenti di prezzi straordinari in altri gruppi di merci.
Oltre all’indice del gruppo abbigliamento e calzature (meno 11,8%) sono risultati inferiori rispetto al livello della rilevazione precedente anche gli indici dei gruppi alberghi e ristoranti (meno 0,4%) e prodotti alimentari e bevande analcoliche (meno 0,2%).
La flessione per il gruppo alberghi e ristoranti è dovuta al calo dei prezzi per i pernottamenti registrato nella maggior parte delle località di cura montane. Lievi incrementi di prezzi sono stati rilevati per i pasti e le bevande consumati in ristoranti e caffè.
Il risultato per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche è stato condizionato dalle diminuzioni stagionali dei prezzi della frutta e degli ortaggi, nonché dai prezzi dei salumi. Per contro è stato registrato un aumento dei prezzi per la cioccolata, i preparati di carne e i gelati. In salita anche l’indice del gruppo trasporti (più 0,6%), mentre quelli dei gruppi sanità e abitazione ed energia sono rimasti stabili.
Rispetto al mese precedente, il livello dei prezzi delle merci prodotte in Svizzera è rimasto stabile, mentre è sceso del 2% per i beni importati. Tale dato è dovuto soprattutto al calo dei prezzi per l’abbigliamento. Su base annua, i prezzi dei beni «indigeni» sono aumentati in media dell’1,3%, mentre quelli importati sono diminuiti del 3,9%.
swissinfo e agenzie
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