L’impegno della Svizzera nella lotta al tabagismo
Lo storico passo a Ginevra nella lotta globale contro il fumo avrà delle ricadute anche in Svizzera.
Per ratificare la Convenzione internazionale anti-tabacco dell’OMS la Confederazione dovrà adattare la legislazione in materia.
Con la firma della Convenzione OMS anti-tabacco, la Svizzera ha dato avvio al processo che porterà all’approvazione del Parlamento ed alla ratifica.
Un processo che si preannuncia lungo e che, per la Svizzera, implica l’adattamento della legislazione in materia di pubblicità.
Nella Confederazione si contano un milione e 750 mila fumatori – in maggioranza uomini – il che significa che il 33 % della popolazione compresa tra i 15 ed i 74 anni è tabacco-dipendente. In tutte le fasce di età, a parte gli studenti, il fumo è in diminuzione.
Cambiamenti legislativi
Il testo della Convenzione quadro per la lotta anti-tabacco sottoscritto dai 192 Paesi membri dell’OMS prevede disposizioni senza precedenti sul divieto di pubblicità del tabacco. E la legislazione svizzera in materia è particolarmente liberale.
“Per ratificare la Convenzione anti-tabacco la Svizzera dovrà adattare la propria legislazione”, avverte Gaudenz Silberschmidt dell’Ufficio federale della sanità pubblica.
La pratica della Confederazione nell’ambito dei trattati internazionali prevede appunto l’adattamento delle relative leggi prima della ratifica stessa.
Gli interessi in gioco
L’introduzione del divieto totale di pubblicità al tabacco, che il popolo aveva respinto in votazione all’inizio degli Anni Novanta, si scontrerà con l’opposizione degli ambienti economici interessati.
Il mercato elvetico delle sigarette è dominato da tre giganti mondiali: Philip Morris e British American Tobacco detengono il 90 % della quota, mentre il restante 10 % è appannaggio di JTI International S.A., la filiale svizzera di Japan Tobacco International, terzo gruppo del settore a livello mondiale.
Per sostenere la domanda, i tre produttori investono ogni anno 100 milioni di franchi in pubblicità.
L’industria elvetica del tabacco occupa, direttamente o indirettamente, 12 mila dipendenti, mentre gli agricoltori che lo coltivano sono all’incirca 1.200 e le piantagioni 400 su una superficie di circa 650 ettari.
La vendita di sigarette porta nelle casse della Confederazione all’incirca 1 miliardo e 800 milioni di franchi l’anno di imposta sul tabacco. Questi soldi coprono il 30 % della parte che la Confederazione consacra al finanziamento dell’AVS, il sistema pensionistico di base in Svizzera.
Attualmente l’onere fiscale che grava su un pacchetto di sigarette nella Confederazione è del 51,33 %. Nell’Unione Europea, a titolo di paragone, l’aggravio minimo è del 57 %.
Incidenze sulla salute pubblica
Notevoli le incidenze del fumo sulla salute pubblica. In Svizzera il fumo è nettamente la principale causa di morte prematura evitabile.
Il tabacco uccide tredici volte più della strada. Ogni anno i morti sono più di 8.300, una media di oltre venti decessi quotidiani, contro le due vittime della strada e le altrettante, ma settimanalmente, dell’Aids.
I costi diretti ed indiretti del tabagismo nella Confederazione, secondo una ricerca realizzata alcuni anni fa dall’Università di Berna, sono stimati annualmente in oltre 1 miliardo di franchi.
Lavoro di adattamento
La Convenzione anti-fumo dell’OMS prevede anche di aumentare la protezione dei non fumatori sui luoghi di lavoro, una tutela che in Svizzera è prevista nell’articolo 19 della normativa 3 alla legge sul lavoro.
La portata della normativa lascia però perplesso Alberto Polli, presidente dell’Associazione Svizzera Nonfumatori (ASN): “La legge in vigore è abbastanza blanda perché implica che la tutela del lavoratore non fumatore sia assicurata dal datore solo quando ciò sia possibile”.
Per la Svizzera in vista, dunque, un grosso lavoro di adattamento della legislazione vigente in materia di pubblicità, fumo passivo, lotta al contrabbando, aumento delle imposte e finanziamento di campagne informative ed iniziative per contrastare la diffusione del tabagismo nei Paesi in via di sviluppo.
swissinfo, Sergio Regazzoni
La firma della Convenzione quadro dell’OMS per la lotta anti-tabacco implica per la Svizzera un adattamento legislativo.
Tra le norme da modificare, quella per l’introduzione del divieto totale di pubblicità.
Il fumo è in Svizzera la principale causa di morte prematura evitabile.
33, la percentuale della popolazione svizzera che fuma
1 miliardo e 800 milioni di franchi, il gettito fiscale dell’imposta sul tabacco
51,33, la percentuale dell’onere fiscale nella Confederazione sul pacchetto di sigarette
650, gli ettari coltivati a tabacco nella Confederazione
8.300, il numero dei morti ogni anno in Svizzera a causa del fumo
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.