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L’eredità preincaica nella cooperazione allo sviluppo in Bolivia

Eddy Morales, collaboratore della DSC in Bolivia swissinfo.ch

A quattromila metri d'altitudine, il tetto degli Dei sulle sponde del lago Titicaca, un tempo culla della civiltà Tiwanaku, è ora uno dei contesti di lavoro privilegiati della cooperazione svizzera in Bolivia.

Il più povero dei paesi sudamericani, nove milioni di abitanti e un reddito medio che non supera i 70 dollari (100 franchi svizzeri) al mese, beneficia da 35 anni degli aiuti economici della Confederazione.

Nel 2006, assieme alla Segreteria di Stato dell’Economia (SECO), la Direzione per lo Sviluppo e la Cooperazione (DSC) ha stanziato per la Bolivia contributi per un totale di 17 milioni di dollari.

Tra i progetti più originali quello relativo al Suka Kollu, una particolare forma di organizzazione del lavoro agricolo e, in particolare di irrigazione, che risale ai tempi preincaici.

Questa eredità di un lontano passato è stata recuperata per migliorare la produttività delle terre dei contadini che vivono nella comunità nei pressi del lago Titicaca, che la Bolivia condivide con il Perù.

La scoperta dei campi

“Dieci anni fa, un gruppo di archeologi scoprirono in questa zona dei campi che presentavano resti di canali d’irrigazione che risalivano all’epoca della civiltà di Tiwanaku, 2500 anni fa”, spiega Eddy Morales, responsabile del progetto ProSuko, finanziato dalla DSC.

“Questi canali, profondi fino a 60 centimetri e distribuiti in forma regolare, permettono di conservare l’acqua durante la stagione delle piogge ed evitare il congelamento delle colture durante le nevicate abbondanti”.

La stessa tecnica è usata oggi dalle cooperative di coltivatori, micro-imprese che riescono poi a commercializzare i propri prodotti nei principali mercati della regione e a La Paz.

“Con questo metodo – spiega Carolina Marquez – abbiamo migliorato notevolmente la nostra qualità di vita. Abbiamo potuto recuperare terreni che non erano coltivabili per via delle inondazioni e possiamo produrre delle patate di qualità superiore”.

“Abbiamo inoltre potuto organizzarci in cooperative, ammortizzando i costi delle attrezzature, pale, trattori, apparecchi per l’irrigazione, che vengono usati da tutte le famiglie a rotazione”.

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Segreteria di Stato dell’economia (SECO)

Questo contenuto è stato pubblicato al La Segreteria di Stato dell’economia è il centro di competenze del Governo per le principali questioni di politica economica. Il suo obiettivo è di creare condizioni di tipo normativo e politico-economico affinché tutti possano trarre vantaggio dallo sviluppo economico. Un altro compito della SECO è di adoperarsi per instaurare condizioni concorrenziali per la piazza economica…

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La stagione del raccolto

La cultura comunitaria si nota soprattutto nella stagione del raccolto. I contadini si riuniscono in gruppi di 6-7 famiglie: si coltivano patate, tubercoli e la quinoa, un cereale particolarmente nutritivo il cui consumo sta aumentando molto non solo in Bolivia ma anche nei paesi vicini come Argentina, Cile e Brasile.

È tra l’altro allo studio un progetto di costruzione di una rete di produzione e distribuzione mirata proprio all’esportazione.

Lotta contro la povertà

La politica di sostegno della Direzione della cooperazione e dell’aiuto allo sviluppo svizzero (DSC) mira essenzialmente a lottare contro la povertà e a promuovere la partecipazione attiva delle classe sociali emarginate nel miglioramento delle loro condizioni di vita.

La promozione dello sviluppo economico sostenibile ed equo e il rafforzamento del processo di democratizzazione locale sono i due assi di sviluppo principali nel quadriennio 2004-2008.

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Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC)

Questo contenuto è stato pubblicato al La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) è l’agenzia del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) preposta alla cooperazione internazionale. Questo organismo effettua azioni dirette, sostiene programmi di organizzazioni multilaterali e finanzia programmi di opere umanitarie svizzere ed internazionali, in particolare nei settori dello sviluppo, dell’aiuto umanitario (incluso il Corpo svizzero di aiuto umanitario)…

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L’orgoglio dei cooperatori

Alcune esperienze positive della cooperazione internazionale – oltre a quella svizzera sono molto attivi gli operatori statunitensi, olandesi e tedeschi – sono oggi studiati dai tecnici del governo boliviano per essere ampliate su scala nazionale attraverso finanziamenti pubblici.

Il ProSuko, progetto che si concluderà nel 2008, è uno dei casi studiati sia per quanto riguarda le tecniche di coltivazione che per l’organizzazione delle cooperative agricole composte dalle famiglie di contadini.

“Per noi – spiega Eddy Morales – è un motivo d’orgoglio: il lavoro che è stato fatto in tutti questi anni ha già dato i suoi frutti”.

swissinfo, Emiliano Guanella, La Paz in Bolivia

La cooperazione svizzera in Bolivia inizia nel 1969. Nel 2006 gli aiuti sono stati di 17 milioni di dollari (DSC e SECO).

La Bolivia ha nove milioni di abitanti. Il reddito medio è di 900 dollari all’anno (Banca Mondiale 2002). La speranza di vita è di 62 anni per gli uomini e 66 anni per le donne. Le lingue ufficiali sono: spagnolo, quechua, aymara, guaranti.

Evo Morales, leader dei contadini cocaleros e capo del partito di sinistra MAS (Movimento al Socialismo) ha vinto le elezioni del dicembre 2005 e governa dal gennaio 2006. È il primo presidente d’origine indigena (aymara) del paese.

La civiltà di Tiwanaku inizia nel 500 a.c. e si estende ad una vasta regione che comprende l’attuale Altipiano Andino, il sud del Perù, il Nord del Cile e il Nordovest dell’Argentina. Verrà poi dominata dagli Incas.

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