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L’FMI chiede altre riforme alla Svizzera

Il capo delegazione dell'FMI Bob Traa (a sinistra) con il direttore dell'Ufficio federale delle finanze Peter Siegenthaler Keystone

Il Fondo monetario internazionale (FMI) invita la Svizzera ad approfittare della ripresa economica per rafforzare il suo programma di riforme strutturali.

Nel suo rapporto annuale, l’organismo internazionale formula previsioni positive per l’economia svizzera. Migliori di quelle avanzate finora.

In una conferenza stampa tenuta lunedì a Berna, al termine di una visita di dieci giorni, la delegazione dell’FMI ha presentato il suo rapporto annuale sulla Svizzera, tracciando tra l’altro un bilancio positivo dell’anno appena trascorso.

Dopo l’accelerazione della ripresa avvenuta nel 2005, l’FMI prevede che la Svizzera dovrebbe beneficiare anche quest’anno di un aumento della domanda interna e del miglioramento della congiuntura nell’area euro.

Secondo il capo delegazione, Bob Traa, la crescita è da attribuire in particolare ad un incremento della produttività.

A suo avviso, i miglioramenti saranno più lenti sul fronte dell’occupazione. Ma una ripresa dovrebbe giungere prossimamente anche in questo campo.

Stime migliori

In base ai pronostici dell’FMI, il Prodotto interno lordo (Pil) potrebbe crescere del 2,25 % nel 2006.

Un tasso che supera tutte le stime avanzate finora dal Segretariato di Stato dell’economia e dai principali centri di ricerche congiunturali svizzeri, per i quali l’economia svizzera dovrebbe registrare una progressione che varia tra l’1,5 e l’1,8%.

Solo la Banca nazionale si avvicinava nelle sue ultime previsioni all’FMI, pronosticando un tasso di crescita del 2%.

L’inflazione non dovrebbe superare invece di molto l’1%, nonostante l’aumento del prezzo del petrolio.

Riforme delle finanze pubbliche

Secondo il Fondo monetario, i nuovi margini di crescita andrebbero sfruttati per affrontare le necessarie riforme strutturali in materia di finanze pubbliche.

Gli analisti dell’organismo internazionale sono convinti che la Svizzera riuscirà a sbarazzarsi, entro il 2007, del deficit delle finanze federali.

Nei prossimi anni le casse della Confederazione saranno però confrontate ad un carico supplementare, dovuto a maggiori spese provenienti dal settore delle assicurazioni sociali.

Per salvaguardare l’equilibrio delle finanze federali, l’FMI insiste quindi sulla necessità di contenere le spese sociali, adottando rapidamente le riforme previste dell’Assicurazione per l’invalidità e dell’Assicurazione per la vecchiaia e i supersititi.

Oltre all’innalzamento a 65 anni dell’età di pensionamento delle donne, il fondo propone di adottare altre misure per prolungare la vita professionale della popolazione attiva.

Sorveglianza del secondo pilastro

L’FMI giudica positivamente anche le prospettive del settore finanziario svizzero. Le banche elvetiche registrano un buon livello di capitalizzazione e un buon tasso di liquidità.

Gli esperti internazionali considerano invece insufficiente il grado di copertura finanziaria nell’ambito della previdenza professionale.

L’aliquota del 4% accordata finora sugli averi degli assicurati supera troppo nettamente il tasso in vigore sui mercati finanziari.

Sempre per quanto concerne il secondo pilastro, l’FMI ritiene insufficiente il sistema attuale di sorveglianza delle casse pensioni, considerato troppo decentralizzato e non abbastanza omogeneo.

swissinfo e agenzie

La Svizzera ha aderito al Fondo monetario internazionale (FMI) nel maggio del 1992.

Ogni anno, gli analisti dell’organismo internazionale pubblicano un rapporto sull’evoluzione economica dei paesi membri, tra cui la Svizzera.

Una delegazione dell’FMI ha visitato la Svizzera dal 24 febbraio al 6 marzo, allo scopo di valutare la situazione economica elvetica.

I suoi membri si sono incontrati con diversi rappresentanti dell’amministrazione federale, della Banca nazionale svizzera, del settore privato e della società civile.

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