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Inizio d’anno con il botto per l’economia svizzera

Gli impulsi maggiori al buon andamento congiunturale giungono dalle esportazioni di prodotti svizzeri Keystone

Il prodotto interno lordo (PIL) reale elvetico è aumentato del 3.5% rispetto al primo trimestre 2005. È il tasso di crescita più importante degli ultimi sei anni.

L’economia svizzera sfoggia così uno dei ritmi di crescita più sostenuti a livello mondiale. Supera ad esempio l’Unione europea e il Giappone.

Il Segretariato di Stato dell’economia (Seco) ha pubblicato queste cifre giovedì e si rallegra dell’ottima salute dell’economia svizzera.

I motori della crescita sono in particolare la vivacità degli investimenti in macchine e impianti, il boom delle esportazioni e l’andamento favorevole del settore finanziario.

L’esportazione di beni e servizi ha segnato una crescita del 12.9% su base annua (+4.3% rispetto al trimestre precedente). Per i soli servizi risulta un incremento del 6.3% (+0.4%), per le merci del 15.4% (+5.8%).

Gli investimenti in macchine e impianti sono saliti del 7,2% su base annua (+3.7%).

Un contributo all’evoluzione positiva viene anche dal consumo privato, cresciuto del 2% su base annua e dello 0.6% su scala trimestrale.

Esperti soddisfatti

La ripresa congiunturale è vigorosa, sottolinea Aymo Brunetti, capo-economista del Seco, secondo il quale non è tuttavia ancora possibile parlare di alta congiuntura. Per farlo, occorre che lo slancio prosegua per due o tre anni.

Ancora una volta, la vendita di prodotti svizzeri all’estero ha fatto da propulsore. Considerato il buono stato di salute dell’economia europea, che continua ad essere il principale sbocco per le esportazioni svizzere, l’evoluzione dovrebbe proseguire, spiega Délia Nilles, direttrice dell’istituto congiunturale Créa di Losanna.

Lo sviluppo positivo degli investimenti, aggiunge Brunetti, mostra che gli imprenditori, finora piuttosto scettici, hanno riacquistato fiducia.

Buono per l’impiego

La crescita del PIL potrà avere degli effetti positivi per l’impiego. Secondo Bernard Lambert, analista presso la banca privata ginevrina Pictet & Co, nei prossimi mesi la disoccupazione dovrebbe continuare a scendere. Una tendenza che avrà ripercussioni positive anche sui consumi delle economie domestiche.

L’economia svizzera sa crescere senza inflazione, valuta da parte sua Serge Gaillard, economista presso l’Unione sindacale svizzera (USS), secondo il quale il paese ha bisogno di una tale evoluzione per ritrovare il pieno impiego.

“La ripresa è stabile e la Svizzera dispone di un potenziale di crescita annuale senza inflazione del 3% nei prossimi due anni”, sottolinea Gaillard.

Ma benché il tasso di disoccupazione sia in calo, il numero di persone senza impiego resta elevato, aggiunge il sindacalista. Molte persone sono impiegate a tempo parziale ma vorrebbero lavorare di più.

L’economia dovrebbe indirizzarsi maggiormente ai lavoratori indigeni, ai giovani ed agli anziani, conclude.

La crescita continua

L’andamento positivo della congiuntura dovrebbe proseguire almeno fino al quarto trimestre dell’anno, stima il centro di ricerca congiunturale del Politecnico federale di Zurigo (KOF).

In un comunicato diffuso mercoledì, il KOF prevede una crescita economica robusta per i prossimi sei mesi.

In aprile, il KOF ha adottato un nuovo metodo di calcolo che meglio distingue le differenti componenti del PIL. Il nuovo barometro congiunturale del KOF tende verso il bello dalla fine del 2004 e, sulla base del suo carattere d’anticipazione di circa sei mesi rispetto all’andamento effettivo, segnala un’accelerazione continua della crescita fino a fine anno.

swissinfo e agenzie

Il Prodotto interno lordo (PIL) è considerato come l’indicatore pìù significativo dello stato di salute di un’economia.

Misura la produzione (valore aggiunto) realizzata all’interno di un paese, in questo caso la Svizzera, in un determinato periodo.

Oltre ai beni ed ai servizi, il PIL comprende gli investimenti nella costruzione e nell’equipaggiamento.

L’indicatore considera pure le prestazioni di agenti economici stranieri che esercitano la loro attività in Svizzera. Al contrario, i redditi realizzati all’estero da agenti residenti in Svizzera sono esclusi dal PIL.

Il PIL permette di misurare la crescita di un’economia dal punto di vista della produzione, ma la sua progressione non è sinonimo di incremento del livello di vita della popolazione. Al proposito, i dati giungono piuttosto da indicatori quali il potere d’acquisto, la ripartizione dei redditi e il grado di sviluppo.

Tasso di crescita del PIL su ritmo annuale (primo trimestre 2006):
3.5% in Svizzera
1.4% in Germania
2.2% nell’Unione europea
1.9% nella zona euro
3.6% negli Stati Uniti
3% in Giappone

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