Inquinamento: dalle parole ai fatti
Il consumo energetico deve essere ridotto del 30% e il traffico va contenuto per limitare le emissioni di CO2.
Cinque organizzazioni ambientaliste chiedono a governo e Parlamento di impegnarsi affinché il postulato costituzionale dello sviluppo sostenibile non resti lettera morta.
Entro il 2012, quando un vertice mondiale farà il bilancio sugli obiettivi fissati al vertice sull’ambiente di Rio, la Svizzera dovrà aver rispettato il mandato costituzionale.
Per la prossima legislatura WWF, Associazione traffico e ambiente (ATA), Pro Natura, equiterre, e Greenpeace hanno chiesto martedì a Berna anche una pianificazione dello sviluppo territoriale più armoniosa, la creazione di nuove aree protette e prudenza nell’utilizzazione di tecnologia a rischio, come il nucleare o l’ingegneria genetica.
Attenti al pianeta
“Stiamo dilapidando il capitale del pianeta”, hanno spiegato gli autori del documento. Se tutti gli abitanti della Terra utilizzassero le risorse consumate dagli svizzeri, sarebbero necessari 2,2 pianeti.
Le proposte elaborate dagli ambientalisti permetterebbero di ridurre l’impatto ambientale della Svizzera all’equivalente di 1,5 pianeti, indicano le cinque organizzazioni.
Le associazioni si augurano di poter stabilire un intenso dialogo con il Parlamento per opporsi a una politica “basata esclusivamente sulla crescita economica”, indicano gli autori del testo.
Per ridurre i consumi d’energia di circa un terzo, le associazioni ecologiste puntano in particolare sul rispetto degli standard “sinergia” della Confederazione nel settore edilizio, ha detto Thomas Vellacott del WWF.
Parallelamente la parte delle energie rinnovabili dovrebbe crescere del 50%.
La limitazione delle emissioni di CO2, gas responsabile dell’effetto serra, può essere ottenuta infrangendo la “spirale della crescita del traffico stradale e aereo, potenziando i trasporti pubblici”, ha affermato Adrian Schmid dell’ATA.
La densità delle agglomerazioni va accresciuta in modo da ridurre il pendolarismo tra luogo d’abitazione e di lavoro.
Chiusura graduale delle centrali nucleari
Gli obiettivi 2012 implicano pure l’estensione delle zone protette a livello di parchi nazionali, parchi regionali, riserve forestali e corsi d’acqua in modo da garantire a lungo termine la diversità biologica.
Riguardo alle “tecnologie a rischio”, gli ambientalisti chiedono la chiusura graduale delle centrali nucleari.
Inoltre domandano che la ricerca di soluzioni per depositi di scorie si faccia nel pieno rispetto della democrazia.
Opposizione viene manifestata anche contro la disseminazione nell’ambiente di organismi geneticamente modificati.
La diffusione di alimenti o mangimi transgenici dovrebbe essere sospesa o farsi nel rispetto delle linee direttive dell’Unione europea.
Le organizzazioni chiedono inoltre alle imprese attive all’estero di applicare gli standard ecologici svizzeri.
I costi legati all’impatto ambientale dovrebbero poi essere compresi nel prezzo del prodotto o del servizio.
Anche la concessione di sovvenzioni dovrebbe essere subordinata al rispetto dello sviluppo sostenibile.
swissinfo e agenzie
La legge sul CO2 è entrata in vigore il primo maggio del 2000 e ha come obiettivo una riduzione sensibile del CO2, il gas che contribuisce all’effetto serra.
Con questa legge la Svizzera si impegna a ridurre le emissioni di diossido di carbonio del 10% entro il 2010, il che corrisponde ai livelli del 1990.
Il consumo di combustibili deve essere invece ridotto complessivamente del 15%. Quello dei carburanti ( benzina, diesel) dell’8%.
Nel protocollo di Kyoto, firmato anche dalla Svizzera, ci si è accordati su una riduzione a livello mondiale del 5,2% dei sei gas che agiscono sul clima.
La Svizzera, come l’Unione europea, si è fissata come obiettivo una diminuzione dell’8%.
Nel 2002 in Svizzera si è registrato un risparmio energetico del 5,9%.
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