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L’economia americana getta la sua ombra su Davos

Il fondatore del WEF Klaus Schwab ha presentato ai media il programma della 38esima edizione Keystone

La crisi ipotecaria e i timori di recessione negli Stati uniti saranno al centro del Forum economico mondiale (WEF), in programma la settimana prossima a Davos.

Al tradizionale appuntamento nella rinomata località turistica grigionese partecipano 2’500 dirigenti politici ed economici, provenienti da 88 paesi.

Sarà la segretaria di Stato americana Condoleezza Rice a pronunciare, mercoledì prossimo, il discorso inaugurale del Forum economico mondiale (WEF), che riunisce ogni anno l’élite del mondo politico ed economico a Davos.

Al Forum, in programma dal 23 al 27 gennaio, partecipano oltre 2.500 personalità del mondo politico, economico, artistico e accademico, tra cui il premier britannico Gordon Brown, il capo del governo giapponese Yasuo Fukuda, l’ex vicepresidente americano Al Gore e il presidente di Microsoft Bill Gates.

Come ogni anno, i temi principali del WEF concernono le grandi sfide del pianeta, come l’ambiente, l’approvvigionamento energetico o le minacce di recessione generate dalla crisi immobiliare negli Stati Uniti. Quest’anno la presenza di star del mondo dello spettacolo sarà invece più ridotta rispetto agli ultimi anni.

Interconnessioni mondiali

Tema centrale della 38esima edizione sarà “The power of collaborative innovation” (il potere dell’innovazione condivisa) e l’interconnessione tra i principali problemi mondiali.

Problemi come l’aumento dei prezzi dell’energia e dei prodotti alimentari o gli effetti della stretta creditizia sul mercato americano, possono essere risolti solo collaborando e innovando tutti assieme, ha dichiarato il presidente e fondatore del WEF Klaus Schwab, in una conferenza stampa tenuta mercoledì a Ginevra.

“I cambiamenti climatici sono legati alle questioni del petrolio, dell’acqua e della sicurezza alimentare. L’aumento dei prezzi dei generi alimentari provoca problemi sociali. Sono questi solo degli esempi delle interconnessioni mondiali sulle quali vogliamo chinarci durante questo Forum”, ha sottolineato Schwab.

Nel suo ultimo rapporto sui rischi globali, il WEF ha avanzato alcuni timori in merito ai pericoli di un effetto domino provocato dalla crisi immobiliare negli Stati uniti. “Non bisogna tuttavia cadere nel pessimismo”, ha dichiarato in proposito Klaus Schwab.

Meno star

Per parlare di questi problemi globali, saranno presenti a Davos 1370 dirigenti delle più importanti aziende mondiali, 27 capi di Stato o governo e 113 ministri.

Tra i nomi di politici illustri annunciati al WEF spiccano quelli di Recep Tayyip Erdogan (Turchia), Shimon Peres (Israele), Hamid Karzai (Afghanistan), Alvaro Uribe (Colombia), Abdoulaye Wade (Senegal) e Viktor Yushchenko (Ucraina), accanto all’ex premier britannico Tony Blair e all’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger, copresidenti del Forum.

Nella località turistica dovrebbero inoltre giungere diversi dirigenti delle grandi organizzazioni internazionali, tra cui Ban Ki-moon (ONU), Jean Claude Trichet (Banca centrale europea), Pascal Lamy (Organizzazione mondiale del commercio) e Dominque Strauss-Khan (Fondo monetario internazionale).

Il Forum darà spazio ai protagonisti del mondo dell’arte e dello spettacolo, quali il cantante degli U2 Bono, lo scrittore brasiliano Paulo Coelho e l’attrice britannica Emma Thompson. Rispetto alle precedenti edizioni, mancheranno invece le star di Hollywood.

Manifestazione anti-WEF a Berna

Dopo quattro anni di pausa, gli altermondialisti intendono organizzare di nuovo una manifestazione anti-WEF a Berna. Lo ha annunciato mercoledì l’Unione per la resistenza globale, che spera di portare in piazza 1000-1500 persone, sabato prossimo, per protestare contro il Forum economico mondiale.

La dimostrazione sarà il momento di inizio della campagna “Dance out WEF”: durante una settimana vi saranno diversi appuntamenti danzanti in varie località del paese, con l’obiettivo di mettere alla berlina la globalizzazione, hanno spiegato oggi i promotori in una conferenza stampa a Berna.

swissinfo e agenzie

Il Forum economico mondiale, che si chiamava inizialmente Management Symposium, è stato fondato nel 1971 a Davos da Klaus Schwab.

Oggi il WEF ha la sua sede a Cologny, nel canton Ginevra, e impiega circa 290 collaboratori.

Il suo budget annuale, che supera i 100 milioni di franchi, viene finanziato da circa 1000 aziende affiliate.

Oltre ad organizzare l’appuntamento annuale di Davos, il WEF promuove simposi, gruppi di lavoro e studi in diversi paesi del mondo.

Quest’anno, il WEF si svolge dal 23 al 27 gennaio a Davos.

Vi partecipano 27 capi di Stato o di governo, 113 ministri, i responsabili di numerose organizzazioni internazionali, 1370 dirigenti delle più grandi aziende mondiali e 340 rappresentanti della società civile.

Al Forum prendono parte inoltre tutti i membri del governo svizzero, ad eccezione della neoeletta Evelyne Widmer-Schlumpf.

Il tema centrale di questa edizione è “The power of collaborative innovation” (il potere dell’innovazione condivisa).

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