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Investire nell’immobiliare, anche piccole somme, può fruttare molto

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Keystone / Christian Beutler

Con il 58% della popolazione in affitto, la Svizzera è uno dei Paesi con la più bassa percentuale di persone proprietarie di case al mondo, e gli immobili sono scarsi e costosi. Eppure è possibile investire nel settore con somme relativamente contenute e ottenere rendimenti sorprendenti. Ma non senza rischi.

Una quota di iscrizione di 1’000 franchi svizzeri e un tasso di rendimento medio del 10% su un periodo di 24 mesi. È quanto offre Raizers, una piattaforma di crowdlendingCollegamento esterno immobiliare fondata in Svizzera dieci anni fa e ora attiva in sette Paesi europei.

L’idea è quella di “consentire ai promotori immobiliari di prendere in prestito denaro da migliaia di privati e professionisti dell’investimento, acquistare un immobile, ristrutturarlo, venderlo, realizzare un profitto e quindi rimborsare chi investe”, spiega Maxime Pallain, cofondatore di Raizers, interpellato dalla trasmissione “Basik” della Radiotelevisione svizzera di lingua francese RTS.

“Raccogliamo più di 100 milioni di franchi all’anno su un centinaio di operazioni, con quasi 50’000 persone registrate sulla nostra piattaforma”, afferma l’imprenditore.

Per saperne di più sul crowdlending, il reportage della RTS (in francese):

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Comprare un edificio insieme

Investire una quota di 25’000 franchi per diventare comproprietari di un edificio che genera un rendimento medio del 6%: è questa la formula offerta dalla società ginevrina Foxstone, oltre al crowdlending immobiliare. In sei anni, la piattaforma ha raccolto oltre 250 milioni di franchi da 22’000 investitori e investirci per finanziare più di 60 immobili.

“Questo tasso di rendimento è possibile perché siamo molto selettivi nel nostro processo di acquisizione”, spiega David El-Eini, cofondatore di Foxstone. Riceviamo proposte in media per 400 immobili all’anno e offriamo solo una decina di opportunità sulla piattaforma. Si tratta di un tasso di conversione inferiore al 3%”.

Rendimenti sulle spalle di chi è in affitto?

Questi profitti del 6% e oltre fanno drizzare le antenne all’Associazione svizzera degli inquilini (ASI). “Un rendimento abusivo è quello che supera il 3,75% di interesse sul denaro investito dal proprietario; ci troviamo quindi di fronte a valori ben al di sopra di questi rendimenti autorizzati”, denuncia Christian Dandrès, avvocato della sezione ginevrina dell’ASI.

A suo avviso, la discrepanza tra il mercato e il quadro normativo si spiega con il sistema di monitoraggio: “La legge si applica solo se l’inquilino lo richiede. Dato che siamo in una situazione di carenza e che ci vogliono almeno sei mesi per trovare un appartamento, non ci si precipita in tribunale per contestare l’affitto. Questa logica del sistema porta a rendimenti da due a tre volte superiori a quelli consentiti dalla legge”, sostiene Christian Dandrès.

Per piccoli o grandi proprietari, piattaforme di finanziamento partecipativo o grandi fondi d’investimento, quando si parla di immobili in Svizzera vale soprattutto la legge del mercato.

“Per il crowdfunding vale la stessa logica delle grandi strutture come UBS, Swiss Life, Credit Suisse e Allianz. I rendimenti sono più o meno gli stessi. Solo che con i grandi fondi immobiliari è ovviamente molto più diffuso e difficile da identificare. Inoltre, non si sa se i fondi includano anche investimenti esteri”, conclude l’avvocato ginevrino.

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