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L’UBS firma un accordo con la Bank of China

UBS e Bank of China hanno firmato un accordo di cooperazione strategica Keystone

La più grande banca elvetica ha confermato che investirà 645 milioni di franchi nella Bank of China e otterrà così una partecipazione dell'1,6%.

Secondo voci non confermate, il Credit Suisse, rivale dell’UBS, aveva fallito il proprio tentativo di investire lo stesso importo nella China Construction Bank.

«Consideriamo questo accordo come l’esito naturale della nostra relazione di lunga data con la Bank of China. Il connubio tra marchio, base di distribuzione e clientela della Bank of China con prodotti, servizi ed esperienza della UBS non potrà che essere vincente», afferma Peter Wuffli, presidente della direzione, citato in una nota della banca. In questi campi i due istituti coopereranno pure a livello operativo.

La transazione di 645 milioni di franchi (500 milioni di dollari) deve ancora ottenere il via libera dalle autorità di controllo cinesi.

Affare rischioso

Interpellato da swissinfo, Christoph Ritschard, analista della Banca Cantonale di Zurigo, considera che l’importante crescita economica della Cina renda in ogni caso interessanti i futuri sviluppi nel settore bancario, ma sottolinea anche che questo settore ha un notevole ritardo rispetto a quello giapponese.

Secondo l’analista, la velocità di crescita dell’economia cinese, può però anche significare meno solidità: «Sia l’UBS che il Credit Suisse stanno cercando di mettere piede in questo mercato in crescita, ma sanno che si tratta di un business potenzialmente rischioso. Perciò guardano alla Cina a lungo termine».

Il tentativo del Credit Suisse, secondo gruppo bancario elvetico, di investire in un altra banca del Paese asiatico, la China Construction Bank, non è dal canto suo andato a buon fine. Lo affermano voci per il momento tuttavia non confermate.

Altre banche straniere

L’UBS non è il primo istituto estero ad entrare nel capitale della BOC. Il 18 agosto, infatti, la Royal Bank of Scotland (RBS), numero due in Gran Bretagna, aveva annunciato il rilevamento di una partecipazione del 10% per 3,1 miliardi di dollari, in collaborazione con altri investitori.

D’altro canto in giugno la Bank of America aveva reso noto che avrebbe sborsato 3 miliardi di dollari per acquistare il 9% della China Construction Bank. Inoltre, l’anno scorso la HSBC aveva investito 1,75 miliardi di dollari per rilevare il 19,9% della Bank of Communications, entrata in borsa quest’anno.

Crediti per l’entrata in borsa

Fondata nel 1912, la BOC è tra le quattro maggiori banche d’affari in Cina, insieme a China Construction Bank, Industrial and Commercial Bank of China e Agricultural Bank of China. Dopo diverse riforme BOC e China Construction Bank sono divenute lo scorso anno società per azioni detenute integralmente dallo stato.

Il governo cinese ha messo a disposizione dei due istituti 45 miliardi di dollari per preparare l’entrata in Borsa e attenuare l’impatto dei crediti azzardati che essi hanno concesso.

Nei primi dieci mesi del 2004, la BOC ha realizzato un utile operativo di 54 miliardi di yuan (circa 8,3 miliardi di franchi), in crescita del 22% rispetto a un anno prima. La proporzione dei crediti a rischio, secondo quanto indicato dallo stesso istituto, è scesa dal 5,16% al 4,55% del totale. La banca spera di entrare in Borsa entro l’anno prossimo.

swissinfo e agenzie

Le 4 maggiori banche in Cina sono BOC, China Construction Bank, Industrial and Commercial Bank of China e Agricultural Bank of China.
La BOC è stata fondata nel 1912.
Il ministro elvetico dell’economia, Joseph Deiss, ha visitato la Cina in giugno, per incrementare i rapporti economici tra i due Paesi.

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